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Grandi speranze … work in progress

Si dice ogni cosa sulla situazione artistica italiana, e poco di bene, con scarsa attenzione verso un mondo senza pubblicità scintillanti e senza scandali e scandaletti personali visti maliziosamente come condicio sine qua non per avere successo. E’ il mondo del secondo banco a scuola, lo spazio gradevole di chi ci passa accanto e ci stringe la mano. Già intuito qua e là in giro per gallerie, adesso si dichiara e si sparge con la nuova via di fare teatro. Teatro giovane ed esperto, efficace, fantasioso e profondo.

MICHAELA LUCREZIA SQUICCIMARRO è una giovane di trentanni, alta e flessuosa come un giunco, un bel viso intelligente. E’ una regista teatrale formatasi gradino dopo gradino come è vero e giusto per i grandi artisti, con esperienze messe a punto in Inghilterra e in Italia, ed attualmente sfociate al Teatro HAMLET di via Alberto Da Giussano, al Pigneto con la rappresentazione dello spettacolo “Caso n.17 – L’unico fantasma in cui vale la pena credere è il passato. Un percorso iniziato con una laurea in “Traduzione letteraria e tecnico-scientifica” presso l’Università di Roma La Sapienza (Titolo tesi:Tradurre Sweeney Todd, fedeltà e reinvenzione nella traduzione del musical) e proseguito, poi, frequentando lo IALS e diventando insegnante di Tip Tap, che l’ha portata a coltivare rapporti con registi giovani e artisticamente potenti come lei, come CESARE VANGELI .

Michaela sapeva già della sua scelta da adolescente, quando provava la voce cantando in un coro in funzione di correttezza di recitazione. Così determinata, così affascinata dall’arte teatrale da trovarsi i genitori partecipi della sua decisione e da riuscire presto non solo a seguire le discipline di recita, ma la sua creatività singolare che la conduceva ad altri porti: i soggetti da elaborare, stesure primarie o svolte di idee personali su argomenti attuali, diversi o affini ai problemi che colorano la società nella quale vive. Da aiuto regista a regista, di un canovaccio ripreso dalle tendenze artistiche anglosassoni, vale a dire i temi horror morbidamente risolti in un noir accessibile alle correnti ricerche. 

Michaela-Squiccimarro-180x270Già, ma come? Studiando con i componenti della sua Associazione “AD ATTI PRIMI” – recentemente costituita, per aprire nuove porte allo scibile proprio della cultura mediterranea e affiancandosi alla naturalezza di conduzione e di personificazione, da parte degli attori, dei soggetti trovati. Il risultato? La forte, certa sensazione di vedersi vivere come in una emozionante e fruttuosa uscita dal corpo.

No, non è tutto perduto, non abbiamo abdicato geneticamente, l’arte italiana è ancora qui, presente, dalle magiche mani di Michaela Squiccimarro che, poliedrica come tutti i grandi italiani, scrive libri fascinosi pur rimproverandosene e si prova a perdonarsi insegnando danza, esattamente il tip-tap. Conduce le sue opere sceniche, si adopera per l’inglese della Uninettuno e sorride, coprendo il timore di piccoli esseri che non sanno quanto sia polimorfico e poliedrico un vero artista, e quanto amor di prossimo vi sia, perchè questo porta fuori ogni umano dal niente di conoscenza.

Marilù Giannone     

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