Al Sistina, successo di LADY GEORGIE
UN BREVE CENNO a “GEORGIE IL MUSICAL”
con un intervista a MARCELLO SINDICI, grande regista e a BRUNELLA PLATANIA, incantevole interprete
IL 26 MAGGIO, circa una settimana fa, “Georgie il Musical” ha raccolto meritatissimi applausi e grande successo al Teatro SISTINA di Roma, dopo il suo iniziale debutto nel 2016 sempre in Roma al Teatro ORIONE. La vicenda è ispirata alla novella di Mann Izawa “Lady Geogie” del 1983, divenuta successivamente un manga (fumetto giapponese) e infine un’anime o cartone animato, tuttora trasmesso in alcuni canali televisivi.
Il romanzo è ambientato nella seconda metà del XIX secolo e si svolge in Australe, allora colonia inglese. Una sera Fitz Gerald viene arrestato in quanto riconosciuto come attentatore della regina, mentre la moglie Sophie riesce a scappare, ma viene colpita da una pallottola. Riesce ad allontanarsi ed affidare la propria figlia, ancora in fasce, a un agricoltore, Buttman. Georgie viene in un certo senso “adottata” dalla famiglia Buttman, ma la madre adottiva, Mary, non riesce ad accettare la piccola Georgie. Vive nel timore che possa portare scompiglio tra i suoi due figli, Abel e Arthur. Le vicende vedranno la piccola Georgie in un viaggio lungo e pericoloso, partendo dalla sua verde Sydney fino a giungere nella grigia Londra alla ricerca delle sue vere origini e del suo amato Lowell J. Grey.
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Siamo ora in compagnia di Marcello Sindici, regista e coreografo di “Georgie il Musical”.
Quando hai appreso la notizia che Georgie avrebbe debuttato al Sistina come hai reagito ? “Beh è stata una emozione fortissima. Anche se avevo già avuto esperienze in passato al teatro Sistina, tornare in quello che è definito da tutti il tempio della commedia musicale italiana è sempre un’emozione forte come se fosse la prima volta.”
Sono cambiati alcuni protagonisti come Enrico D’Amore. Come ti sei trovato a lavorare con gli altri ? Ti ha spaventato la sfida ? “Spaventato direi di no, cambiare in corsa alcuni interpreti fa parte del nostro lavoro. La scelta di inserire i gemelli Daniele ed Umberto Vita nel ruolo dei fratelli Buttman al posto di Enrico D’amore, stimato professionista, è stata una scelta dettata dall’esigenza di trovare due interpreti che si somigliassero il più possibile, proprio come nel manga giapponese dove sembrano gemelli.”
Come è stato adattare la tua idea di danza a una novella ambientata nell’800 ? “In realtà Georgie è ambientata alla fine dell’800, ma il taglio registico che ho dato allo spettacolo è comunque attuale e quindi anche le coreografie hanno mantenuto una certa attualità di facile fruizione per il pubblico che è troppo abituato ai modelli televisivi di pronta presa.”
Ti ricordavi il cartone animato ? “Conoscevo Georgie solo per sentito dire perché la mia infanzia è legata a fumetti e cartoni animati che hanno preceduto Georgie di almeno un decennio.”
Quali sono i progetti per il futuro ? “Bollono in pentola tante cose, ma ora siamo concentrati sul destino e sul prossimo futuro del progetto GEORGIE. Stiamo lavorando su alcune prospettive e possibilità di portarlo in scena fuori dall’Italia, ma per il momento si mantiene il massimo riserbo su questo e di più non posso dire.”
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Siamo in compagna di Brunella Platania, premiata nel 2017 come miglior attrice non protagonista al Broadwayworld Italy
Vedevi Georgie da piccola ? “Si la vedevo, è proprio uno dei cartoni della mia preadolescenza, che ho vissuto in pieni anni 80, insieme a tanti altri. Avevo sette anni, mi ha impressionato perché gli anime giapponesi hanno portato un’assoluta rivoluzione nella TV dei ragazzi. Siamo stati noi bambini degli anni 80 ad essere colpiti e affascinati da questi cartoni incredibili come Candy Candy, i grandi robot come Goldrake, Daltanius e Jeeg Robot, Remy, Heidi. Ci hanno appassionato le trasposizioni di questi grandi romanzi, fruibili per ragazzi con questi disegni animati.”
Cosa ti piaceva? “Mi aveva colpito la storia, questo intreccio tra l’Australia e il vecchio continente. Georgie appassionava noi bambine, perché la protagonista era, come noi, una bambina con due fratelli maggiori che la accudivano. Un elemento che mi ha colpito è la storia d’amore, il tutto ambientato in un preciso momento storico e in un continente in via di sviluppo. La vicenda poi si spostava in un’Inghilterra corrotta, con intrighi politici. C’era tutto: da una parte i buoni con le loro virtù, dall’altra i cattivi che tramavano alle spalle. Un vero e proprio romanzo di formazione di questa giovane fanciulla, che passava dall’adorata infanzia ad un’età adulta, in cui doveva fare i conti con dolori, sentimenti e soprattutto con la propria crescita. Quello che colpiva la nostra generazione era il fatto di vivere le storie a puntate, e, quindi poter affezionarsi ai personaggi e vivere la storia con loro a poco a poco. Un altro esempio di storie a puntate sono le telenovelas brasiliane, che venivano lette da un pubblico più adulto.”
Che tipo di persona è Mary Buttman ? “La mamma adottiva di Georgie, Mary Buttman, è una persona molto semplice, che passa la vita a proteggere la propria famiglia. Cerca di tirare avanti insieme a questo marito in maniera umile, ma cercando di non far mancare niente ai propri figli, in una condizione di vita contadina. E’ una donna che ha imparato ad essere dura, severa, ma sicuramente una donna di buoni sentimenti, purtroppo, quando Goergie viene portata in casa, per lei è un elemento di squilibrio. Quando suo marito muore per salvare Georgie, lei da la colpa alla povera bambina.”
Hai avuto difficoltà a immedesimarti ? “Ci sono sempre difficoltà, bisogna trovare punti in comune, così come le estreme diversità vanno colmate da una ricerca emotiva, ricerca che deve un attore quando si avvicina a un personaggio. Io sono solita farmi guidarmi dai personaggi, cerco di conoscere la storia fino in fondo. Per Mary Buttman, mi sono ispirata alla mamma del romanzo “il cucciolo” di Rawlings, dove c’è una famiglia rurale, il cui piccolo bambino si affeziona ad un cucciolo di cervo e la mamma, simile a Mary Buttman, inizia a nutrire odio nei suoi confronti perché, in qualche modo, impedisce al bambino di crescere. Quello è stato un riferimento per la prima parte dell’interpretazione del mio personaggio. Ho cercato di attingere a tutte le emozioni che prova una mamma, anche se io non sono tale. Ho cercato di riprodurre atteggiamenti di mia madre delle mamme che conosco, cercando di adattare il tutto a quel tipo di vita.”
Come hai reagito quando sei venuta a conoscenza della presenza di Mann Izawa a teatro ? “Sorpresa meravigliosa per tutti, un regalo immenso perchè Claudio Crocetti, nostro produttore e autore, ha realizzato questo suo sogno, chiedendo a Mann Izawa i diritti per mettere in scena Georgie il Musical. Georgie è ispirato al manga, che è tratto dal romanzo. Il romanzo è diverso dal sia dal manga e dal cartone, i quali sono stati edulcorati e censurati. E’ una storia occidentale filtrata da un orientale, con vizi e virtù del Giappone. Mi ha riempito di emozioni vedere il creatore di questi personaggi, a cui noi stavamo dando il corpo, presente a teatro.”
Secondo te le tematiche affrontate nel manga sono presenti nella società contemporanea ? “Questa è una bellissima domanda. Le tematiche trattate sono universali, si parla di rapporti familiari, adozione, affetti, crescita, maturazione, sentimenti, di politica, del fatto che i politici cercano sempre di fare i loro interessi, invece di quelli della società. E’ evidente la differenza tra ricchi e poveri. Ci sono archetipi che sono universali e eterni.”
Matteo P.