In memoria dei Caduti di Rovetta
DOPO IL 2 NOVEMBRE
….. il Giorno dedicato al ricordo di Tutti i Nostri Defunti,
ancora un pensiero sulla Commemorazione in Roma ai “CADUTI di ROVETTA”
_____________ in un ricordo di PAOLO PIOVATUCCI *
Uno splendido sole settembrino ha illuminato, domenica 24 Settembre 2017, la Visita annuale dell’Associazione Reduci 1^ Legione Tagliamento alla Tomba dei Caduti di Rovetta del Verano di Roma, che si è rivista così adornata di fiori di cui era spoglia. E’ stata una breve ma intensa e commovente cerimonia in ricordo ed onore dei 43 Legionari della “Tagliamento”, barbaramente trucidati dai partigiani. La fucilazione dei Legionari avvenne, su ordine del CLN, a Rovetta tra il 27 e 28 Aprile, nonostante i Militi si fossero consegnati ai partigiani – dopo il 25 aprile e quindi dopo la resa – come “prigionieri di guerra”, deponendo le armi.
E’ stato non il solito incontro ‘localistico’ di alcune Associazioni del territorio, ma un’adunata di provenienze da varie località italiane ed estere di camerati richiamati dal fascino di una iniziativa tesa al solo ricordo e onore dei 43 eroici giovanissimi Martiri, ma anche dalla presenza trascinatrice del “Camerata Emerito” Antonio Pantano, che è stato un po’ l’anima e la guida dell’Evento. Tra i convenuti, visibilmente di notevole culturale livello, erano, con la consorte e i due giovani nipoti venuti dall’ Australia, Andrea Scirè Borghese figlio dell’indimenticabile Comandante Junio Valerio, Alessio Provaroni dirigente di Socialismo Nazionale, Giuliano Marchetti direttore editoriale di Consul Press, Roberto Bavilacqua, Roberto Rosseti, Paola Ghini e Alberto Mazzoneschi da Spoleto, Romolo Sabatini, Agostino Scaramuzzino, Antonio Bacolini fratello di un Caduto nella guerra di Spagna, ed altri ancora. Nel tragitto che dai cancelli del Piazzale delle Crociate porta alla Tomba, Antonio Pantano ci ha fatto, cosa inedita, soffermare presso alcune altre tombe di grandi Camerati che ivi s’incontrano (Giovanni Preziosi, famiglia Scaramaglia, Sebastiano Caprino), per poi convergere al nostro Avello, il gruppo dei convenuti alla cui testa era Remo Umena, Presidente dell’Associazione 1^ Legione CC.NN. D’Assalto ‘M’ Tagliamento e fratello di Luigi, uno dei Martiri di Rovetta, recante l’omaggio di 43 fiori per i 43 Caduti.
Antonio Pantano, analogamente, ha voluto anche ricordare, prima di convergere al nostro Sarcofago, le ricorrenze storiche che attorniano il 24 Settembre, giorno della Visita, come la fondazione della R.S.I avvenuta il 23 settembre 1943 e il sacrificio della eroina di Rimini che recò un reparto degli “Alleati” su un campo minato facendoli, con essa stessa, saltare. Questo timbro storico e culturale è proseguito anche nella Commemorazione dei 43 Ragazzi che Pantano ha fatto precedere da un escursus sulle vere cause e sui veri “mandanti” del progetto criminale straniero di marca britannica di tale eccidio programmato scientificamente, indicandoli come i “veri assassini” di un eccidio ove i partigiani, ignobili servetti al loro servizio, furono solo gli spietati esecutori.
Dinanzi alla loro Tomba, Antonio Pantano ha tenuto quindi una contenuta allocuzione, ma ricca per le precisazioni di fatti ed episodi, tra cui anche il comportamento decisamente censurabile di Don Giuseppe Bravi, sacerdote della zona ma, contestualmente, responsabile “in loco” dello stesso C.L.N. Non sono mancate anche sue citazioni sul poeta Ezra Pound, di cui egli stesso è un emerito studioso. Quindi io stesso (Paolo Piovaticci) ho svolto un breve intervento personale – quale fratello di Guido, uno di quei 43 – per illustrare una nuova modalità a cui ispirare tale Visita annuale istituita dal Sodalizio stesso nel 2006: “E’ una Visita che l’Associazione oggi desidera cambi volto: che assuma l’aspetto più che di una ostentazione di scenicità, di un semplice incamminarsi insieme all’Avello dei Caduti, di persone che recano i loro vessilli nel cuore, per qui pregare insieme e rivolgere saluti mirati solo a ricordare Loro, a farli sentire ‘presenti’ ancora fra noi, nella vita che gli fu così presto sottratta, cosa che credo Loro di là dentro più desiderino“.
Ha quindi preso la parola il Presidente dell’Associazione Remo Umena (anche egli fratello di un Caduto ivi sepolto) e che, con me, oggi continua a condurre questo prestigioso Sodalizio fondato dal compianto Tenente Gregorio Misciattelli …. anche se, purtroppo, i nostri commilitoni si stanno sempre assottigliando. Maria Cristina Umena, figlia del Presidente, ha letto un breve ricordo redatto dal padre ed ha poi proceduto a ricordare singolarmente, uno per uno, i nomi dei 43 Militi della Tagliamento. E per ben 43 volte tutti i partecipanti alla Cerimonia – oltre 30 persone, tra cui anche un gruppetto di ragazzi – hanno scandito all’ unisono il loro “presente”, dopo il richiamo di ciascun nome dei giovanissimi Caduti, la cui età era compresa tra i 15 ed i 22 anni. Nel messaggio letto da Cristina, il Presidente annunciava anche che, quale custode della loro Tomba, lascerà tale nobile incarico nel suo testamento ai figli e ai nipoti, affinché la sua cura sia garantita per il futuro.
E’ stato poi ricordato il Camerata Ezio Baldi recentemente scomparso, sempre presente a questa Visita romana e commosso lettore dell’Appello ai Caduti nonché della loro Preghiera, con questa esemplare risposta, da lui data nell’ultima intervista dedicatagli alla domanda se, secondo lui, tornerà il Fascismo. Ed egli: “Esiste sempre! E’ in noi, come seme gittato che si tramanda, come la vita che non muore con le singole morti dei corpi. E’ connesso nel cuore e nella mente degli italiani; è nella Storia che continua infinita oltre ogni fine naturale o forzata. E’ nella Storia che oggi sotto veste di apparente pace post-bellica lo dimostra esistente attraverso Commemorazioni e Celebrazioni del suo Passato pur in un suo apparentemente dimesso ‘presente’, per merito di ‘chi non dimentica’ e di Associazioni finalizzate alla sua ‘Memoria storica e al ricordo dei suoi Caduti per l’Italia, come quella dei Reduci della Tagliamento, che non sono altro che nodi di riallaccio di esso con l’ignoto, ma certo futuro’. Ha quindi chiamato a nome Beldi per tre volte e agli astanti per tre volte hanno gridato ‘Presente!‘.
Dopo la recita della “PREGHIERA del LEGIONARIO”, Antonio Pantano ha invitato a prendere la parola Andrea Scirè Borghese che – essendo in Italia, ha voluto partecipare a tale incontro – in un commosso intervento ha additato nei giovani coloro che solo possono e devono continuare nel futuro la Memoria dei nostri eroici Martiri e la Fede nell’Italia da loro sognata. Quindi con un sintetico verso del Pound, Antonio Pantano ha suggellato la Visita, rivelatasi di un livello storico culturale e didattico decisamente oggi la più elevata, dedicata dall’Associazione Reduci e dal Comitato Onoranze agli immortali Caduti di Rovetta.
*Paolo Piovaticci – Vicepresidente dell’Associazione Reduci