Amarcord
Entusiasti all’idea di fermare i “baroni di cattedra” gli italiani del dopoguerra hanno ingoiato nello zucchero dell’immagine una pillola amara: il marxismo-leninismo. Non bisogna demonizzarli: erano ancor freschi i tragici fatti del nazismo e del fascismo, conosciuti tramite i ricordi dei genitori, ma bisogna dire, conosciuti parzialmente, perché il ventennio mussoliniano, se si tralasciano le leggi razziali e la debolezza verso Hitler, non è stato solamente negativo. Dalla contestazione scolastica è iniziato un processo di penetrazione, attuato anche su altre istituzioni ma con meno successo, di quella mentalità rovesciata che ha condotto la società italiana a scegliere male i suoi rappresentanti politici e malissimo i suoi amministratori. Trenta e più anni di malgoverno, del quale si ricordano più i nefasti che i rari fasti.
Si è iniziato, dopo il Boom del ’60, a ritenere per mera opposizione manovrata dall’est, che chi ha il mandato di regolare la vita nazionale e di fare ordine, e che deve, per giuramento, cercare di mantenere la pace, sia l’erede carogna dell’OVRA: non si deve reprimere, non ci si deve difendere, vietato vietare, ed ecco allora i blackblocks che assaltano e rompono cose e teste, ma senza poter venire fermati, perchè “non è democrazia, è fascismo”. E di qui gli sbrodolamenti dei magistrati e legali “democratici”, gli svenimenti per il piantarello del giovane “compagno politicamente impegnato, con esperienze di lotta”, anche se ancora con il ciuccio in bocca, messo in gattabuia per violenze, o addirittura l’accusa di assassinio al posto di un’ accidentale caduta da una scala d’ingresso, con l’esito di vie intestate, targhe commemorative ecc, che inveiscono contro la “brutalità fascista” di sessant’anni prima. Si è volutamente creato un martire, per le donnette e damazze che fanno filosofia dal parrucchiere ed avere i voti. La cultura fa paura, rende liberi.
E’ soprattutto in campo legale, con la composizione di decreti e regolamenti assurdi, che la vita nazionale prende a distorcersi: da un lato si è stupiti per la perdita di buonsenso, dall’altro si sente la costrizione anche sociale, perchè esternare commenti contrari porta all’isolamento, sul tipo sovietico, del “reazionario”. Il “perseguitato” ha poi diritto a tutto. A vincere un concorso, ad ottenere ciò che vuole senza merito, con le parole chiave soltanto: resistenza, fascismo, proletari. Ecco servita la scuola, il mondo del lavoro, le carriere.
Va detto che la vera democrazia non è quella che attualmente s’intende, ma, invece di rileggersi Platone, si è preferita l’ignoranza, gesuiticamente, perchè chi vuole impadronirsi di voti e sudditi deve rendere questi disinformati o affatto informati: ed ecco i discorsi di ore senza senso, con parole inventate e frasi fatte e prive di concretezza. Inoltre, la seguente politica dell’”ultimo” questa volta di origine oltreoceanica porta un soggetto a farsi avanti a lacrime e pretese contrabbandate per diritto, e se non raggiunge l’obbiettivo, la colpa è sempre dell’altro. I genitori che puniscono sono “antidemocratici”, e questo anche per una volontà di rendersi celebri mediante invenzione di geni che non si hanno, attraverso una psicologia fumosa e discutibile. Addio alle famiglie, alla vera genitorialità. Gli alunni, gli studenti, sono sempre affetti da qualcosa di furbesco che chiamano malattia, e se non hanno volontà, la colpa è dell’insegnante, o dei genitori messi all’angolo, a loro volta aguzzini degli insegnanti. Il delinquente è visto come un martire della società o come un Robin Hood, lo si scusa, lo si scarcera, si punisce chi si difende. Il buon avvocato rosso dice: “chiunque abbia un coltello in casa è un potenziale assassino”. Frase da deficiente.
Che meraviglia allora che questo perverso gusto di voler tutto sovvertire non abbia attaccato anche l’odiato concetto di “nazionalità”, che si è letto come nazismo, che ne è lontano anni luce. Ma in nome di ciò, e forse Breznev per una rara volta ha sorriso (e continuato a sganciare), dal 1975, anno di Berlinguer e del tentato “sorpasso”, si doveva anche qui “decrescere” e rendere l’Italia “multirazziale”. E dunque, si sono vietati i confini, si è istericamente contrastato il reato di clandestinità e, complice una sorta di Pancho Villa vestito di bianco, si è creata una parola magica: “accoglienza”! No, non è carità … E’ un business, attraverso le cosiddette Onlus e le molteplici Organizzazioni dai nomi fatati. Non si dimentichi quanto percepisce in milioni di euro al mese un amministratore dello Stato Vaticano. Di quanto ci possano sguazzare le organizzazioni mafiose e di quanti voti potranno servirsi i restanti codini rossi per riempire le loro banche, le loro tasche, e mandare tutti, come stanno facendo, alla rovina . Sveglia, Italia, cerca di amarti, cerca di amare i figli che erediteranno questo meticciato, come dice, approvando, il reuccio siciliano attuale ed apri i libri: l’Italia non è MAI stata meticcia, e le invasioni le ha subite, non farti ancora imbonire, aiuta questa marea di disperati a casa sua. L’Italia ha insegnato al mondo cosa è legge, sicurezza, ordine, equilibrio, benessere ed eccellenze di ogni scibile . Riprenditi casa tua, riappropriati del benessere giusto, e soprattutto del diritto di essere Italiano.
Marilù Giannone