A Roma, al Teatro Anfitrione …. con Sergio Ammirata e Patrizia Parisi
UN PALCOSCENICO CONTRO LA TRISTEZZA
Entrare all’Anfitrione, piccolo e non tanto “Teatro Romano” del romanissimo quartiere S.Saba, è come aprire, visto il tema, il sipario sul mondo delle scene di un tempo passato.
Il tempo del palcoscenico calcato da attori di grande valenza, fatta da lunga gavetta, quotidiana fatica interpretativa e dialogo: un dialogo che si svolgeva fra l’attore, illuminato dal disco di luce del riflettore, e il pubblico, assorto e divertito, silenzioso e commosso, allegro e plaudente.
Tutto questo clima è tornato sul palcoscenico; tra le poltrone rosse del Teatro Anfitrione, ad opera della Compagnia di SERGIO AMMIRATA e di PATRIZIA PARISI, nella commedia brillante ”Eri uno schianto, Maddalena”. Una pomeridiana con il tutto esaurito, dove oltre la perfetta sintonia tra copione ed interpreti, si è potuto scorgere la funzione più importante della Musa Talia, che è quella di far riflettere, distraendosi dalle tante difficoltà del momento, di confrontarsi con una realtà che definiamo fittizia, e che, invece, è più reale che mai.
Dunque è cultura, e questa cultura dell’attore e dell’autore, merita davvero maggior attenzione da chi è preposto tra le istituzioni locali e nazionali, a sviluppare questo settore così utile alle umane necessità: con la cultura, al contrario di quanto comunemente si pensa, si mangia e come se si mangia. Aiutare chi dedica la vita all’arte significa, specie in tempi oscuri, tentare di sollevare tutte quelle persone in qualche modo offese moralmente dal presente andazzo delle cose e restituirle, almeno in parte, quella dignità sempre meno riconosciuta ai più.
Alessandro P. Benini