Un magistrale commento sulla scuola
Un interessante articolo di Ernesto Galli della Loggia sulla deriva della Scuola in Italia pubblicato dal “Corriere della Sera” sabato 29 aprile 2017
Le scuole italiane e il tabù della bocciatura – Da anni il sistema d’istruzione italiano si regge sulle promozioni d’ufficio. Così la scuola rinuncia a selezionare gli studenti in base al merito «Se tutti gli studenti avessero i voti che meritano non verrebbe promosso più del 20 per cento». Spetta a un professore di un istituto tecnico commerciale pugliese il merito di aver ancora una volta portato alla ribalta nel modo più clamoroso, con queste parole (Corriere, 23 aprile), la grande menzogna su cui si regge da anni il sistema dell’istruzione italiano: le promozioni d’ufficio. Proprio perché il suddetto professore non stava al gioco, e viceversa dava ai suoi studenti i voti che meritavano, il dirigente della scuola dove insegnava lo ha sospeso a suo tempo dal servizio: sanzione disciplinare che adesso, dopo ben cinque anni, il giudice del lavoro di Lecce ha però annullato dandogli ragione. Le cose in effetti stanno così: nelle scuole italiane la bocciatura è di fatto bandita, così come è bandito ogni autentico criterio di selezione e quindi di reale accertamento del merito. Gli abbandoni scolastici beninteso ci sono (ad esempio negli istituti tecnico-professionali), ma hanno una spiegazione di altro genere, perlopiù legata alla condizione socio- culturale dell’ambiente familiare. Di fatto, dunque, chi nel nostro Paese inizia il corso di studi è pressoché matematicamente sicuro di arrivare al traguardo. E infatti gli esami di diploma finale fanno regolarmente segnare percentuali di promossi che da anni sfiorano il cento per cento (in che senso possa essere considerato tecnicamente un «esame» una prova che dà abitualmente risultati simili resta per me un mistero).
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Nel quadro della collaborazione fra la nostra Agenzia Giornalistica e l’ASSOCIAZIONE CULTURALE “CONTROCORRENTE”, collegata alla omonima Casa Editrice, siamo stati coinvolti a sensibilizzare i nostri lettori – nonché le Istituzioni e le Amministrazioni preposte – su questo asciutto e drammatico articolo, apparso sul Corriere della Sera del 29 aprile, a firma di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA.
L’articolo riporta il doloroso caso di un docente di Lecce allontanato dal suo lavoro ( e, con i tempi che corrono, è gravissimo) perchè ha “osato” fare il suo dovere, cercando di promuovere, dopo essersi dedicato ad istruire discenti che a voler essere gentili si possono indicare come capre, solo il merito ed i soggetti meritevoli. No: orrore! E’ antidemocratico!
In nome dei pargoli democratici, allora, e dei corrispondenti quadri scolastici, accettiamo che crollino ponti, che vengano giù case, che muoiano pazienti in mano ad incapaci: la falsa democrazia è servita, e la nostra povera Italia è finita.
Un grazie, invece, ammirato al suddetto autorevole docente e saggista , che conforta chi si batte, anche attraverso l’Agenzia Consulpress, perchè la bravura e la genialità italiana tornino ancora alle vette della cultura.
Marilù Giannone