Programma Europa Creativa, l’Italia al primo posto.
Risorse ancora inadeguate, bisogna fare di più per il 2018 – Anno Europeo del Patrimonio Culturale
a cura di Cristian Arni *
Si è svolta il 12 Luglio a Roma nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia la Giornata di confronto sulla Cultura in Europa. Relatrice della Commissione Cultura, riconfermata, l’europarlamentare On. Silvia Costa, promotrice della giornata alla quale hanno partecipato diversi esponenti di Istituzioni e del Governo Italiano.
Tra questi: Alberto Bonisoli, Ministro dei Beni culturali, Beatrice Covassi, Capo Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Fabrizio Spada, Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, Luisa Montevecchi del Segretariato Generale del Mibact. Numerosi anche esponenti politici tra cui: Luigi Gallo (M5S, presidente Commissione Cultura della Camera), i deputati Pd della VII commissione di Montecitorio, Flavia Piccoli Nardelli e Rosa Maria Di Giorgi e Valentina Aprea (FI, Commissione Cultura della Camera). Presenti tra il pubblico anche alcuni Direttori Generali del Mibact, oltre a vari Direttori di Poli Museali ed esponenti della cultura italiana.
Una intensa mattinata di confronto per sottolineare alcune criticità, suggerire spunti e presentare proposte in merito al programma Europa Creativa 2021/2027. Un’occasione per valutare le prospettive culturali, per la creatività e l’audiovisivo in Europa; un dialogo ad alti livelli con l’obiettivo di “ Parlare del nuovo programma e di dove si colloca in Europa, ma anche di fare un bilancio di quello che la cultura si è conquistata grazie a noi e che ora è necessario consolidare”.
I PANEL
La mattinata è stata suddivisa in due panel, il primo dedicato a Europa Creativa Cultura, moderato da Giuliana Ciancio (Co-curator e project manager Be SpectACTive), il secondo a Europa Creativa MEDIA, moderato da Bruno Zambardino.
“Questa mattinata – ha sottolineato Pietro Barrera, segretario generale del Maxxi – mi mette di buon umore, perché vedo una convergenza tra le istituzione europee e italiane. Il Maxxi ha il dovere di costruire ponti in una stagione dove si tende alla chiusura”. Cristina Da Milano, vicepresidente di Culture Action Europe, si è detta “d’accordo sul rafforzamento della dimensione artistica, ma forse affronterei anche il tema dell’ imprenditorialita di questo settore. Un punto dolente – sottolinea – sono gli indicatori qualitativi, assurdo che ancora non siamo riusciti dentro Europa Creativa a porci questo problema. E’ necessario superare la logica quantitativa, che non ci rappresenta del tutto”.
Angelo Argento, direttore di Cultura Italiae, ha invece criticato un “Approccio culturale sbagliato sulla cultura, con il rischio di passare da ‘Con la cultura non si mangia’ a ‘Tutto è cultura’, quindi dobbiamo capire oggi cosa è cultura”. E a tal proposito ha lanciato un appello, una proposta di fattibilità al nostro Governo: “ E’ necessario che ci si veda, è necessario che il sistema Italia faccia una tre-giorni per presentare ‘cento idee per la cultura’, con l’obiettivo di capire cosa abbiamo sbagliato per non sbagliare più”. Anna Conticello, direttore Desk Europa Creativa Italia, ha evidenziato come quella organizzata a Roma sia stata una “giornata molto importante e stimolante, interessante soprattutto il dialogo su cinema, spettacolo e teatri”.
“SULLE RISORSE C’E’ CERTA TIMIDEZZA”
“Siamo a una svolta importante ma le risorse sono ancora insufficienti. L’aumento ottenuto è già qualcosa ma faremo di tutto in Parlamento per aumentare queste risorse”, ha spiegato l’On. Costa, che proprio sui fondi ha aggiunto “c’è sempre una certa timidezza”. Ha proseguito, “Quella di oggi è una grande occasione per riflettere e dialogare, abbiamo fatto una grande battaglia anche con la presidente della Commissione cultura perché si mantenesse Europa Creativa come un programma autonomo”. Doppia la sfida quindi per il programma di Europa Creativa e Costa ha aggiunto “mettere al centro la ricchezza del patrimonio europeo, con azioni che favoriscano la circolazione di idee e, dall’altro, il rafforzamento della competitività dell’industria culturale e audiovisiva europea come fattore di nuova occupazione”.
Vediamo allora qualche cifra, così come indicate dall’On.Costa in un’intervista “Stiamo lottando per un incremento, perché dato l’elevato numero di domande, fondi inadeguati e esigui ci condannerebbero a un tasso di successo basso, nonostante tante valide candidature, in particolare per il sub-programma Cultura. Alla presentazione in Commissione Cultura del programma Europa Creativa 2021-27, le risorse sono state aumentate, ma non è abbastanza [+27%, da 1,46 a 1,85 miliardi, N.d.R.]. Richiederemo ulteriori incrementi per l’alto valore strategico che attribuiamo alla cultura e al patrimonio culturale.”
I PROGETTI ITALIANI
Tra piccola e larga scala sono state selezionate 101 proposte su 530 inviate da 23 paesi europei: 84 per la piccola scala e 17 per larga scala. Il budget totale stanziato per entrambe le categorie è di 41.454.101,07 euro. In aumento del 25% rispetto ai progetti cofinanziati nel 2017. L’Italia avrà complessivamente 16 progetti cofinanziati. Tredici per la piccola scala per un totale di 2.528.618,40, euro. Tre per la larga scala, per complessivi 5.152.723,32 euro. Considerando il numero di project leader e partner, l’Italia rimane il paese più rappresentato con 48 associazioni coinvolte nei progetti.
Il Ministero per i Beni e le Attività culturali coordina sin dal 2014 “Desk Italia”, che si occupa di assistenza tecnica gratuita, promozione online e offline, eventi e studi sul programma e le politiche culturali europee. Sono 16 i progetti italiani cofinanziati dalla call 2018 sui progetti di cooperazione di Europa Creativa. Si tratta del numero più alto in Europa.
Per la “piccola scala” in Italia sono stati cofinanziati 13 progetti su 81 per un contributo totale di 2.528.618,40. Dopo l’Italia troviamo UK con 10 progetti, Francia e Germania con 9, Belgio, Croazia, Paesi Bassi con 5. Per la “larga scala”, invece, sono stati cofinanziati 3 progetti su 12 per un contributo totale di 5.152.723,32. Insieme all’Italia troviamo l’Austria con 3 progetti, mentre la Francia è al primo posto con 4 progetti. Se si considerano il numero di project leader e partner, l’Italia rimane il paese più rappresentato con 48 associazioni coinvolte nei progetti.
I 13 progetti cofinanziati per la piccola scala sono: “CReative European ARCHives as innovative cultural hubs” di Fondazione Banco di Napoli. # “Reconstruction of identities” del Comune di Savignano sul Rubicone. # “CrossOpera. Otherness: fear and discovery” della Fondazione Teatro Comunale di Modena. # “CLASH! When classic and contemporary dance collide and new forms emerge” del Balletto di Roma Consorzio Nazionale del Balletto SCARL. # “Four by Four. Discovering Young Composers of Europe” di Divertimento Ensemble. # “POWER – Performances Of Wide Enrichment to Raise awareness on different abilities and promote integration” di Nazareno società Cooperativa Sociale. # “Opera InCanto” di Europa InCanto Onlus. # “Opera out of Opera” del Consevatorio di Santa Cecilia. # “Music for Sound Integration in the Creative sector” di Ensemble Amadeus. # “Unprepared Heart” di Fondazione MUBA. # “Teen Ambassadors across Europe” di Segni d’Infanzia Associazione Artistica e Culturale. # MAUERSPRINGER (Jumping walls) New forms of artistic expression and participation in European street theatre di Teatro Due Mondi Associazione Culturale. # “Rights4kids – Theatre Performances to promote the Convention on the Rights of the Child” di AIDA.
I 3 progetti cofinanziati per la larga scala sono: “MAPPING – A Map on the aesthetics of performing arts for early years” di La Baracca Società Cooperativa Onlus. # “Audience DEvelopment STrategies for cultural organizations in Europe” di Fondazione Fitzcarraldo. # “Be SpectACTive!” dell’Associazione Culturale Capotrave/Kilowatt
COVASSI: ABBIAMO BISOGNO DI UN NUOVO RINASCIMENTO EUROPEO
Beatrice Covassi ha sottolineato che “abbiamo bisogno di un nuovo Rinascimento e di un nuovo Umanesimo europeo, abbiamo bisogno di rimettere le persone, la cultura e i valori al centro, altrimenti rischiamo di perdere il senso di dove stiamo andando. Il nuovo programma Europa creativa, grazie anche alla Costa che ha dato un apporto straordinario, vuole guardare alle nuove sfide e alle nuove tematiche all’orizzonte, come il turismo culturale sostenibile, l’innovazione sociale ma anche l’agenda urbana, perché la cultura deve integrarsi con le città e le periferie. Vogliamo aumentare i fondi, abbiamo proposto un incremento del 25 per cento ma chiaramente non è solo il Programma Europa creativa a essere un vascello della cultura in Europa: anche altri programmi – come Horizon 2020 – devono essere attraversati dall’importanza della cultura. Possiamo dare slancio al progetto europeo proprio partendo dalla cultura”, ha concluso il Capo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia.
A tutto questo si è giunti con l’aperta in Europa di una fase cruciale per definire le prospettive politiche e programmatiche, anche finanziarie, per la cultura, l’audiovisivo, le imprese culturali e creative.
La Commissione europea, dopo la presentazione del nuovo Quadro Finanziario Multiannuale (QFP), ha sottoposto al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri della cultura europei il nuovo programma Europa Creativa 2021/27,di cui appunto l’On.Silvia Costa è stata riconfermata Relatore per il PE.
E con sentita partecipazione che l’europarlamentare dichiara ” Un incarico che intendo assolvere, come già nella precedente programmazione, all’insegna del massimo coinvolgimento delle istituzioni e degli stakeholders italiani ed europei, così come ho fatto in questi anni, sia da relatore che da Presidente della Commissione cultura e ora da coordinatrice del gruppo S&D, anche per favorire un loro maggiore coinvolgimento nella fase ascendente delle decisioni europee.”
Il nostro paese si è battuto per ottenere che il 2018 fosse dichiarato Anno Europeo del Patrimonio Culturale, per la nuova Strategia europea sulla cultura nelle relazioni internazionali e, aggiunge Costa “per sostenere il ruolo della cultura, dell’audiovisivo e delle imprese culturale e creative nelle politiche sociali, economiche, internazionali, industriali, di ricerca e di coesione della UE, al fine di mantenerne l’ autonomia e di accrescerne il budget nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027.”
In questo scenario viene lanciato una sentita proposta da parte della relatrice “All’inizio del mio percorso di relatore di Europa Creativa 2021/27, vi propongo di condividere riflessioni e proposte, per tener conto dell’interesse dell’Italia nel quadro delle finalità che la UE intende raggiungere; il programma, del resto, ha avuto un fortissimo seguito nel nostro Paese, che è abitualmente il più forte partecipante in termini di numero di domande, cogliendo validi successi.”
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