L’Europa ed un magistrato agrigentino contro il Ministro Italiano MATTEO SALVINI
RASSEGNA STAMPA ……. by ” fb “
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una # da parte di ROBERTA ANGELILLI
un commento di AUGUSTO SINAGRA
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#iostoconSalvini
Provo rabbia per le accuse contro Salvini. È l’ Europa che deve stare sul banco degli imputati! Provo rabbia perché so di che parlo, per aver fatto anni di battaglie al Parlamento europeo. L’Italia è stata in prima linea, sempre! E sempre con grande umanità, con grande professionalità, con grande efficienza. Mi ricordo ancora le lacrime di coccodrillo della Commissione europea quando morirono vicino a Lampedusa centinaia di persone. C’ero. Era il 2013, sono passati 5 ANNI!!! Risposte da Bruxelles? ZERO. Solo fiumi di parole, documenti e promesse MAI mantenute, commozione ai funerali e nei discorsi e totale chiusura nei fatti. Noi sempre pazienti e disponibili, dall’Europa solo falsità ed egoismo. Quindi, #iostoconSalvini
ROBERTA ANGELILLI
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NEL NOME DI ARMANDO DIAZ
È inutile che mi attardi a dire qual è la attuale situazione della Nazione. In particolare, cosa è accaduto da che è in carica il governo Conte. Solo un ultimo commento: quel tale Patronaggio di Agrigento ha un grande merito: aver dimostrato che aver vinto un concorso non significa essere stato unto dal Signore. Ha voluto godere per cinque minuti delle luci della ribalta. Per il resto, i suoi “titoli giuridici” di indagine non arriveranno neppure in Parlamento per l’eventuale richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. La questione sarà archiviata dal cosiddetto Tribunale dei Ministri.
Del connesso spreco finanziario e della ulteriore perdita di credibilità dell’Ordine Giudiziario il prima ignoto Patronaggio non risponderà. Né il CSM farà alcunché. Ma non è questo il punto: siamo in presenza di più o meno concertate azioni eversive dell’ordine democratico. Gli autori, noti e ignoti, si annidano all’interno delle Istituzioni e anche le rappresentano. Sono marionette, stupide o consapevoli, nelle mani dei cosiddetti poteri forti: delle banche, dei “mercati” e di quanti altri – Soros in testa – vogliono la distruzione delle identità nazionali, le sostituzioni etniche, l’annullamento di ogni traccia residua di Stato sociale. Sono quelli che a cannonate o in modi meno cruenti ma non meno efficaci, conculcano ogni tentativo di sovranità monetaria degli Stati e dunque di indipendenza dei Popoli.
La situazione non è grave ma gravissima. Non bastano più le parole e le pubbliche denunce e occorre passare all’azione non tanto in difesa del Ministro Matteo Salvini ma in difesa di quel che egli coraggiosamente interpreta e rappresenta.
La parola ora è al Popolo. Questa la mia proposta: basta con le tastiere del computer, si promuova una gigantesca manifestazione popolare a Roma senza distinzioni di partiti o di idee politiche ma avendo a cuore gli interessi supremi della Nazione. A confrontarsi e a litigare ci sarà tempo dopo. Una manifestazione di popolo pacifica senza simboli di Partiti o di persone. Una marea umana che abbia il suo unico segno distintivo nel Tricolore che fu di questa e della precedente Repubblica. Una manifestazione muta, senza discorsi, perché non c’è nulla che faccia più rumore del silenzio.
Un corteo che muova da Piazza dell’Esedra a Roma e dopo un silenzioso omaggio al Generale Armando Diaz che riposa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, si concluda dinanzi all’Altare della Patria dove riposa l’Ignoto, vero vincitore della grande guerra.
Perché oggi siamo in guerra e come vincemmo la prima guerra mondiale dobbiamo vincere anche questa. Dobbiamo farlo a riscatto del nostro passato e per il futuro delle generazioni a venire.
A giudicare da quanti partecipano ai dibattiti sui “social” dovrebbero aderire migliaia e migliaia di persone. Non so quanti saranno. L’appuntamento non può che essere nel giorno della Vittoria, il 4 novembre 2018, alle ore 15.00.
Ripeto, non so quanti verranno, non so quanti saranno disposti a spendere un giorno della propria vita e a spendere pochi euro per venire a Roma.
Non mi interessa. Io ci sarò.
La situazione non è grave ma gravissima. Non bastano più le parole e le pubbliche denunce e occorre passare all’azione non tanto in difesa del Ministro Matteo Salvini ma in difesa di quel che egli coraggiosamente interpreta e rappresenta.
La parola ora è al Popolo. Questa la mia proposta: basta con le tastiere del computer, si promuova una gigantesca manifestazione popolare a Roma senza distinzioni di partiti o di idee politiche ma avendo a cuore gli interessi supremi della Nazione. A confrontarsi e a litigare ci sarà tempo dopo. Una manifestazione di popolo pacifica senza simboli di Partiti o di persone. Una marea umana che abbia il suo unico segno distintivo nel Tricolore che fu di questa e della precedente Repubblica. Una manifestazione muta, senza discorsi, perché non c’è nulla che faccia più rumore del silenzio.
Un corteo che muova da Piazza dell’Esedra a Roma e dopo un silenzioso omaggio al Generale Armando Diaz che riposa nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, si concluda dinanzi all’Altare della Patria dove riposa l’Ignoto, vero vincitore della grande guerra.
Perché oggi siamo in guerra e come vincemmo la prima guerra mondiale dobbiamo vincere anche questa. Dobbiamo farlo a riscatto del nostro passato e per il futuro delle generazioni a venire.
A giudicare da quanti partecipano ai dibattiti sui “social” dovrebbero aderire migliaia e migliaia di persone. Non so quanti saranno. L’appuntamento non può che essere nel giorno della Vittoria, il 4 novembre 2018, alle ore 15.00.
Ripeto, non so quanti verranno, non so quanti saranno disposti a spendere un giorno della propria vita e a spendere pochi euro per venire a Roma.
Non mi interessa. Io ci sarò.
AUGUSTO SINAGRA