Tutti i vivi all’assalto!
Molta acqua e molta neve, acqua torrentizia passata sotto i ponti e neve, d’oggi e di ieri, è caduta su quel che resta della memoria: è la memoria del sacrificio di oltre novantamila italiani rimasti sui campi di Russia; c’è soltanto, in quei lontani territori, in pochi casi, qualche piastrina, una gavetta sfondata, qualche misero resto umano a parlare di coloro che sono caduti combattendo una guerra spesso dimenticata e, volutamente, oscurata nella memoria nazionale.
Nel Gennaio 1943, crollata la linea del fronte, nella convulsa ritirata, con temperature di meno trenta, ungheresi, romeni ed italiani rimasero stretti nella tenaglia dell’Armata Rossa e, mentre i reparti tedeschi ripiegavano su mezzi cingolati ed autocarri, i nostri uomini, Alpini, Artiglieri, e Fanti, nello sperduto villaggio di Nikolajewska, riuscirono ad infrangere, in una impari battaglia, il muro d’acciaio che chiudeva la via del ritorno in Patria. Gli antefatti di quella disgraziata campagna e lo svolgimento dell’ultimo eroico scontro sono stati rievocati da esperti di tutte le Armi e Corpi delle nostre Forze Armate, nel corso del convegno tenutosi il 21 scorso per iniziativa dell’Associazione Reduci di Nikolajewska
Un bel sollievo per l’anima, trovarsi , in questi tempi di incertezza e disastri, tra tante persone che hanno ancora nel cuore il ricordo del sacrificio dei militari che hanno scritto pagine di storia tragica e gloriosa narrate con commozione dal Generale di Corpo d’Armata Tullio VIDULIC; e poi, le tante testimonianze, come quella toccante dell’anziana signora fidanzata di un ufficiale miracolosamente riemerso dal gulag staliniano. Ringraziamo anche il Direttore di Voce Romana, Sandro Bari, solerte animatore di una manifestazione difficilmente dimenticabile.
Alessandro P.Benini