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25 Aprile: la Festa e i Ricordi

XXV APRILE: LA FESTA E I RICORDI

 

Molti anni sono trascorsi, un mezzo secolo da quando giovanissimo al lavoro in un giornale della sera, guardavo con un certo ottimismo al futuro. Una bella esperienza quella del cronista: fatti e persone si muovevano intorno con la forza dell’umana realtà quotidiana e quell’ambiente, che, rispetto ai giorni nostri, emanava un sentore romantico del mestiere, dove il piombo delle linotypes imprimeva sulla carta le nostre cronache, appena nate e già obsolete.

Una signora, giovane ancora, una figura esile e gentile quanto lo poteva essere una segretaria di redazione, nella ricorrenza della Festa della Liberazione mi raccontò di aver vissuto quei seicento giorni della Repubblica Sociale Italiana da volontaria del SAF, il Servizio Ausiliario Femminile, Corpo non armato dell’esercito repubblicano.

Queste ragazze, quasi tutte giovanissime, avevano il compito di svolgere tutte quelle mansioni d’aiuto ai militari, dalle cuciniere alle infermiere, dalle sarte alle amministrative, aggiungendo una nota di simpatia femminile nella tristezza di quei giorni insanguinati dalla guerra civile. Molte, alcune centinaia di queste giovani, in quel clima di tragedia e di “resa dei conti”, subirono un vero e proprio martirio pagando con la vita quella che ritenevano essere la loro fedeltà alla Patria.

Quale giustificazioni si possono, ancora oggi, dare all’assassinio ed agli stupri subiti, e quali motivazioni non faziose possono essere trovate per la morte di quasi centomila persone tra militari e civili ? Eppure l’esile e gentile segretaria di quel quotidiano mi disse che quei giorni terribili furono per lei, fuggita da casa, una esaltante esperienza dove aveva conosciuto vera amicizia  e affetto.

Oggi, a quasi ottant’anni da quegli eventi, la festa della Liberazione, non ha segnato alcuna reale adesione popolare, ma, al contrario ha riacceso vecchi contrasti antistorici. Al riguardo sono da evidenziare, come in modo ignobile dimostrano, le affermazioni di un uomo che per la sua posizione nella cultura e per il suo ruolo di educatore – il Rettore della Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari – che ha evocato le fogne per gli avversari, al quale auguriamo un’ottima ospitalità nelle stesse.

Alessandro Publio Benini


Foto autore articolo

Alessandro P. Benini

Esperto di Finanza e di Storia dell’Economia.
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