al Colosseo “Sangue e Arena” e…. lacrime di rabbia
Sangue e … Lacrime di Rabbia
Eravamo felici e contenti di andare al Colosseo, pronti
per assistere a uno spettacolo raro e curioso che ci avrebbe portato a ritroso
nel tempo degli antichi Romani tra gladiatori e animali africani.
Purtroppo, causa un acquazzone, lo spettacolo è stato annullato dalla organizzazione
che non si è degnata di avvertire gli utenti, italiani, romani e stranieri pazienti
…. neanche con un cartello scritto con un pennarello.
Il call center non rispondeva, l’ufficio casse non sapeva
e noi, rassegnati, ci siamo avvicinati
alla guardia di finanza che era di turno per la sorveglianza
e non per dare informazioni a noi poveri fresconi.
Noi i soldi versati per lo spettacolo, li recuperiamo senza ostacolo,
ma altri soldi sono certamente spariti, quelli dei turisti che l’indomani sarebbero partiti.
In questo modo l’amministrazione capitolina ha incassato l’ennesima figura barbina.
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Queste brevi righe riassumono, in chiave ironica, la vicenda indecorosa che alcune sere fa – esattamente giovedì 27 luglio – ho vissuto in prima persona: lo spettacolo “Sangue e arena”, organizzato all’interno del Colosseo dalla Coopculture , è stato rinviato causa una forte pioggia improvvisa caduta in serata. Ho trovato la porta di ingresso sbarrata, senza alcun cartello od avviso, né alcun “addetto” che desse spiegazioni ai presenti; il call center era muto, c’era solo un’ autovettura con due militi della G.d.F. a bordo, per svolgere il servizio di sorveglianza …. i militari gentilmente hanno fatto qualche telefonata e così si è ufficialmente saputo che lo spettacolo era stato cancellato per la pioggia. Noi romani, probabilmente, riceveremo il rimborso per i soldi versati anticipatamente, …. ma i turisti, che sarebbero partiti il giorno successivo ? Non so quale risposta dare a questa domanda, ma so per certo che Roma Capitale ha fatto una nuova ed ennesima brutta figura per la disorganizzazione e per la sciatteria che ogni giorno tocchiamo con mano in qualsiasi luogo della pubblica amministrazione.
Lidia D’ Angelo