La scelta di investigare le percezione dei due specifici gruppi è stata dettata dalla rilevanza delle peculiarità che li caratterizzano. I Millennials infatti rappresentano i consumatori del futuro, da conquistare e fidelizzare già a partire dalle prime scelte compiute; mentre i Boomers, oltre ad essere il target con la più ampia capacità di spesa, custodiscono la memoria storica delle marche e per questo, mantengono con esse relazioni altamente emozionali.
E le classifiche composte tenendo conto dei due gruppi fano emergere differenze nel posizionamento di almeno la metà dei marchi, con interessanti inclusioni ed esclusioni. E così per i Millennials i “Most influential brands 2017” sono nell’ordine: Google, Amazon, WhatsApp, Facebook, YouTube, Samsung, Nutella, Ryanair, Ikea, Instagram.
Si tratta di una hit che vede confermata la forte predominanza dei marchi legati alla tecnologia, la presenza di un solo brand italiano, e la singolare esclusione di Apple.
Per i Boomers, invece, la top ten risulta così composta: WhatsApp, Google, Microsoft, Amazon, Apple, Samsung, Facebook, Coop, Parmigiano Reggiano, Grana Padano. In questo caso è significativa invece la presenza di marchi italiani, in prevalenza legati all’alimentare, come effetto di una maggiore attenzione agli aspetti valoriari di autenticità e sostenibilità ricercata dai Boomers.
Sono cinque, secondo Ipsos, i fattori chiave che determinano l’influenza di una marca sulla vita quotidiana dei consumatori. Cinque dimensioni a cui sono stati attribuiti, da quanti hanno risposto all’indagine, diversi livelli d’importanza e che sono nell’ordine: Engagement; Leading Edge (ovvero innovazione, capacità di far tendenza); Trust (fiducia, affidabilità); Corporate Citizenship (cioè impegno e ruolo sociale); Presenza.
Se però ci si concentra sugli specifici target generazionali, è possibile notare come per i Boomers il primi fattori discriminanti siano la fiducia (Trust) e la Corporate Citizenship, mentre per i Millennials i driver più rilevanti siano Engagement e propensione all’innovazione (Leading edge).
Fonte: APCOM