A Macerata sibilano proiettili / 2
Intervento del SINDACO di MACERATA ROMANO CARANCINI e, a seguire, precisazioni da parte della CONSUL PRESS
COMUNICATO STAMPA N. 1 # sabato 3 febbraio 2018
OGGETTO: Sparatoria in città contro gli immigrati, le dichiarazioni del sindaco Romano Carancini
«L’odio e la rabbia non possono sopraffare il rispetto delle persone, che deve venire prima di tutto». Sono le parole del sindaco di Macerata, Romano Carancini, che interviene a fine giornata dopo il vertice tenutosi in Prefettura alla presenza del ministro Minniti, sul grave fatto di violenza che oggi ha visto la città assistere al ferimento di sei immigrati a colpi di arma da fuoco per mano di un 28enne che a bordo di un’auto ha seminato il panico per alcune ore.
«Quello che sta accadendo in questi giorni in città è inaccettabile – prosegue il sindaco riferendosi anche all’uccisione di Pamela Mastropietro –. L’odio, che non può attraversare i colori della pelle delle persone, va lasciato da parte per fare spazio alla riflessione, alla responsabilità e al ragionamento. Intendo comunque rassicurare i cittadini: Macerata è, e resta, una città accogliente e la violenza non fa parte del suo codice genetico. In momenti come questo la coesione sociale e politica diventa l’elemento fondamentale per rasserenare gli animi e non creare divisioni. D’altra parte, i maceratesi hanno sempre dimostrato di sapersi unire nei momenti più difficili. Sulla sicurezza in città siamo, ora e da sempre, al fianco delle forze dell’ordine, che stanno operando con indiscutibile competenza ed efficacia. Voglio ringraziare il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il ministro Marco Minniti e il prefetto Roberta Preziotti per la vicinanza e l’impegno concreto. Infine voglio ribadire che dobbiamo essere tutti dentro un contesto di comunità. Non si possono, anche attraverso i media, lanciare percorsi di odio, direttamente o indirettamente. Nessuno qui è fuori. L’ultimo appello lo lancio a chi ha responsabilità politiche: non è accettabile, dopo quello che è successo, che continuino a proliferare affermazioni che non fanno degna una persona. Viviamo i prossimi giorni con grande senso di responsabilità e usando la testa, immaginando che siamo dentro una comunità e che non conta il colore: il sangue di Pamela e quello dei feriti è identico.»
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PERSONALMENTE mi ricollego all’intervento a firma di Alessandro Benini, pubblicato su questa Testata sabato sera, a seguito della tragica sparatoria verificatasi nella Città di Macerata, per la quale la nostra Redazione nutre una notevole simpatia, estesa a tutta la Regione Marche. In tale articolo, pur condannando quanto avvenuto, venivano espresse giustamente alcune forti perplessità sull’oramai consuetudinario ed inadeguato modus operandi delle Istituzioni (intendendo tra queste: Magistratura/Ministero Interni/Prefettura/Provincia e Questura).
Successivamente è pervenuto in Redazione il comunicato del Sindaco di Macerata Romano Carancini, integralmente riportato su questo web; tale comunicato – pur se in massima parte condiviso – necessita però a mio giudizio (quale Direttore Editoriale di Consul Press) di alcune doverose precisazioni, non verso il Sindaco, persona degna di ogni rispetto – anche per gli apprezzabili e nobili concetti contenuti nel suo comunicato, ma nei confronti delle “Istituzioni” spesso inefficienti e latitanti, nonché dei loro “indegni” Rappresentanti. È inammissibile che “persone”, generalmente migranti senza permesso di soggiorno, spesso con precedenti penali, quasi sempre spacciatori, qualunque sia il colore della loro pelle, possano circolare liberamente e delinquere, specie in una piccola, ordinata ed accogliente Città di Provincia, ove i controlli dovrebbero essere decisamente più semplici e facili. È inammissibilie che nessun “Rappresentante delle Istituzioni” non abbia pronunciato il giorno prima una sola parola di pietà per la giovane ragazza romana massacrata proprio a Macerata, né di conforto per per la sua povera madre, né di condanna per il suo criminale assassino. E, concludendo, ritengo personalmente non più accettabile che la signora Boldrini, il ministro Minniti, il presidente Mattarella e le gerarchie del Vaticano esprimano sempre unidirezionalmente i loro sentimenti… forse spesso anche discutibili.
Giuliano Marchetti