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Torino Magica:

 il tour serale della città tra magia bianca e magia nera

Il mito della Torino Magica ha origini antichissime: Ovidio narra che Torino sia stata fondata da Fetonte, figlio di Elio, dio del Sole, il quale precipitò dal carro nel fiume Po nel punto esatto in cui la città è sorta.

La città di Torino è sempre stata legata alle leggende che riguardano i culti esoterici di magia bianca e magia nera tanto da meritarsi l’appellativo di città magica: si dice che numerosi punti del capoluogo piemontesi, evidenziati da simboli esoterici e massonici, siano attraversati da misteriose energie: esistono oggi dei tour che portano i turisti e i residenti alla scoperta di questi luoghi con una guida che spiega le leggende e i misteri legati a quest’ultimi e alla città di Torino,

Il Tour Torino Magica è un percorso serale che si svolge regolarmente il giovedì e il sabato a Torino, che porta a scoprire i lati più insoliti e segreti della città, legati al mondo dell’esoterismo e della massoneria: la leggenda vuole infatti che la città di Torino sia profondamente legata a tutti e due i triangoli del mondo della magia, sia a quello della magia bianca (mossa in teoria da intenzioni benefiche, positive e altruistiche) che coinvolgerebbe Torino, Praga e Lione sia a quello della magia nera (la capacità di un mago di utilizzare e controllare a proprio vantaggio un potere nefasto, maligno o comunque di origine soprannaturale) insieme a San Francisco e Londra.

Il percorso ha inizio proprio dalla parte più misteriosa e inquietante della Città: Piazza Statuto, considerata il vero cuore della negatività e magia a Torino. Qui si trova il Monumento ai Caduti del Frejus che, proprio come la piazza, presenta numerosi riferimenti al mondo della massoneria: sulla sommità della statua è addirittura raffigurata una stella a cinque punte, tipicamente simbolo del demonio; qui, all’epoca di Augusto, venivano uccisi i condannati a morte.

Il percorso continua poi con il Rondò della Forca, dove nell’Ottocento venivano eseguite le sentenze di morte mediante impiccagione, e Piazza Solferino, dove è collocata la Fontana Angelica delle Quattro Stagioni, le cui quattro figure (quelle maschili raffigurano l’Autunno e l’Inverno, mentre quelle femminili la Primavera  e l’Estate) sono state considerate dalla stessa Chiesa Cattolica come immagini di ispirazione massonica: oltre ai numerosi simboli collegati al mondo dell’esoterismo e della massoneria disseminati attorno alla piazza, esiste un altro dettaglio, sempre legato ai rituali magici, da prendere in considerazione: tutti questi luoghi si trovano  nella zona ovest della città, orientati verso il punto cardinale associato al tramontare del sole e, di conseguenza, alla presenza del Maligno.

Inoltre Torino sorge sul 45° parallelo (portatore di energia positiva) tra due fiumi, il Po e la Dora, che rappresentano simbolicamente il sole e la luna, il maschile e il femminile, due forze opposte che lottano e si compensano generando energia positiva.

Le vie successive che si percorrono sono prevalentemente occupate da banche e i palazzi che si trovano in questa zona della città, specialmente gli edifici di Via Alfieri, sono caratterizzati da simboli esoterici: di particolare interesse è il Portone del Diavolo, che è il portone del palazzo Trucchi di Levaldigi in Via XX Settembre 40, oggi sede della Banca nazionale del Lavoro; all’ingresso principale del palazzo si trova un portone in legno finemente intagliato con fiori, frutta, animali e angioletti ma, sul battente in bronzo, é rappresentato Satana dalla cui bocca fuoriescono due serpenti che formano il batacchio.

Il portone, scolpito nel 1675, secondo una leggenda comparve dal nulla una notte in cui uno stregone invocò le forze oscure e lo stesso satana con formule magiche: il Diavolo, infastidito da questa invocazione, decise di punire lo stregone imprigionandolo dietro il portone dal quale non riuscì più ad uscire.

 Il tour prosegue poi verso la parte “bianca” di Torino, dove in Piazza San Carlo si trova una statua raffigurante la Madonna e la Sacra Sindone:  si passa per Piazza Castello, simbolo positivo della città, sotto la quale si snodano molte gallerie sotterranee (fra cui tre grotte alchemiche), si costeggia palazzo reale, simbolo dell’energia positiva, e si arriva infine all’ultima tappa dell’itinerario, Piazza Vittorio, in origine Piazza Vittorio Veneto; qui, di fronte alla Chiesa della Grande Madre di Dio, affacciata sul Po ed un altro dei luoghi di magia bianca di Torino, si trova la statua di Vittorio Emanuele I, la cui direzione, vuole la leggenda, indicherebbe il luogo in cui è nascosto il Santo Graal, sepolto nello stesso edificio. Anche la famiglia Savoia ha avuto legami con la magia e l’esoterismo: si narra che Nostradamus (1503-1566) arrivò a Torino chiamato dal Duca Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580), intorno alla metà del XVI secolo, per curare l’infertilità della moglie Margherita di Valois (1523-1574) con il suo “olio miracoloso”; al di là della veridicità di questa storia, nel 1562 la regina diede alla luce Carlo Emanuele (1562-1630), erede dei Duchi di Savoia.

Marti francesca