Skip to main content

Arte, Fede, Luce

Padre Sandro Guarguaglini, le Suore Francescano Alcantarine del Monastero di Santa Rosa, Leonardo Michelini (Sindaco di Viterbo), Alfonsina Russo (Soprintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale), invitano la S.V. all’inaugurazione della Mostra

Il Tesoro di Santa Rosa
Un monastero di Arte, Fede e Luce

L’evento si svolgerà Sabato 2 Settembre 2017, alle ore 11:00 presso il Monastero di S. Rosa, in Via di S. Rosa 33 – Viterbo.

Un monastero, una giovane santa e un tesoro che per secoli è stato conservato con devozione. La mostra Il tesoro di S. Rosa. Un monastero di arte, fede e luce nasce dall’intento di esporre insieme per la prima volta, consegnandoli al godimento pubblico, preziosi manufatti tra cui manoscritti, documenti, dipinti, ceramiche e argenti sacri che ricostruiscono la vita della Santa e le vicende meno note del monastero.

La mostra si sviluppa lungo quattro aree tematiche: l’antico monastero e la sua decorazione; la vita di Santa Rosa e la sua canonizzazione; le monache di Santa Rosa e la vita nel monastero; la devozione popolare e gli ex voto. Si disegna così, intorno al chiostro, un percorso che esalta sia il valore storico artistico e etnoantropologico dei singoli pezzi sia l’aspetto spirituale del luogo che li ospita.

A partire dalla teca contenente il corpo della santa, gli ambienti della mostra svelano via via dipinti di particolare interesse storico artistico come quelli restaurati appositamente per l’esposizione: laquattrocentesca Madonna del Latte dipinta su una tegola e un olio su tela del XVI secolo raffiguranteSant’Orsola; il bozzetto di Marco Benefial (gentilmente concesso da Intesa San Paolo) con La prova del fuoco; riproduzioni degli acquerelli secenteschi del Sabatini con la storia della Santa, dipinta a metà del Quattrocento da Benozzo Gozzoli nell’antica chiesa andata distrutta; e ancora i preziosi documenti relativi alla santificazione: il manoscritto del 1457 contenente il processo di canonizzazione e le cosiddette Lettere patenti di 13 comunità limitrofe che lo sostenevano. Ogni lettera è munita di sigillo e si ritiene che siano i sigilli più antichi (1457) finora noti per quei comuni. Nella sala del refettorio, dove i dipinti murali appena restaurati consentono di calarsi nella vita del monastero, sono esposti gli antichi “Abadessati”, documenti conventuali che testimoniano i periodi delle varie Badesse; ceramiche antiche ed elaborate oreficerie. Alcune ceramiche recano il nome per esteso della monaca che, messo in relazione con i nomi presenti nei registri dei Capitoli, ha permesso di attribuire con esattezza l’oggetto alla religiosa e di ricostruire uno spaccato della storia del monastero compreso tra la fine del XVI e il XVIII secolo; infine gli ex voto, esposti anche virtualmente grazie alla nuova postazione multimediale, testimoniano la devozione popolare verso la Santa. La mostra quindi, a partire dai restauri eseguiti grazie al prezioso contributo della Fondazione Carivit, diventa un’opportunità di godimento delle opere d’arte e di ispirazione per la fede e la spiritualità.

Info:

  • Mostra: 2 settembre 2017-6 gennaio 2018
  • Orario: 9:30-12:30; 15.30-20 (fino al 13 settembre) dal 14 settembre 15:30-19:00
  • Telefono: 0761 342887
  • Posta elettronica: monasterosantarosa@alice.it
Condividi: