ROCK ‘N’ REUNION, UN’OPINIONE.
Scritto da Danilo Pette il . Pubblicato in Cinema, Musica e Teatro.
Oggi un articolo controcorrente, decisamente fuori dal coro, ma proviamoci ugualmente amici, andiamo avanti e vediamo come va a finire. Parliamo di rock- reunion, riunioni, ritorni di fiamma tra musicisti rock n’ roll, che un tempo si sono trovati, hanno raggiunto il successo assieme, hanno vissuto gomito a gomito, si sono odiati fino al midollo, insultati e denunciati, spesso picchiati, mai più rivisti per sentenza restrittiva dei giudici e che poi però, un bel giorno, decidono di seppellire l’ascia di guerra e imbarcarsi in questo impegno che oggi, per l’appunto, va sotto il nome di reunion, nello specifico dell’articolo, rock reunion.
L’hanno fatta tutti, in pratica, artisti anni ’60-’70-’80-’90-2000 di nuovo sul main-stage. Eccoli lì questi musicisti, invecchiati e stanchi, tutti nei guai perché alle prese con una performance che dovrebbe assomigliare a quelle che erano soliti regalare al pubblico quando avevano 20 anni, e mettevano a ferro e fuoco le città nel modo in cui piace a noi: assolutamente irragionevole.
Inutile disquisire sui motivi di questo azzardo, le motivazioni del ritorno in pista: guardate, sono così magnanimo e in buona fede da buttarci dentro anche una sorta di amore per i fans, un ultimo regalo, lì in mezzo al fiume di dollari che entrano nelle tasche dei cari nonnini. Il problema vero però, è che le reunion poi, mica gli bastano; da pochi eventi scelti si passa subito alla tournèe nazionale, mondiale, Brasile, Giappone, un nuovo disco e quindi nuova tournée. La conseguenza? Eccoteli di nuovo tutti tra i piedi.
Ma siamo buoni, e facciamo un passo indietro nel mio background musicale (non vedevate l’ora eh?): io vengo dal rock n roll, li conosco tutti, li ho sentiti tutti, so dischi a memoria, come molti di voi sicuramente. Adoro questi ragazzi folli che sputano in faccia alla gente il loro disagio e ci guadagnano la pagnotta, mentre i benpensanti vanno a timbrare il cartellino. Sono gli eroi di un mondo possibile fatto di sogni, come lo sono gli sportivi o gli attori. Ma allora mi chiedo? Tu che hai avuto la fortuna di raggiungere il successo da giovanissimo, di vivere quel ‘mondo possibile fatto di sogni’, (possibile solo per te che ce l’hai fatta, per tutti gli altri è un disastro, sei uno su mille…), proprio tu, dicevo, perché lo fai? Perché ti riunisci?
Io dico che il ritiro ce lo devi, solo per lo stile di vita che hai potuto fare, cioè anni 21 + million dollars. Per carità, tutti questi musicisti se la sono meritata la pagnotta, sono i migliori, parliamo di dischi fantastici che hanno dato vita a movimenti, mode, cultura e che ci hanno aiutato in tutti i sensi. Cosa li spinge a farsi questo, allora? A mostrarsi flaccidi nei calzoncini che portavano a vent’anni, lenti sulla chitarra che facevano fischiare fiammeggiando, stanchi sui tamburi che quasi sfondavano, il basso tenuto basso, la voce che non arriva più sugli acuti in cui si inerpicava, in quel modo facile, naturale e vero, che ci aveva affascinato tutti un tempo, e che ora ci spinge alla pietà. Non è così che deve finire, non è tra performance di livello medio-basso, tra spettatori nostalgici, tra date saltate per mal di schiena, mal di gola, dolore alla prostata.
Amo i fans, sono contento di esserlo, perché hanno permesso al sogno di andare avanti, comprando i dischi favolosi di cui sopra e inebriandosene fino a rovinarli, cambiando testa, abitudini, ridefinendo una interpretazione di sé attraverso queste meravigliose ispirazioni musicali. Si meritano la reunion, se la vogliono, se proprio lo desiderano, avranno quello che chiedono. E ci metto dentro anche i fans più giovani, che magari adorano musicisti degli anni ’90 e riescono a vederli dal vivo solo in questo modo, solo attraverso queste iniziative.
Non mi indigno neanche per il latex su corpi ormai in relax casalingo, anzi non vedo proprio perché una rock star debba invecchiare in modo ‘decente’.
Come dicevo nel titolo, questa è solo una opinione, in cui vorrei spiegare come scelgo di ricordarli io, tutti loro. Ho scelto i giorni in cui troneggiavano su un palco sputando fuoco, i criminali che scalano la classifica, i ragazzi pericolosi, i talenti puri, ho scelto i giorni in cui devastavano le nazioni e scrivevano musica in grado di definire le nuove generazioni.
Fate come me, non andate alle riunioni, ricordateli come faccio io, eterne e lampeggianti ire d’iddio.
Lasciatele perdere le riunioni, e saltate pure del vostro condominio, tanto che ci siete.
Il vostro affezionatissimo si è divertito e spero così di voi.
I miei saluti
Danilo Pette