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IBL: insegnare l’ economia

Comunicato Stampa dell’  Istituto Bruno Leoni *

PORTIAMO “HOMER ECONOMICUS

 AGLI INSEGNANTI DI ECONOMIA *

* con “Note a Margine” di Giuliano Marchetti 

“Insegnare l’economia con i Simpson”: è questo l’obiettivo della nostra campagna di crowdfunding. Abbiamo bisogno del vostro sostegno per mettere una copia di Homer Economicus nelle mani di ogni insegnante di economia dei licei economico-sociali. Con questo progetto chiediamo infatti il vostro aiuto per realizzare un’edizione speciale, non commerciale, di Homer Economicus. L’economia spiegata dai Simpson e inviarne copia a ogni docente di economia dei 360 licei economico sociali della Penisola (in totale, circa 1100 persone).

Homer Economicus. L’economia spiegata dai Simpson, curato da Joshua Hall e pubblicato in lingua inglese dalla Stanford University Press, la casa editrice di una delle più prestigiose università americane, spiega i concetti fondamentali dell’economia con gli episodi del celebre cartoon. Il libro è scritto da economisti accademici, col gusto della cultura popolare e la passione della divulgazione. È uno strumento didattico che può essere estremamente utile a ogni insegnante.

Avere dei rudimenti di economia è importante: per essere prima di tutto un elettore consapevole, che sa leggere in controluce la propaganda e sviluppare il pensiero critico. Aiutaci a migliorare l’alfabetizzazione economica dei nostri ragazzi, fai una donazione cliccando QUI.

Per ulteriori informazioni:  info@brunoleoni.it – Tel.: +39 02 3657 7325.

Istituto Bruno Leoni vincitore Premio European Think Tank of the Year 2013 assegnato da Prospect Magazine.

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*Brevi Note a Margine – Sulla “Consul Press” da più tempo si è iniziato ad ospitare motu proprio, autonomamente e gratuitamente, numerosi comunicati dell’ ISTITUTO BRUNO LEONI, condividendone in  ampia parte i relativi messaggi e contenuti.  A mio avviso è certamente lodevole la suddetta iniziativa di promuovere un più accentuato interesse verso l’economia da parte degli studenti – anche ed in particolar  modo se iscritti in corsi di diverso indirizzo – e sensibilizzare a tale fine i loro docenti. Ma, a livello personale, ho un’unica perplessità strettamente soggettiva …. perché ricorrere proprio ai Simpson ? Costoro rappresentano una tipica famigliola americana residente in Springfield e rispecchiano un stile di vita prettamente statunitense; creati a fine anni 1980 dal disegnatore di fumetti Matt Groening, i Simpson sono divenuti i personaggi di un celebre cartoon e di varie sitcom, imperversando su molteplici reti televisive. A me personalmente sono abbastanza antipatici ed alquanto sgradevoli,  sia per i loro comportamenti, sia per il loro modo di colloquiare, nonché per le loro tozze e bizzarre fattezze umanoidi.

Perché si è preferito ricorrere ai giallognoli Simpson, anziché privilegiare tanti nostri eccellenti e fin troppo spesso dimenticati economisti ? ….spesso ciò accade per coloro che sono ritenute voci fuori dal coro o politicamente non corrette.  Tra costoro io vorrei ricordare Sergio Ricossa, scomparso a marzo dello scorso anno, studioso di economia e brillante divulgatore della medesima, dotato anche di una pungente auto-ironia, definendo gli “Economisti” come coloro che sbagliano tutte le previsioni, ma che poi riescono a fornire tutte le più opportune spiegazioni sul perché delle stesse errate analisi o valutazioni. Vorrei anche ricordare un gruppo di giuristi, economisti e saggisti di notevole livello, tra cui Giuseppe Guarino, Paolo Savona, Antonino Galloni, Marco Saba, tutti molto critici sia verso l’attuale sistema bancario, sia verso le scelte politiche economiche e monetarie della UE.  Vorrei altresì ricordare un altro nucleo di economisti, operativi presso l’ Università Gabriele D’Annunzio a Chieti e Pescara, o in altre Sedi Universitarie, tra cui Antonio Maria Rinaldi, Claudio Borghi Aquilini, Claudio Moffa, Roberto Bizzarri, tutti impegnati nella ricerca di possibili soluzioni modificative o alternative, rispetto alle scelte imposte da Bruxelles.

giacinto_auriti_blu E mi piace ipotizzare che tali docenti – specie quelli operanti nella “buona  Terra” d’Abruzzo –  si siano voluti ricollegare, almeno idealmente, ad un loro  illustre predecessore – il Prof. Giacinto Auriti – che presso l’Università di  Teramo, insieme a suoi Colleghi, aveva elaborato  la teoria sulla “Proprietà Popolare della Moneta”. Teoria molto osteggiata dall’  establishment costituito  dai vari “poteri intoccabili” e la cui divulgazione, ovviamente, è  molto  ostracizzata sia presso le aule scolastiche degli Istituti Superiori, sia presso le  aule di  Facoltà Universitarie.

Purtroppo, a volte  la Politica – quella Alta, Aulica e con la “P maiuscola”- viene a trovarsi “ostaggio” di una Economia non all’altezza. E, concludendo questo mio intervento, mi piace ricollegarmi ad una visione di Oswald Spengler, che in una sua frase riesce a compendiare una vera e propria “Lectio Magistralis”:  POLITICA ed ECONOMIA non possono risultare separate nella vita delle Nazioni.  Esse – lo ripeterò sempre – sono due aspetti della medesima realtà di vita, ma stanno tra di loro come il governo di una nave sta alla destinazione della merce trasportata.  A bordo la figura principale è del  Capitano, non del mercante a cui appartiene il carico” .

 GIULIANO MARCHETTI

Questo intervento, con alcune varianti, è stato pubblicato anche su “PRONTO PROFESSIONISTA”

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