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Razza, Razzismo e “Dintorni”

 Nel XIX secolo si riteneva che uno spettro si aggirasse per l’Europa … e, giunti ora nel XXI secolo, uno spettro simile sembrerebbe ancora aggirarsi nella stessa Europa, pur avendo mutato pelle e natura. Trattasi di una errata interpretazione del “concetto di razzismo”, cioè di un insieme di teorie e comportamenti basati su una presunta suddivisione dell’umanità in razze superiori e inferiori.

il razzismo, come oggi inteso, cioè una teoria sulla divisione biologica dell’umanità in razze differenti – è relativamente recente, essendosi sviluppata infatti nel XVII secolo, in seguito alle scoperte geografiche e al colonialismo, con la convinzione che il progresso fosse una prerogativa della “razza bianca”, mentre altri popoli, a causa – appunto – della differenza biologica, non potessero conseguire gli stessi risultati.  Questa forma di razzismo biologico venne utilizzata – anche – per giustificare lo sfruttamento schiavistico di indios e africani deportati.

Nei tempi antichi molti popoli si chiudevano in sé stessi, escludendo i diversi con atteggiamenti xenofobi ed etnocentrici, più che razzisti in senso stretto: i fondamenti della superiorità erano linguistici, culturali o religiosi. I Greci e i Romani definivano barbari coloro che non parlavano la loro lingua … la Chiesa Cristiana perseguitò per secoli gli ebrei accusati dell’uccisione di Cristo, nonché altre popolazioni muovendo contro le stesse accuse di eresia o di presunti scismi.

I più recenti studi di genetica dimostrano che le differenze tra le razze sono minime e che l’intelligenza è uguale in tutte le razze; l’umanità deriverebbe da un unico ceppo che dall’Africa si diffuse nei vari continenti, rafforzando in ogni ambiente i caratteri più idonei o più specifici ed accentuando le relative differenziazioni. Le accuse mosse contro il razzismo sono quindi da ritenersi sacrosante, in quanto tutti gli uomini dovrebbero godere di pari diritti ed avere uguali opportunità, nonché il diritto di vivere una esistenza dignitosa.

Purtroppo oggi il razzismo viene strumentalizzato e spesso utilizzato come un grimaldello con cui scardinare tutti i convincimenti e le opinioni, diverse da quella imperante riguardante i flussi migratori, oramai trasformatisi in gigantesche onde d’urto contro le coste italiane e considerandolo come un alibi con cui attenuare tutti i comportamenti negativi, nonché relativi crimini, compiuti dagli “ospiti” sul suolo italiano.

Razzismo “made in Italy” –  Ha colpito molto l’opinione pubblica, la foto sui giornali del carabiniere steso a terra, faccia in giù, ferito gravemente a Frosinone, nel Lazio, da un giovane africano “innervositosi” all’interno di un ufficio postale; il giovane dopo l’arresto è stato immediatamente scarcerato dal giudice, perché risultava essere un “richiedente d’asilo politico”. Il carabiniere a terra rappresenta emblematicamente la resa di uno Stato che non può fare nulla davanti a disposizioni legislative, circolari e direttive europee assurde… uno Stato che, in nome di un diritto di cui si ignora la ratio, concede di fatto una sorta di impunità che protegge i delinquenti da qualsiasi punizione.

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Andando avanti per questa strada sciagurata, a questi signori tutto è permesso, senza avere conseguenze; sotto la protezione dell’ombrello fasullo della richiesta dello status di rifugiato, si possono malmenare i controllori sugli autobus di linea; si possono massacrare i capotreni; si possono aggredire vigili urbani e poliziotti nello svolgimento del proprio dovere; si possono molestare ragazze su treni ed autobus; si possono violentare donne a tutte le ore del giorno e della notte; si può spacciare in tutta tranquillità nei giardini e parchi pubblici cittadini.

Gli immigrati che non delinquono, “realizzano” il loro sogno italiano stando in piedi tutto il santo giorno a presidiare gli ingressi di negozi e supermercati con il cappello in mano in attesa dell’obolo; oppure puliscono, con una ramazza, un tratto di marciapiede raccogliendo in mucchietti, lerciume e foglie che, alla prima folata di vento, si sparpagliano nuovamente dappertutto. Molto “ammiccanti” sono i cartelli di cartone che delimitano l’area lottizzata da spazzare, su tutti i cartelli è scritta la medesima frase: “voglio integrarmi onestamente nella vostra società pulendo le vostre strade”. Bisognerebbe porsi la domanda (forse politicamente scorretta) sull’ identità dell’organizzazione “benefica” che agisce dietro le quinte e muove le fila di questo nuovo mestiere, traendone lucro.

Razzismo d’Oltralpe  – In Austria sono state chiuse alcune moschee sospette ed allontanati molti Imam, in quanto considerati “soggetti pericolosi” per la sicurezza del paese; in loro difesa si è levata la voce del tiranno di Ankara, accusando il governo austriaco di essere razzista.  Forse costui ed altri capi di stato di paesi musulmani non hanno ben assimilato un concetto semplice /semplice, che nulla c’entra con il razzismo: gli europei reclamano il diritto, a casa loro, di vivere e prosperare senza che nessun attentato o minaccia venga a turbare il loro stile di vita e la loro stessa esistenza. Per questo intendono combattere con tutti i mezzi per affermare questo diritto naturale, contro chiunque voglia lederlo o stravolgerlo (ivi compresi gli islamici) e non per questo possono essere “accusati” di razzismo.

LIDIA D’ANGELO