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“Nulla di personale con Mattarella Sergio”
una meditazione di Augusto Sinagra

“Non ho niente di personale nei confronti di Mattarella Sergio, figlio di Bernardo e fratello di Antonino”

Riportiamo fedelmente, preceduta da un nostro breve commento, una meditazione del Prof. Augusto Sinagra, pubblicata su face book.  Dopo averla letta, volevamo intitolare questo nostro intervento con un perentorio  “E’ L’ORA: RISORGI ITALIA !” ….. ma poi abbiamo preferito pre – intitolarla sintetizzando la frase di apertura postata dallo stesso Sinagra, vista una affinità con l’introduzione di una celebre “Orazione Shakespeariana”.  Nella nostra agenzia giornalistica è stato sempre posto come primario obiettivo la diffusione di informazione di qualsivoglia notizia che abbia l’intento di sottolineare problematiche e/o iniziative sociali e politiche di interesse pubblico non sempre riportate da giornali e televisione.

Riportando integralmente il post che il Professor Augusto Sinagra con il titolo “Ora o mai più” ha diffuso su  face book, riteniamo che disattendere l’invito del Prof. Sinagra significherebbe, ancora una volta, subire passivamente le decisioni prese da chi, per finalità politicamente settarie, dimentica volutamente le condizioni di povertà di milioni di italiani e di quelli che vivono in condizioni estremamente disagiate.

Povertà e disagio per tanti Italiani ma anche per molti cittadini europei che, confidando in condizioni migliorative in una Europa delle Patrie, si sono trovati in una Europa delle banche vessati da imposizioni economiche per favorire pochi a svantaggio di molti. Non vi è dubbio che il popolo europeo nelle prossime elezioni europee con il proprio voto manifesterà unanimemente il proprio dissenso come già in alcuni paesi è avvenuto.

Si ha di bisogno di una vera Europa sociale che non spacci, come avviene oggi, per sociale ciò che in realtà è solo assistenzialismo. Assistenzialismo per giunta gestito da privati che ne fanno un vero e proprio business mentre allo Stato è riservato l’onere di mantenere, con i cosiddetti  ammortizzatori sociali, i disoccupati scaricati dagli industriali che trovano più remunerativo chiudere le fabbriche in Italia per poi riaprirle all’estero.  Apprezziamo il grido del Professor Sinagra “Ora o mai più” anche se gradiremmo maggiormente il grido “Ora basta” !!!

 “ ORA O MAI PIU’ ”

Non ho niente di personale nei confronti di Mattarella Sergio, figlio di Bernardo e fratello di Antonino.
Osservo però come egli, quasi preda di una sindrome politica suicidaria, sembra quasi volere la di lui messa in stato di accusa. E se questo non sarà, egli rimarrà nei peggiori ricordi del Popolo italiano. Sono problemi suoi. Ma ci sono anche i problemi nostri! L’ultima notizia è del suo incontro con Mario Draghi. A che scopo? Per parlare di cosa?
Egli, ormai in modo palese, interferisce e agisce contro il Governo in spregio della Carta costituzionale. Egli non difende gli interessi nazionali, egli non rappresenta il Popolo italiano.
Dunque, bisogna reagire, pur entro i limiti della legge.
L’occasione è la manifestazione del 4 novembre prossimo, alle ore 15.00 che vedrà da Piazza dell’Esedra (ora Piazza della Repubblica) a Roma e fino all’Altare della Patria, un corteo silenzioso che non si riconosce in uno o in un altro Partito e il cui segno distintivo sarà il Tricolore espressione dell’interesse nazionale.
Uno striscione aprirà il corteo con le sole parole nei nostri tre colori di ITALIA LIBERA SOVRANA.
Non so se sarà l’ultima occasione, non so se le trame in corso contro il Governo ne daranno un’altra.
In nome di Dio, in nome della Patria, ma soprattutto in nome di 5 milioni di italiani poveri e di un milione e duecentomila bambini italiani che non hanno da mangiare, rivolgo un appello di partecipazione a tutti.
I “Palazzi” dovranno ascoltare il nostro fragoroso silenzio, vedere un tripudio di Tricolori, e dovranno restare atterriti.
Il nemico è in casa, i mercanti sono nel Tempio, la parola d’ordine è una sola: CACCIAMOLI.

Augusto Sinagra

E QUI DI SEGUITO RITENIAMO UTILE RIPORTARE – COME RASSEGNA STAMPA – UN PRECEDENTE INTERVENTO DEL PROF. AUGUSTO SINAGRA  SEMPRE PUBBLICATO SU FB  (in data   lunedì 17 settembre) OVE VENIVANO GIA’ RIBADITE LE TESI RIPRESE CON IL PEZZO ” ORA O MAI PIU’ “

 4 NOVEMBRE 2018: AIUTATECI A DIFENDERVI

Non mi gratifica parlare ancora di Mattarella Sergio, figlio di Bernardo e fratello di Antonino (del quale non si parla mai e la circostanza è nota a pochissimi). Culturalmente e scientificamente non è significativo. Politicamente si presenta per quello che è.
Elencare le forzature alla Carta Costituzionale che lui tenta continuamente, non fa più notizia.
Egli è mio coetaneo, siamo del 1941. Lui ricorda ancora i bombardamenti in Sicilia, ma non la fame nella tranquillità della sua Castellamare del Golfo. Io ricordo gli uni e l’altra.
Lui non vorrebbe più sentire bombardamenti. Neanche io. Ma quei bombardamenti, tuttavia, dovrebbe ricordarli anche per altro motivo: furono quelli che riportarono la mafia in Sicilia. Ricorda Mattarella Sergio, Calogero Vizzini tratto fuori dal confino dagli americani e da questi nominato Sindaco di Villalba con la folla plaudente in piazza che gridava “Viva la mafia”? Ricorda quanti mafiosi furono inseriti nelle Questure, nelle Prefetture, nelle Università, nei Provveditorati, in tutta la Pubblica Amministrazione?
In particolare, mi hanno colpito le ultime recenti esternazioni di Mattarella Sergio. Intrinsecamente si tratta di banalità ma sono preordinate ad uno scopo preciso: bisogna che la stampa sia “libera”, ma di quale stampa parla? Ovviamente di quella attuale e lui fa finta di pensare che sia una stampa “libera”. Poi dice che nessuno è al di sopra della legge. Altra banalità. L’obbiettivo è all’evidenza Matteo Salvini e la determinazione a giustificare imprese giudiziarie ascrivibili al genere letterario fantastico-avventuroso purché dirette a colpire Matteo Salvini e l’attuale governo.
A tale riguardo devo ricordare al Signor Presidente che anche lui è sottoposto alla legge, cominciando dalla Costituzione che lui interpreta ad uso e consumo di interessi contrari a quelli nazionali. Cominciando dal contrabbando politico e culturale di una cessione di sovranità ormai non più revocabile. Come ancora irrevocabile sarebbe la politica economica liberista che, passando dal cappio del pareggio di bilancio, è funzionale agli interessi delle multinazionali, delle banche, dell’Unione Europea e del monetarismo senza volto.
Lui non si occupa dei cinque milioni di italiani poveri e dei figli di questi che non hanno da mangiare. Lui non si occupa delle violenze sessuali e degli altri gravissimi reati commessi quotidianamente dagli stranieri fatti entrare illegittimamente sul territorio nazionale. Percentuale di delitti che sta mille a uno (e forse di più), rispetto a quelli commessi da italiani. Lui ignora consapevolmente Pamela Mastropietro. Ma tutto questo è secondario rispetto ad altro, come anche può essere secondario rispetto a come egli accortamente rifugge dal messaggio alle Camere per esternare le sue idee in ordine alle diverse questioni. Evidentemente teme il dibattito parlamentare.
Ma c’è di più: tutte le risultanze demoscopiche accreditano all’attuale Governo un consenso superiore al 65% della popolazione. Ma Mattarella Sergio esterna freneticamente in senso contrario a quel che sollecita quel 65% e in senso diametralmente contrario alla politica di governo. Dunque, egli non è più il rappresentante effettivo e neutrale del Popolo italiano.
Oltre a ciò va ricordato che egli è stato eletto da un Parlamento dichiarato illegittimo da quella stessa Corte Costituzionale della quale pure lui faceva parte.
Chiunque avvertirebbe l’istintivo dovere di dimettersi immediatamente facendosi dimenticare. Ma lui non lo fa o non lo può fare.
Tra le ultime notizie di cronaca vi è la dichiarazione del Dott. Francesco Minisci, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, il quale dichiara che la magistratura interverrà sempre in difesa delle sue “prerogative costituzionali”.
Va detto che la ANM non è la magistratura. La ANM è una associazione caratterizzata fortemente in senso politico, anzi ideologico e partitico.
Le “prerogative costituzionali” della magistratura sono l’autonomia e l’indipendenza nella applicazione delle leggi, fuori da ogni interpretazione fantasiosa ideologicamente e partiticamente finalizzata. Autonomia e indipendenza che nessuno ha mai messo in discussione.
Non è “prerogativa costituzionale” della magistratura quella di interferire nella funzione legislativa del Parlamento. La magistratura non è chiamata a discutere le leggi. È chiamata ad applicarle come decise dal Parlamento. La magistratura non è un “potere” dello stato. È un “ordine”: ciò che appunto esprime la sua indipendenza. La magistratura non esercita poteri, svolge funzioni.
Ebbene, dinanzi a questa dichiarazione oggettivamente abusiva, se riferita alla discussione parlamentare in materia di legittima difesa ora in corso, Mattarella Sergio, figlio di Bernardo, che fa? Tace. E lui, che è anche il presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, nulla dice, nulla esterna in difesa dell’equilibrio dei poteri, delle prerogative del Parlamento e del Governo e, in sostanza, del senso reale della democrazia.
La situazione è gravissima per chi vuole vedere e vuole intendere.
Ripeto ancora che non ho né intenzione né interesse a difendere questo Governo o il Ministro Matteo Salvini. Anche perché non conto niente. Qui c’è da difendere la libertà individuale di ciascuno e di tutti. Ci sono da difendere i “legittimi interessi nazionali” di cui parlava il Presidente Aldo Moro e il Presidente Bettino Craxi. È ora di reagire a questa soffocante “dittatura” politica, economica, finanziaria, giudiziaria e mediatica.
Secondo le parole di Luigi Sturzo, l’appello è ancora rivolto “ai liberi e ai forti”.
Da qui l’importanza della prima manifestazione popolare non di partito, non indicativa di una o altra scelta politica, ma determinata soltanto da una esigenza di salvezza nazionale in difesa della democrazia, della libertà e della sovranità del Popolo italiano.
L’appuntamento è il 4 di novembre a Roma a Piazza dell’Esedra, alle ore 15:00.
Ora o mai più!
In muto corteo raggiungeremo l’Altare della Patria e, nel centenario della Vittoria, faremo risalire a ladri e traditori quelle “valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”.
Saremo in tanti o saremo in pochi? Non lo so. Non è questo che conta.
Chi sarà presente avrà corrisposto alla promessa dell’Ignoto Milite e potrà dire di avere difeso la Patria. Chi sarà assente potrà solo dire mestamente “io non c’ero”.

Augusto Sinagra

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Giovanni Pipi

Matematico, Opinionista, già Dirigente Aziendale