Italia ed Esteri

Doha, il mediatore silenzioso nel cuore del Medio Oriente
Dopo dodici giorni di escalation militare senza precedenti tra Israele e Iran, una tregua fragile ma cruciale è stata raggiunta grazie alla diplomazia discreta e strategica del Qatar. Un attore apparentemente marginale si è rivelato centrale nella gestione di un conflitto che rischiava di incendiare l’intera regione.

L’Impatto della ‘War Economy’ europea sul Made in Italy
War economy, conflitti, crisi degli approvvigionamenti, costi e austerity globale: così il Made in Italy finisce sotto attacco.

Il Volume su “Villa Hjelt” presentato
alla Sala Stampa della Camera dei Deputati
A Roma, Martedì 17 Giugno, si è svolta l’annunciata Conferenza riguardante la prestigiosa Sede d’Italia “Villa Hjelt”, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati in via della Missione n. 4; trattasi di una stradina costeggiante Palazzo Montecitorio con un portoncino ed una minuscola scalinata di accesso ma, in perfetta sintonia con la denominazione toponomastica del luogo, la “Missione di Presentazione“ ha registrato un vivo successo e numerosi applausi per gli illustri Relatori ivi presenti.

L’Attacco a Bushehr: cronaca dell’Armageddon
L’Attacco a Bushehr non sarebbe un atto di forza, ma un suicidio geopolitico che aprirebbe le porte all’inferno.
Attualità

Doha, il mediatore silenzioso nel cuore del Medio Oriente
Dopo dodici giorni di escalation militare senza precedenti tra Israele e Iran, una tregua fragile ma cruciale è stata raggiunta grazie alla diplomazia discreta e strategica del Qatar. Un attore apparentemente marginale si è rivelato centrale nella gestione di un conflitto che rischiava di incendiare l’intera regione.

Una fertile ferita il dolore come via per la creatività
Nel silenzio nascosto del giardino, due lumache si avvicinano con una lentezza che è quasi una meditazione. Si toccano, si riconoscono, danzano in spirali perfette. Ma nel cuore di questo rituale amoroso, accade qualcosa di inatteso: uno dei due corpi estrae un pugnale calcareo e trafigge l’altro. Questo strumento, conosciuto con il nome scentifico gypsobelum, non è un’arma, ma un gesto biologico, erotico e simbolico insieme.
Dal punto di vista scientifico, il gypsobelum è un dardo segreto, calcificato, che alcune lumache ermafrodite usano prima dell’accoppiamento. La sua funzione, chiarita solo negli ultimi decenni, è sorprendente: il dardo non serve a trasferire sperma, ma è rivestito da una sostanza chimica che, una volta iniettata nel corpo del partner, altererebbe il tratto riproduttivo per favorire la conservazione dello sperma di chi lo ha scagliato. E tuttavia, la scienza da sola non esaurisce il significato di questo gesto. Già all’inizio del Novecento, il naturalista Marcel Rolland, affascinato da questo comportamento, osserva che il gypsobelum non è soltanto un meccanismo biologico. Egli accoglie come plausibile l’ipotesi del professor Louis Germain, secondo cui questo dardo sarebbe un vero e proprio “organo” eccitatore: non semplice ornamento riproduttivo, ma lo strumento necessario per mettere in moto l’accoppiamento. Questo passaggio è cruciale: non si tratta di ferire per dominare, ma di aprire una via alla procreazione attraverso la lacerazione. Il dolore non è un incidente, ma una condizione necessaria, un segnale al corpo e all’anima che qualcosa di più profondo si sta preparando.
Traslando questo gesto sul piano simbolico, si delinea una verità che attraversa la condizione umana: ogni vero atto creativo nasce da una ferita. L’artista, come la lumaca, conosce la trafittura. Non può generare senza prima essere stato toccato nel profondo da qualcosa che lo incrina: una perdita, una mancanza, una tensione irrisolvibile. Ma questa condizione va oltre la creazione dell’artista, e appartiene al bisogno creativo dell’anima umana. La sofferenza punge, squilibra, destabilizza, e attraverso ciò dà vita ad una nuova connessione, un’unione inattesa tra ciò che prima sembrava diviso.
Questa idea – che la ferita possa aprire la via a una trasformazione – non è nuova, ma si annida profondamente nella struttura archetipica dell’inconscio. Carl Gustav Jung parlava della necessità di confrontarsi con l’Ombra, quella parte rimossa e dolente della psiche che, se accolta, può diventare chiave di evoluzione. La ferita, in questa luce, non è soltanto dolore: è accesso. È varco. È il punto esatto in cui la coscienza si incrina e può entrare in contatto con un sapere più profondo, non razionale, ma creativo.
Così come la lumaca penetra con il gypsobelum il corpo del partner per attivare un processo riproduttivo più efficace, allo stesso modo l’essere umano che crea penetra sé stesso attraverso il trauma, la perdita, il limite. Sigmund Freud definiva questa trasformazione con il termine sublimazione: le energie pulsionali, spesso dolorose o conflittuali, vengono trasposte in forme artistiche, etiche, simboliche. Non si cancella la ferita: la si trasmuta.
Anche nel mito, la creazione segue spesso la distruzione: Orfeo canta perché ha perduto, e dal suo dolore nasce la poesia. Chirone guarisce perché è ferito. In molte culture, la ferita è la soglia attraverso cui passa la conoscenza. Nel simbolismo cristiano, è proprio dal costato trafitto che sgorga acqua e sangue, segni della nascita e del sacrificio.
Orfeo, in questo senso, è forse la figura che più profondamente incarna la natura liminale dell’atto creativo. Cantore e amante, attraversa l’oscurità degli inferi per tentare di riportare in vita Euridice. Ma il suo gesto, dettato da desiderio e impazienza, infrange la regola del silenzio e del buio: si volta, e la perde per sempre. Eppure, proprio da questa perdita definitiva nasce la sua voce più profonda, quella che nessuno potrà più dimenticare. Orfeo non è solo un artista: è colui che ha amato abbastanza da scendere agli inferi, e che ha sofferto abbastanza da far nascere un canto. In lui si concentrano la ferita e la trasfigurazione, l’eros e la mancanza, il tentativo e il fallimento. Come la lumaca che trafigge per generare, Orfeo canta perché è stato trafitto. L’arte non consola: incide. Ma nel solco di quella ferita, come in un solco di terra aperto dall’aratro, può germogliare una nuova vita.
Veronica Socionovo

Un contributo alla Storia Coloniale Italiana in Somalia
Lo scorso venerdì 13 giugno a Roma c’è stata la preziosa occasione di un’interessante conferenza pomeridiana sul tema “L’Italia in Somalia 1889-1960: fra colonialismo e transizione” presso la Sede dell’Università degli Studi e-Campus in via Matera 15 – (vds. foto sottostante a sinistra)

Un Viaggio tra Storia e Riflessi del Mito di Odisseo in Puglia
Un’analisi dell’intersezione tra mitologia, politica locale e sviluppo socio-economico in Puglia, esplorando come il patrimonio culturale possa fungere da motore per il cambiamento sociale e politico.
In questo approfondimento, esamineremo il ruolo del patrimonio mitologico e culturale nel plasmare le dinamiche sociali e politiche della Puglia moderna, e come progetti come Il mio nome è Odisseo possano stimolare nuove riflessioni sull’identità regionale, il turismo sostenibile e le politiche di sviluppo culturale.
Economia e Politica

L’Impatto della ‘War Economy’ europea sul Made in Italy
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Produrre in USA: da scelta strategica a necessità esistenziale per il Made in Italy. Scopri perché velocità e delocalizzazione sono vitali.

La Spiga d’Oro. Il Centenario
Quest’anno ricorre il Centenario della cosiddetta “Battaglia del Grano”, un alimento vitale per l’anima e il corpo. Fin dall’Antichità il grano è stato emblema della Primavera, simbolo di rinascita, di fertilità e di speranza per il futuro.

Sovranismo regionale
Sovranismo regionale per uno sviluppo umano: macroregioni autosufficienti come alternativa etica alla globalizzazione selvaggia.
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Celebra la Giornata Nazionale del Made in Italy 2025: tradizione, innovazione e identità al centro dell’eccellenza italiana.

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TRUMP: DISTRUGGERE per RICOSTRUIRE. Svela la logica spietata dietro al caos: un piano per demolire l’ordine globale e rifondare l’America.

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Verità sull’immigrazione irregolare in Italia: numeri reali, impatto sociale e dati ignorati dal mainstream. Scopri cosa non ti dicono.

Difendere il governo Meloni è oggi un atto di responsabilità
Difendere il governo Meloni è oggi un atto di responsabilità, contro la decadenza creata da decenni di dominio culturale della sinistra.

MOSAC – Movimento Sindacale Autonomo Carabinieri in difesa di Giorgia Meloni
“RISPETTO per le DONNE” …e non solo ! – Il MOSAC contro la satira volgare e sessista verso il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni,
IL “MOSAC – Movimento Sindacale Autonomo Carabinieri” ha espresso la propria indignazione per la satira volgare e sessista contro il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – Donna, Lavoratrice e Madre – diramando un suo comunicato stampa che la Consul-Press ha ritenuto doveroso pubblicare, con l’occasione di Domenica 11 Maggio, Festa della Mamma.