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Santa Claus o Babbo Natale

San Nicola e la leggenda di Babbo Natale

Nei paesi Bassi San Nicola viene festeggiato annualmente il 5 dicembre (la vigilia del giorno dedicato a questo santo) distribuendo regali ai bambini.

La figura di Babbo Natale con il tempo è stata ripresa e riproposta in chiave pubblicitaria e consumistica; ciò ha provocato le critiche di alcune frange più tradizionaliste delle chiese cristiane che disapprovano l’enfatizzazione del Babbo Natale più secolare e gli aspetti materialistici dello scambio di doni in occasione della festa.

Di solito, Babbo Natale viene rappresentato come un anziano signore corpulento, gioviale e occhialuto, vestito di un costume rosso con inserti di pelliccia bianca con una lunga barba anch’essa bianca. La sera della vigilia di Natale sale sulla sua slitta trainata da renne volanti e va di casa in casa per portare i regali, tenuti tutti in un enorme sacco, ai bambini. Per entrare nelle case si cala dal comignolo, sbucando quindi nel caminetto, e lascia i doni sotto l’Albero di Natale. Durante il resto dell’anno si occupa della costruzione dei giocattoli con la signora Natale e gli elfi, anche se nelle rappresentazioni più moderne il laboratorio di Babbo Natale somiglia più a un centro di smistamento di giocattoli confezionati che a un’officina dove vengono costruiti.

Strettamente legate alle rappresentazioni di Babbo Natale sono quelle del personaggio russo di Nonno Geloche porta i regali ai bambini ed è vestito con un cappotto azzurro. È aiutato dalla nipotina bionda , tiene con sé un lungo scettro e la sua slitta è trainata da 3 cavalli anziché renne. Porta i regali il 31 dicembre e la sua residenza si trova in Russia. Tale figura è presente in tutto il blocco ex-sovietico e soltanto recentemente, forse per uniformarlo con Babbo Natale, viene rappresentato con la giacca rossa, stivali di pelliccia.

Una delle chiese che rifiuta la celebrazione del Natale, e conseguentemente la figura di Babbo Natale, è quella dei testimoni di Geova, i quali ritengono che sia sbagliato raccontare storie non veritiere ai bambini e rigettano le origini pagane su cui si basa la figura di Babbo Natale. In seguito anche alcuni vescovi italiani si sono espressi contro Babbo Natale, rammaricandosi per la commercializzazione delle festività natalizie con il conseguente tradimento del loro significato originale.

A causa di alcuni tratti decisamente fuori dal comune del comportamento di Babbo Natale le sue azioni vengono spiegate anche con il ricorso alla magia.

In Europa viene ancora rappresentato con abiti vescovili. Le reliquie di san Nicola furono in parte traslate a narra una leggenda da alcuni pescatori ma in realtà furono dei mercanti a trafugarle da Myra nel 1087 e per ospitarle fu costruita una basilica, poggiando le fondamenta su una preesistente struttura, nell’anno stesso. Il luogo, la basilica di san Nicola di Bari, è da allora meta di pellegrinaggi tra i fedeli Parte delle Sante Reliquie, per la maggior parte rimaste a Myra

San Nicola è considerato il patrono da da parte di marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, venditori ambulanti, farmacisti, avvocati, prestatori di pegno, detenuti.

In molte tradizioni della chiesa cristiana ortodossa è San Basilio porta i doni ai bambini a Capodanno , il giorno in cui si celebra la sua festa.

                                  Folclore germanico

Prima della conversione al cristianesimo, il folclore dei popoli germanici, incluso quello inglese, narrava che il dio Odino/Wodan ogni anno tenesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti.

La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio, Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e nei paesi Bassi anche in epoca cristiana, associata alla figura di san Nicola. 

I bambini, ancor oggi, appendono al caminetto le loro scarpe piene di paglia in una notte d’inverno, perché vengano riempite di dolci e regali da san Nicola che, a differenza di Babbo Natale, in quei luoghi si improvvisa ancora a cavallo. Anche nell’aspetto, quello di vecchio barbuto dall’aria misteriosa, Odino era simile a san Nicola (anche se il dio era privo di un occhio).

Questa pratica è arrivata attraverso gli immigrati negli stati uniti ed è all’origine dell’abitudine moderna di appendere una calza al caminetto per Natale, simile per certi versi a quella diffusa in Italia il 6 gennaio con la Befana.

Un’altra tradizione folclorica delle tribù germaniche racconta le vicende di un sant’uomo (in alcuni casi identificato con san Nicola) alle prese con un demone (vedi Krampus tra i miei articoli) o un oscuro uomo che uccideva nei sogni (Blackman o pitchman). La leggenda narra di un mostro che terrorizzava il popolo insinuandosi nelle case attraverso la canna fumaria durante la notte, aggredendo e uccidendo i bambini in modo orribile.

Il sant’uomo si pone alla ricerca del demone e lo cattura imprigionandolo con dei ferri magici o benedetti (in alcune versioni gli stessi che imprigionarono Gesù Cristo prima della Crocefissione) Obbligato a obbedire agli ordini del santo, il demone viene costretto a passare di casa in casa per fare ammenda portando dei doni ai bambini. In alcuni casi la buona azione viene ripetuta ogni anno, in altri il demone ne rimane talmente disgustato da preferire il ritorno all’inferno.

Altre forme del racconto presentano il demone convertito agli ordini del santo, che raccoglie con sé folletti ed elfi diventando quindi Babbo Natale. Una diversa versione olandese racconta, invece, che il santo viene aiutato da schiavi mori che vengono rappresentati di solito dal personaggio di Pietro il nero, analogo dell’italiano Uomo Nero In questi racconti Pietro il nero (Zwarte Piet) picchia i bambini con un bastone o li rapisce per portarli in Spagna nel suo sacco ( questa parte della storia è ambientata nel tempo in cui la penisola iberica era sotto il dominio dei mori).

In Germania, lo stesso racconto trasforma il personaggio in Nicola Peloso, che va a trovare i bambini cattivi nel sonno. Il nome deriva dall’aspetto di enorme belva dovuto al fatto che è interamente ricoperto di pelliccia.

                                   Folclore Islandese

Gli islandesi amano dire che da loro ci sono ben 13 Babbo Natale perché la loro tradizione di doni a Natale è basata su 13 folletti, chiamati Jòlasveinar

Una volta all’anno, due settimane prima di Natale, questi folletti fanno prima il bagno nelle acque calde delle sorgenti del lago di Niva, quindi lasciano le grotte dove abitano per portare ai bambini islandesi buoni dei doni. Questi vengono messi nelle scarpe che i bambini hanno lasciato sotto le finestre. In pratica, i bambini islandesi, se sono stati buoni, ricevono tredici regali, uno per ogni giorno delle due settimane che precedono il Natale. Questi folletti, tuttavia, possono essere dispettosi e a volte si divertono a fare scherzi o a spiare gli umani. Inoltre, se il bambino ha fatto il cattivo, riceve al posto dei doni delle patate.

Evoluzione successiva di Babbo Natale nella modernità

Il Babbo Natale moderno riunisce le rappresentazioni attuali del portatore di doni, di ispirazione religiosa o popolare, con un personaggio britannico preesistente. Quest’ultimo risale almeno al XVII secolo e ne sono rimaste delle illustrazioni d’epoca in cui è rappresentato come un signore barbuto e corpulento, vestito di un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia. Rappresentava lo spirito della bontà del Natale, e si trova ad esempio nel Canto di Natale di Charles Dickens sotto il nome di Spirito del Natale presente.

Gli abiti di Sinterklaas sono simili a quelli di un vescovo; porta una mitra (un copricapo liturgico) rossa con una croce dorata e si appoggia ad un bastone da pastore. Il richiamo al vescovo di Mira è ancora evidente. Sinterklaas ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti; i suoi aiutanti scendono nei comignoli per lasciare i doni (in alcuni casi nelle scarpe dei bambini, lasciate vicino al caminetto).

La renna appare con Santa Claus poiché la tradizione lo ha fatto un personaggio proveniente dal Nord Europa. La renna era sacra a Isa o Disa, la dea Grande Madre degli Scandinavi. Nel nord Europa la renna assume spesso il significato di simbolo lunare, come tutti gli altri cervidi, perciò ha ruoli funerari e di guida delle anime dei defunti nell’oltretomba, ma soprattutto ha ruoli notturni per cui è collegata a Santa Claus che giunge di notte portando doni.

In altri paesi questa figura di san Nicola ha subito gli adattamenti necessari per uniformarsi al folklore locale. Ad esempio, nei paesi nordici sopravvive ancora l’immagine pagana della Capretta di Yule(Yulbock) che porta i regali la Vigilia di Natale, e le decorazioni natalizie costituite da caprette di paglia sono molto diffuse.

Secondo alcuni l’immagine di Babbo Natale come tutti la conoscono oggi, quella che lo descrive vestito con un abito rosso, è stata creata dalla Coca-Cola, originariamente infatti, tale vestito era verde, sarebbe divenuto rosso solo dopo che, negli anni ’30, l’azienda utilizzò Babbo Natale per la sua pubblicità natalizia, e lo vestì in bianco e rosso, come la scritta della sua famosa bibita.

           Cosa mangia Babbo Natale nei diversi paesi?

Negli Stati Uniti la tradizione vuole che la sera della vigilia si lasciano latte e biscotti per Babbo Natale mentre in Inghilterra si lascia la mince-pie e lo sherry. I bambini inglesi e statunitensi lasciano anche fuori casa una carota per le renne di Babbo Natale, un tempo veniva detto loro che se non fossero stati buoni tutto l’anno avrebbero trovato nella calza un pezzo di carbone al posto dei dolci, come avviene da noi per la Befana

Secondo la tradizione olandese e spagnola di Sinterklaas, invece, i bambini “mettono fuori la scarpa”, ovvero riempiono una scarpa con del fieno e una carota e prima di andare a dormire la lasciano fuori di casa e la mattina del giorno successivo il fieno e la carota sono stati sostituiti da un regalo, spesso una figurina di marzapane. Ai bambini cattivi si diceva che avrebbero trovato una fascina, ma questa usanza ormai è stata abbandonata.

                              Lettera a Babbo Natale

L’abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che risale a molto tempo fa. Le lettere contengono di solito una lista dei giocattoli desiderati e la dichiarazione di essere stati buoni.

In molti paesi, le poste accettano le lettere che i bambini scrivono a Babbo Natale; in alcuni casi le risposte vengono fornite dagli stessi impiegati postali o da volontari. In Canada, ad esempio, è stato predisposto un apposito codice postale per le lettere indirizzate a Babbo Natale e già dal 1982 sono oltre 13.000 gli impiegati delle poste canadesi che si sono offerti volontari per rispondere alle lettere. In altri casi sono associazioni caritatevoli dedicate all’infanzia a rispondere alle lettere che vengono dalle zone più povere o dagli ospedali pediatrici, per dare ai bambini dei doni che altrimenti non potrebbero ricevere.

                    Babbo Natale nei centri commerciali

Nella tradizione anglosassone, Babbo Natale è anche un personaggio in costume che staziona nei grandi magazzini o nei centri commerciali, o anche alle feste dei bambini. Di solito è interpretato da un attore con un gruppo di figuranti che lo aiutano, vestiti da elfi o con altri costumi folcloristici (questi ultimi sono spesso impiegati degli stessi grandi magazzini, o personale assunto per l’occasione).

La sua funzione è quella di promuovere l’immagine del negozio distribuendo regali ai bambini, oppure quella di far divertire i bambini secondo il tema natalizio, prendendoli sulle ginocchia chiedendo loro quali regali desiderano e spesso facendosi fotografare con loro. Tutto questo avviene di solito in un’area del negozio appositamente allestita e rallegrata da decorazioni a tema. Negli ultimi tempi la “pratica delle ginocchia” è stata messa in discussione in vari paesi, anche perché le ultime tendenze dei centri commerciali statunitensi e britannici è di far girare il Babbo Natale per il negozio facendosi seguire dai bambini, tecnica che si è rivelata essere più remunerativa.

foto horde viking wikipedia BabboNatale.fi                  ©Francesco Spuntarelli