Skip to main content

Anna Lefevre, iniziatrice dell’Espressionismo solare

 

Passo n. 3

Quando si parla di Espressionismo, vengono alla memoria le immagini degli esponenti di questa fase basilare della nuova evoluzione dell’arte dell’inizio del 1900 europeo. L’Espressionismo lascia ogni libertà al soggetto che fa arte permettendogli di manifestare le oscurità del pensiero e della visione, talvolta in collegamento con le scoperte, per quanto riguarda la psiche umana, di Sigmund Freud. L’arte dell’Espressionismo è dunque,oscura, tragica, inquietante. L’uomo del momento postbellico non brilla per ottimismo.

L’Espressionismo ha aperto la strada a miriadi di scuole e di correnti, ed all’arte astratta, e informale. E’ un’arte che sale e scende dal profondo, è un’arte che scuote. Ma non è che raramente distesa, è concentrata, severa.

Sembra invece in questi giorni, leggendo arte non figurativa, ma letteraria,che l’Espressionismo si sia aperto alla ricerca del positivo, o per lo meno al consueto del vivere di ognuno, con frequenti schegge di opinioni costruttive, con strappi di luce in un cielo grigio. Appare tutto questo come un inizio di bel tempo, una estate ancora timida ma dorata, nelle poesie di ANNA LEFEVRE, “Passo n.3.

Lo stile è quello espressionistico del l’improvvisa definizione, della frase gettata gridando, delle coloriture forti e sottolineate, ma questi pensieri sono la rievocazione di felicità, l’immagine di un’attesa, il finale roseo di un rapporto. Questo libro è la risposta gettata in mille frecce contro l’indifferenza, la dilaniante poca fede, ed induce al sotteso istinto artistico figurativo dell’Autrice nella scelta di frasi dove la luce, talvolta o spontaneamente trasfusa dall’impasto cromatico, traspare e si fa vincente.

Anna Lefevre è una signora del mondo colto, di quello che evidenzia la ricerca di sentimenti raffinati ed ubertosamente naturali, ed avvince il lettore che cerca, nel buio, la traccia della via veramente umana, che ci porta oltre.

 Marilù Giannone