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Vatican Kangin Noh

Giovedì 22 Giugno si è svolta a Roma, presso la Residenza dell’Ambasciatore del Giappone, la conferenza stampa in occasione del 75° anniversario delle relazioni diplomatiche GIAPPONE – SANTA SEDE.  – Nella elegante palazzina neo rinascimentale Residenza dell’Ambasciatore Yoshio Nakamura, ubicata in zona San Saba- Aventino, sono intervenuti il Maestro Kazufusa Hosho, il Maestro Tatsunori Kongo, ed il Maestro Sengoro Shigeyama.
I tre illustri Maestri appartengono rispettivamente: Hōshō Kazufusa alla Scuola Hōshō (Hōshōryū) di Tōkyō, una delle famiglie più antiche del Giappone che dal XV secolo tramanda il Teatro Nō (能); Kongo Tatsunori della omonima scuola del  di Kyōto; Shigeyama Sengorō, importante attore del Teatro Kyōgen. Infatti, proprio in occasione di questa ricorrenza, si è concordato di rappresentare presso l’Auditorium nel Palazzo della Cancelleria del Vaticano – nelle successive giornate del 23 e 24 – le opere tradizionali del teatro giapponese durante la rassegna del Vatican Kangin Noh.

La conferenza è stata aperta dall’Ambasciatore che, nel saluto introduttivo, ha brevemente ricordato la ufficializzazione dei rapporti tra Giappone e Santa Sede, avvenuta nel 1942. Quindi ha illustrato come lo scopo della rassegna sia non solo il far conoscere la bellezza della tradizione giapponese, ma anche quello di definire di nuovo il ruolo della cultura nel nostro tempo. Il teatro Noh, infatti è nato grazie anche alla commistione con le altre le culture del mondo, tra cui quelle a noi più vicine come quelle dell’antica Roma e dell’antica Grecia, ma anche culture più esotiche come l’India con la sua forte spiritualità e l’Indonesia. Il Noh quindi è nato assorbendo con rispetto elementi culturali di altri paesi e differenti civiltà e facendone una vera e propria filosofia.

 

Le Opere rappresentate durante la rassegna Vatican Kangin Noh sono: “Okina” a cura della Scuola Hōshō“Hagoromo”, a cura delle Scuole Hōshō e Kongō“Resurrezione di Cristo”, l’unico spettacolo di Teatro Nō della Scuola Hōshō incentrato sulla figura di Cristo. 

Okina è un rituale sacro che vede i protagonisti assumere il ruolo di figure divine, che danzano per la pace, la prosperità e la salvezza sulla Terra.

Hagoromo, la cui introduzione risale all’VIII secolo, nel dramma Nō narra due leggende, ovvero le origini della danza Suruga e la discesa di un angelo sulla spiaggia di Udo. La storia è incentrata su un pescatore, il quale, una notte, trova su un ramo il magico mantello di piume di uno spirito danzante, detto “tennin”. Quest’ultima per averlo indietro e poter risalire al cielo accetta di danzare per il pescatore. Una danza che raffigura il quotidiano mutare della luna, e durante la quale la tennin scompare lentamente.

La resurrezione di Cristo si ispira all’opera del missionario tedesco Hermann Heuvers, rappresentata nel 1957 da Kurō Hōshō, della 17ma generazione Hōshō, e portata di nuovo in scena nel 1963, per celebrare il “Festival della Cultura Cristiana e delle Arti Classiche Giapponesi”. La trama è tratta da un episodio del Vangelo di Giovanni, in cui Maria di Màgdala e Maria di Cleofa si recano a far visita alla tomba di Cristo, ma la trovano distrutta da un terremoto e violata; mentre le due donne si disperano in lacrime, si manifesta Cristo risorto.

Testo e foto a cura di Sveva Marchetti

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