25 Dicembre, dopo il Natale …. un Auspicio per l’Anno che verrà,
confidando in un “Nuovo Umanesimo”
…..e tra Crociate, Guerre, Rivoluzioni (e Buone Intenzioni),
UN BREVE ESCURSUS SUI PRECEDENTI SECOLI TRASCORSI
IL MESE di DICEMBRE si presenta – come ogni anno – sempre ricco di Festività, Ricorrenze e Riti: nella giornata dell’8 si celebra il Dogma dell’Immacolata Concezione, preceduta – come di consuetudine nel giorno di Sant’Ambrogio – dall’inaugurazione della stagione lirica alla Scala di Milano; ma sono da ricordare anche altre due Festività Religiose come il giorno 6 per San Nicola, il 13 per Santa Lucia; segue poi il 21 Dicembre che, con il Solstizio d’Inverno, annuncia il Dies Natalis Solis Invicti, ….quindi il 25 per il Santo Natale ed il 31 di San Silvestro, con cui si festeggia il passaggio al Nuovo Anno.
E’ un periodo in cui si condensano i ricordi sul vecchio anno e le speranze su quello nuovo che inizierà il I° Gennaio ed io – come Cattolico-Ghibellino, sia personalmente, sia anche a nome della ConsulPress – desidero esprimere un “Auspicio” che Gesù Bambino, Dio del Solstizio d’Inverno e Luce della Tradizione, risvegli i cuori e le menti degli Uomini di Buona Volontà (…e non solo le loro !)
…affinché il Natale riconquisti la sua Sacralità e non sia più considerato solo un “rito di consumismo”, come oramai viene spesso collettivisticamente vissuto senza Fede e senza Tradizioni Culturali;
…affinché gli “stessi uomini” riescano a riconquistare una propria dimensione spirituale, liberandosi dall’opprimente schiavitù delle “Leggi del Mercato” loro imposte sia dalle multinazionali, sia da una Finanza apolide e iperliberista;
…affinché riescano a rivalutare la “centralità e la dignità della Persona” in tutte le fasi del loro quotidiano operare, riscoprendo un “Nuovo Umanesimo del Lavoro”, nonché la funzione sociale dell’impresa, dedicando particolare attenzione ai valori della cooperazione, della solidarietà e della sussidiarietà;
… affinché possano promuovere ed esercitare l’Arte del Buon Governo per la Res Publica, ove la Politica sia essa a guidare saggiamente l’Economia (e non viceversa) ed ove la Giustizia sia veramente “giusta”;
…affinché possano concordemente edificare su questa loro Terra una pace duratura, senza più guerre e genocidi, senza più persecuzioni e terrorismo, sospendendo possibilmente ogni tipo di conflitto armato e dando più responsabilità e spazio alla Diplomazia (*1);
…affinché possano accettare e favorire una coesistenza multiculturale tra i Popoli, ma pur sempre costruendo e difendendo le proprie “Radici”.
Radici Profonde che debbono essere ben ramificate nella storia della Propria Patria intesa come “Terra dei Padri”, con le proprie Religioni, Storie e Tradizioni, costituendo tali Radici quello specifico patrimonio culturale ed identitario dello stesso Popolo e della stessa Nazione; un patrimonio che comunque può e deve essere sapientemente integrato, tramite l’acquisizione ed elaborazione di positivi elementi qualificanti di altre limitrofe o lontane Civltà, sviluppatesi in diversificati spazi e tempi.
Al riguardo non si può non evidenziare come tutta l’Europa Mediterranea – e non solo – sia stata positivamente influenzata dalla Cultura dell’Antica Grecia e dalla Saggezza Legislativa dell’Antica Roma; così come quel Sacro Bambino, nato a Betlemme e divenuto poi il Gesù Risorto, scelse la “Universalità” di Roma e del Colle Capitolino – per la diffusione del suo forte Messaggio di Giustizia e di Pace in tutto il Mondo – e non le dune desertico-sabbiose abitate dalle Tribù Ebraiche (*2).
Così come meritano ammirazione in ambito mediterraneo la civiltà e cultura dell’Egitto mentre. in più vasti scenari, le lontane civiltà e cultura della sia della Cina, India e Giappone, sia degli Atzechi, Inca e Maya (…con ipotesi ad astronauti ante-litteram), sia la mitica saggezza dei Pellerossa per il rispetto della Terra da loro stessi abitata.
Un Capitolo particolare, inoltre, meriterebbero la civiltà e la cultura espresse da quel complesso e multiforme “Mondo Arabo” (splendido per la sua architettura, arte, letteratura, religione, scienze, ecc), che purtroppo risultano parzialmente oscurate dalle cruenti invasioni tese a conquistare e ad islamizzare vasti territori d’Europa. Al riguardo si possono ricordare i loro numerosi tentativi espansionistici inizialmente contrastati e respinti dal Re Carlo Martello a Poitiers nel 732, dai Re Cattolici di Spagna con la Reconquista, sino a giungere alla pesante sconfitta della Flotta Araba nella Battaglia di Lepanto del 1571 e, successivamente, a Vienna nel 1673, precisamente l’11 settembre … la stessa data, dopo oltre 3 secoli, della distruzione delle Twin Towers a New York da parte di Osama bin Laden nel 2001 !
Non è forse opportuno affrontare in questa sede la complessa Storia delle Crociate, ma certamente non si può sottovalutare e non condannare l’espansionismo arabo, non dissimile tra l’altro a quello parimenti sempre effettuato sia dagli U.S.A., sia dall’U.R.S.S., sia dalla Cina.
Per quanto riguarda l’Islam, comunque, trattasi di un obiettivo egemonico mai abbandonato e che attualmente – da ben oltre mezzo secolo – è in corso di replica, non solo tramite Al qaeda, l’Isis ed i vari Califfati, ma altresì tramite nuove invasioni migratorie e tramite un’islamizzazione demografica.
Ma va altresi evidenziato che già in tempi remoti ed in alcuni periodi di maggior tensione tra l’Islam e l’Europa, proprio l’Italia – ancora “non uno Stato“, ma certamente già una “Nazione” – per una sua identità culturale e linguistica (nonché per le sue origini storiche collegate al 21 Aprile 753 a.C.) – riusciva ad ottenere eccezionali successi nel campo della Diplomazia, grazie agli interventi di San Francesco e di Federico II, rispettivamente nel 1219 e nel 1219, mentre era in corso di svolgimento la V^ Crociata.
E, senza alcun dubbio, sia San Francesco d’Assisi, sia Federico II di Svevia vengono ricordati ancora come Due Giganti non solo del XIII Secolo, ma anche per tutti quelli successivi …e non solo per l’Italia, ma per il Mondo intero.
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E, ritornando al nostro “Bel Paese” ed al panorama europeo. non si può non rammentare lo splendore del Rinascimento sorto in Italia e diffusosi in tutta l’Europa, né poi l’avvento di un discutibile Illuminismo nato in una Francia Giacobina e successivamente il trionfo di un Romanticismo sorto in Germania ed esaltato in ogni sua espressione proprio nella nostra Italia.
A seguire quindi la nostra “Era Risorgimentale” completata con la I^ Grande Guerra trionfalmente a Vittorio Veneto poi purtroppo – in “Sede Diplomatica” dalle dominanti plutocrazie europee – retrocessa ad una Vittoria Mutiliata a cui cercò di opporsi solo Gabriele D’Annunzio con l’eroica “Impresa di Fiume”, annoverando tra i suoi partecipanti anche il nascente “Movimento Futurista”, le cui innovazioni ed istanze sono state proiettate dalla stessa Italia all’intera Europa.
E va considerato positivamente come questa Italia, pur se proletaria e rurale, abbia saputo ricollegarsi a quella propria “Terra dei Padri” – tramite la forza del “Mito di Roma” Repubblicana ed Imperiale, tramite l’opera di Dante per l’unificazione del Linguaggio, tramite la magnificenza del Rinascimento – riuscendo a divenire anche Futurista e pur a riconoscersi nel Ventennio Fascista !
E va ancora considerato come il XX Secolo sia stato “Teatro” di ben due Conflitti Mondiali (1914-1918 e 1939-1945), entrambi con l’attiva partecipazione dell’Italia, ricordati rispettivamente il I° come quello della “Grande Guerra“ ed il II° come quelllo della “Guerra del Sangue contro l’Oro“, in base ad una irriducibile visione ideologica da parte di Coloro che aderirono al Fascismo o che combatterono nella RSI.
Oggi comunque sarebbe auspicabile sperare che questo XXI Secolo non ci riproponga un “III° Conflitto Mondiale“ che, se nucleare, potrebbe comportare la distruzione del nostro pianeta o, comunque, la invivibilità sullo stesso da parte degli eventuali sopravissuti… basterebbe ricordare, al riguardo, gli effetti apocalittici, catrastofici, devastanti e tragici delle due atomiche su Hiroshima e Nagasaki (*3).
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Senza alcuna presunzione, personalmente ritengo appartenere idealmente ed ideologicamente a quella parte d’Italia, forse minoritaria, che – per affinità elettive – si riconosce in una “Comunità Identitaria”, fiera delle proprie Radici saldamente legate sia ai principi e valori della Tradizione, sia a quelli del Futurismo e (pur con determinate critiche) a quelli del Fascismo; a quell’Italia che prima, durante e dopo il 2° conflitto mondiale non ha mai dissimulato il proprio disprezzo verso un certo così detto “Mondo Moderno”; a quell’Italia che, dopo il Diktat imposto dai c.d. Alleati, ha cercato di restare “In Piedi sopra le Rovine”.
Dopo circa 80 anni dalla fine della guerra ed oltre un secolo dal 23 Marzo 1919, personalmente sono convinto che anche quella parte minoritaria di Italiani – definiti appartenenti alla c.d. “parte sbagliata” – siano meritevoli di credere ancora che il domani possa appartenere (anche) a loro.
Quindi (a prescindere dalle guerre) il tentativo di ripudiare semplicemente le persecuzioni, le ghettizzazioni e le epurazioni post-belliche e gli assassinii negli anni di piombo (*4) dovrebbe e potrebbe iniziare proprio da coloro che si sono arrogati presuntuosamente il ruolo di incarnare – da tempo, senza si e senza ma – quella c.d. “Superiorità Morale” ed il c.d. “Arco Costituzionale”, così come certa Magistratura si è arrogata autoreferanziatamente privilegi e poteri che dovrebbero invece essere posti in discussione.
Al di la di una riappacificazione nazionale ancora inesistente, ma semplicemente per giungere ad un civile e corretto rapporto di quotidiano confronto anzichè di perenne esasperato scontro, sarebbe sufficiente considerarsi reciprocamente “avversari” da combattere e i non “nemici” da abbattere.
_________________ GIULIANO MARCHETTI
NOTE A MARGINE
(*1) – Più volte la Consul-Press ha dedicato attenzione e spazio alla Diplomazia ed in particolare a sue specifiche attività in ambito culturale, ove l‘Amb. Gaetano Cortese – con una prestigiosa enciclopedia sulle Ambasciate e Sedi Diplomatiche dell’Italia nel Mondo, da lui stesso ideata e pubblicata dalla Casa Editrice Colombo – conduce tenacemente con altri Diplomatici molteplici iniziative per consolidare positivamente i rapporti internazionali.
(*2) – Tale osservazione sul Messaggio del Gesù Risorto l’ho recepita da un Grande Maestro, Giorgio Albertazzi, se non erro, nel corso di incontro a sostegno della candidatura a Sindaco di Roma di Gianni Alemanno (già in precedenza Ministro delle Politiche Agricole e Forestali) svoltosi nel 2008 presso gli Studios De Paolis, in via Tiburtina.
E’ un’osservazione di forte impatto che ritengo debba essere intelligentemente meditata, così come bisognerebbe riflettere per le numerose volte che la Chiesa sembrerebbe non essere stata all’altezza del suo elevato compito.
(*3) – Senza voler divenire estremamente provacatorio, si potrebbe comunque ipotizzare che in caso di una “diversa conclusione” dell’immane e tremendo conflitto, al processo di Norimberga, nel ruolo di imputati sarebbero forse comparsi il Gen. George Patton per l’ordine “niente prigionieri” trasmesso ai suoi carristi dopo lo sbarco in Sicilia, il Gen. Alfonso Juin comandante delle Armate Marocchine in Centro-Italia, il Presidente Usa Harry Truman per i bombardamenti atomici in Giappone, nonchè i Vertici Militari Anglo-Americani per la distruzione della Città di Dresda in Germania.
Ma non c’è alcun che da troppo meravigliarsi, in quanto la Storia viene scritta e narrata sempre (e senza appelli) solo da “Vincitori”!
(*4) – “Uccidere un fascista non è un Reato !” …Ricordo bene questo infame slogan sia scandito negli “anni di piombo” ritmiticamente dai Compagni del P.C.I. con i Gruppettari extra-parlamentari, sia dipinto a Roma, sulle mura esterne del Policlinico Umberto I, in vernice nera, enorme, a caratteri cubitali oltre altezza d’uomo ! Una scritta rimasta per vari anni su quel muro vicino al Verano, il grande cimitero monumentale della Capitale, senza venire Mai cancellata od imbiancata.
Mai un intevento da parte dei Vigili Urbani o del Comune di Roma, né della Polizia, né dei Carabinieri o dell’Anti-Terrorismo per rimuovere tale “istigazione all’assassinio” nei confronti di un avversario ideologico e politico. Una istigazione al crimine ignorata sia dal Sindaco, sia dal Questore, sia dal Prefetto …Mai una minima “presa di posizione” da parte di qualsiasi Autorità Istituzionale pubblica o privata, nemmeno di quelle Ecclesiastiche o Religiose …Mai si è levata una singola voce di protesta (o di coscienza) da parte di un Sacerdote, di un Parroco o di un Vescovo, né di Comunione e Liberazione o di Amnesty International, né dei Radical Chic, né dei Pacifisti Verdi !
OGGI sarebbe opportunamente gradita almeno una semplice dichiarazione ufficiale di condanna e ripudio verso quell’infame slogan da parte di quei tanti bravi integerrimi Democratici appartenenti politicamente a Campi Largamente Variabili, ma sempre solerti a criminalizzare i “camerati” o i simpatizzanti e sostenitori dell’ex-MSI (la cui Fiamma ancora appare nel Logo dei “Fratelli d’Italia”) quando salutano Romanamente o recitano il “Presente” durante le Cerimonie in onore dei Loro Caduti.
E’ questo un invito personale che desidererei cortesemente rivolgere a Lady Laura Bodrini, alla Segretaria Elly Schlein, ai gemelli-diversi Bonelli-Fratoianni, ad un “(Vis)Conte dimezzato” ed orami senza più un Grillo in testa, nonché a tutti gli Uomini di Buona Volontà presumibilmente ancora in circolazione nella Sinistra o in cespugli limitrofi ….ma sarà un invito senza alcuna risposta come le precedenti missive già inviate ad alcuni dei suddetti nomonativi, nonché all’Illustre Inquilino del Quirinale.
AD MAIORA ! _______________ G.M.