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14 agosto 1897, nel Bois  des Marechaux”, il duello tra il Conte di Torino ed il Principe d’Orleans

14 AGOSTO 1897, IN UN DUELLO DIMENTICATO,
…..  UNA LEZIONE D’ONORE DI ITALIANITA’ ! 

un ricordo storico di Domenico Giglio

Tra le tristi conseguenze della battaglia d’Adua, avvenuta il 1 marzo 1896, vi furono le migliaia di soldati italiani prigionieri degli abissini, ed i commenti sfavorevoli nei loro confronti della stampa straniera, specie francese forse, dimentica, dei rovesci subiti in altre battaglie da truppe francesi ed inglesi in Africa.
Uno dei commenti meno nobili venne scritto dal principe Enrico d’Orleans, e pubblicato dall’importante quotidiano francese le “Figaro”, il 21 aprile 1897.

Ora non poteva rimanere senza risposta questa ignobile offesa ai soldati italiani e fu un principe di Casa Savoia (dinastia “la peggiore in Europa” come decenni dopo ebbe la sfrontatezza  di scrivere un certo Romita!), Vittorio  Emanuele, Conte di Torino, nipote del Re Umberto, in quanto figlio del fratello, Amedeo, Duca d’Aosta, ad esigere la riparazione, sfidando a duello, era  l’uso  dell’epoca, il principe francese.
Dopo tutti i preliminari, secondo le regole cavalleresche, magistralmente riportati, dagli originali manoscritti nel volume fuori commercio, edito da Mondadori (senza data) grazie al contributo di Lucio Zanon di Valgiurata, dopo avere avuto l’autorizzazione alla pubblicazione da parte del Re, la mattina alle 5 del 14 agosto 1897, nel “Bois  des Marechaux”, località  vicino  Parigi, avvenne lo scontro alla spada tra i due Principi.

Dopo una scalfittura per parte al quinto assalto, la spada del Conte di Torino procurò una ferita, non mortale, all’addome del principe francese, subito soccorso dai medici presenti, come riportato nel verbale “ayant reçu dans la parti inferieur droit de l’adomen un coup d’epeè”.
Così con la vittoria del Principe Sabaudo terminò il duello che ebbe ampio risalto sulla stampa estera e nazionale, restituendo così onore al soldato italiano e  prestigio al  Regno  d’Italia ed alla Casa  Regnante, “lezione di onore di italianità, data da un Savoia”.

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