Un affettuoso saluto al Prof. Mandelli
“Ciao e grazie, Professor Mandelli, da tutte le nostre arterie, vene e dal profondo del cuore”
_____________un saluto da parte dell’ Amsi e dell’ UMEM:
L’ Associazione Medici di origine Straniera in Italia (AMSI) e la Confederazione Internazionale UMEM-Unione Medica Euromediteranea ricordano il Prof.Franco Mandelli esprimendo condoglianze ai familiari e a tutto il popolo italiano, per questa grandissima e dolorosissima perdita sia per l’ Italia che per il mondo scientifico internazionale. Il Prof. Mandelli ha dedicato tutta la sua vita alla scienza e ha valorizzato la branca dell’ ematologia a livello mondiale: curando, e donando speranza e sorrisi, a tantissimi bambini e adulti, affetti da leucemie e varie patologie ematologiche, oncologiche e non.
Nato a Bergamo nel 1931, Mandelli, secondo i massimi esperti del settore, può esser senz’altro considerato il padre dell’ematologia, e, insieme a pochi altri, il capostipite dello sviluppo della conoscenza medica sulle malattie leucemiche. Figura di spicco della lotta specialmente al linfoma di Hodgkin e alle leucemie acute. Mandelli aveva fondato l ‘ AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, ed era autore di piu’ di 700 studi scientifici, e di protocolli di cura tuttora studiati e utilizzati in tutto il mondo.
Il Prof. Foad Aodi, medico fisiatra, fondatore dell’ AMSI e dell’ UMEM, ricorda la sua esperienza, importante e emozionante, in qualità di membro del Comitato Scientifico del Progetto Umanitario della Regione Lazio, insieme appunto a Franco Mandelli: “Coi suoi collaboratori, e altri colleghi di altre strutture sanitarie romane, abbiamo esaminato, in 10 anni, più di 1200 casi circa di bambini affetti da patologie gravi. Per farli venire a curarsi gratuitamente in Italia presso le strutture sanitarie pubbliche della Regione Lazio: bambini provenienti da Siria, Libano, Iraq, Palestina, Libia, Somalia, Sudan e Paesi africani e dell’ Europa dell’Est. Sicuramente il Prof. Mandelli, grazie alla sua fama internazionale nel mondo e nei nostri Paesi di origine (specialmente quelli in difficoltà umanitarie e sanitarie), ha dato onore all’Italia e a tutta la classe medica italiana, e specificamente romana: per questo ribadisco il nostro grazie, anche in qualità di Consigliere dell’ Ordine del Medici di Roma e Coordinatore delle Aree “Rapporti con i Comuni e Affari Esteri” e “Riabilitazione” dello Stesso Ormceo di Roma”, conclude Aodi .