Karl Lagerfeld e le “karlikatur”
Conosciamo tutti Karl Lagerfeld sia per il suo genio artistico in fatto di moda e di fotografia che per essere l’orgoglioso proprietario del gatto Choupette, per non parlare poi, delle incredibili e particolari scenografie pensate per le sfilate di Chanel. Ma in pochi sanno che l’eccentrico direttore creativo ha anche una grande passione per le illustrazioni di satira politica: le “karlikatur”.
Lagerfeld dal 2013 collabora con la rivista tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung come fumettista politico.
«Il suo spirito è unico – commenta Alfons Kaiser, direttore responsabile della rivista – I suoi schizzi mostrano la sua conoscenza della grande tradizione delle vignette politiche tedesche ed è stato influenzato in particolare da “Simplicissimus”, la principale rivista satirica dei tempi prebellici, che ha letto da ragazzo.»
Ultimamente, però, le sue recenti vignette hanno fatto parlare molto di sé. Il mese scorso ha criticato le politiche sull’immigrazione di Angela Merkel con l’accusa che favoriscano la crescita nei consensi del partito di estrema destra; lo schizzo ritrae la cancelliera con le mani sollevate sul viso mentre alle sue spalle spunta l’inquietante ombra di un Hitler che dice alla donna “Grazie molto per aver permesso ai miei discendenti di essere rappresentati in parlamento”.
Questo fine settimana, invece, la sua attenzione è stata rivolta al dittatore nordcoreano Kim Jong-un, che dieci giorni fa ha autorizzato il lancio di un missile sul Giappone. Il disegno rappresenta Kim Jong-un con un sorriso da maniaco, il suo inconfondibile taglio di capelli ed in sella ad una vecchia bomba; la didascalia recita: “Der neue Baron Münchhausen” (Il nuovo Barone di Münchhausen), un beffardo riferimento al celebre romanzo satirico tedesco che raccontava la vicenda di un nobile del XVIII secolo famoso per raccontare storie scandalose ed esagerate.
Lo spirito artistico di Karl Lagerfeld è sempre stato talmente ampio e sfaccettato da abbracciare molteplici forme espressive, e quella della satira probabilmente ne è l’esempio più pungente.