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A Roma, al Centro Russo di Scienza e Cultura …. il 12 ottobre, una rassegna della “Cultura Tartara”

NEI MAGNIFICI SALONI del CENTRO CULTURALE RUSSO
si è celebrata la FESTA della CULTURA TARTARA

servizio a cura di GIAN PAOLO MENEGHINI 

In onore di GABDULLA TUQAY con la partecipazione di eccellenti Artisti Tartari, come già annunciato con apposito comunicato pubblicato su questo sito e visionabile tramite il link qui indicato: >  https://www.consulpress.eu/in-roma-festa-della-cultura-tartara/

Applausi. intensi e calorosi, sono stati riservati dal numeroso pubblico agli Artisti e agli organizzatori e la rassegna di musiche, canti e recitazioni si è concludsa con un un rinfresco con specialità tartare e relativi brindisi.

QUI DI SEGUITO VIENE RIPORTATO L’INTERVENTO DI APERTURA, RIVOLTO AI PRESENTI,  DA PARTE DELL’ AVV. ELEONORA DI PRISCO, COMPONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ ACCADEMIA COSTANTINIANA.

BUONASERA. in qualità di delegata alle Pubbliche Relazioni della ACCADEMIA ANGELICO COSTANTINIANA Vi porto i saluti del Presidente Principe Alessio Angelo Comneno di Tessaglia, che,  non  potendo condividere con noi lo splendido spettacolo che sta per iniziare, per indifferibili impegni  precedentemente assunti,  mi incarica di rinnovare i sensi della sua più alta stima al Dr. Oleg Osipov e i più vivi ringraziamenti per il costruttivo dialogo che il Direttore Osipov ha ritenuto di voler avviare negli ultimi anni con la nostra Accademia con riferimento a temi culturali di comune interesse.

L’Accademia Angelico Costantiniana è una Istituzione a carattere internazionale fondata nel dopoguerra che si prefigge il fine di costruire un ponte culturale tra il “Mondo Latino Occidentale” ed il “Mondo Bizantino Orientale” sul piano delle Lettere, Arti, Scienze e Religione ed è particolarmente legata al mondo Russo per la storia della Famiglia Angelo Comneno. Un legame che si è rinnovato negli anni e che il  16 novembre 2017  è stato confermato e  avvalorato da  un accordo sottoscritto con la RANEPA (Accademia Presidenziale Russa della Economia Nazionale e Pubblica Amministrazione)  per lo scambio di borse di studio di cui alcuni studenti hanno beneficiato anche questa estate.undici

Il tema di questa sera sono “Le Arti”.

L’amore fra gli artisti russi e Roma è di lunga data: già duecento anni fa si svolgevano i famosi “saloni russi”, luogo di confronto per i grandi scrittori dell’epoca.  Gogol scrisse le sue “Anime morte” proprio nella città eterna che riteneva la patria del cuore.

Ebbene qual è l’importanza della cultura per le relazioni internazionali” ?  La risposta l’ha data in una intervista rilasciata di recente Antonio Zanardi Landi – Ambasciatore d’Italia a Mosca dal 2010 al 2013 – ed è questa: “se è vero che si può fare cultura prescindendo dalla politica, non si può fare politica a prescindere dalla cultura”. La cultura quindi è punto di  partenza e punto di arrivo: la migliore cura possibile per la “miopia politica” da cui talvolta alcuni Paesi appaiono affetti.  Assolutamente da leggere in proposito il libro di PrimaKov presentato pochi giorni fa qui a Roma presso la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI) che ha come titolo una domanda: “Un mondo senza la Russia?”.

Purtroppo per  noi occidentali sono ancora troppo poche le occasioni di conoscere direttamente il punto di vista russo persino sotto il profilo artistico e, in questa prospettiva , è stato per noi un grande privilegio poter organizzare nel Giugno scorso qui  a Roma, presso il  Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, un evento che con l’attenta regia della Prof.ssa Zugra Mazhitova in qualità di Presidente della Associazione Culturale “Tartare in Italia” ha visto come protagonisti  prestigiosi cantanti di musica tatara e cantanti lirici di fama internazionale, il tutto con il Patrocinio del Centro Culturale Russo, che ci ospita  oggi in questa splendida sede.

E’ stata una occasione molto importante,  quasi storica, al pari dell’evento di questa sera  tant’è che sua Eccellenza Rustan Minnichanov, Presidente del Tatarstan, ha voluto onorarci con una lettera che la Prof.ssa Mazhitova  ha letto commossa.

Questi sono gli eventi che avvicinano i popoli  e che consentono a noi italiani di iniziare a conoscere meglio il Tatarstan  e la  sua capitale Kazan.  Kazan – l’Istanbul sul Volga – dove nei secoli cattolici, ortodossi e musulmani hanno costruito  un mosaico di culture, lingue e tradizioni. A Kazan croci cristiane, mezzelune islamiche, stelle di David convivono pacificamente. Il Cremlino di Kazan accoglie oltre alla Cattedrale dell’Annunciazione, unica chiesa russa ad avere ben cinque absidi, anche un’incantevole moschea islamica, la moschea Qol-Şärif in cui il bianco abbagliante del marmo degli Urali  contrasta con l’intenso turchese delle  cupole e i pinnacoli: questa è Kazan, questo è il Tatarstan dove persino i colori e le architetture dialogano fra loro, tutti i giorni……………

……… ma quale è il punto della situazione qui  in Occidente, ancora  ci interroghiamo su temi  che sono considerati talmente “scomodi” che è difficile persino trovare una sede dove trattare temi del tipo:   “È possibile un dialogo islamo-cristiano in Europa?”  questo per l’appunto è stato il titolo di una conferenza  organizzata  a marzo di quest’anno dalla nostra Accademia, conferenza magistralmente tenuta dal Prof. Bartolomeo Pirone e dalla Professoressa  Amal Hazeen, noti esperti in Studi Arabi e d’Islamistica. Il dibattito  particolarmente  acceso che  è seguito, coinvolgendo con vivo interesse tutto  il pubblico in sala, ha dato la chiara percezione del fatto che siamo ben lontani da un equilibrio, modello “Kazan”, fra religioni e culture diverse anche se, con grande difficoltà,  qui in Italia e a Roma, al centro del Mediterraneo, stiamo pur facendo qualche coraggiosa  “prova di dialogo”. Basta pensare alla Grande Moschea di Roma dove il minareto svetta però senza arrivare a “guardare” la Cupola di  San Pietro e, comunque, l’intera moschea  resta ben avvolta da un cono d’ombra che non la rende visibile  da nessuno dei punti d’osservazione, detti Belvedere di Roma.  E’ questa la strada per un percorso condiviso e condivisibile?. Chissà !

Certo è che  la Repubblica del Tatarstan suscita un fascino particolare soprattutto per noi Italiani  segnatamente in questo momento così critico nei nostri rapporti con “L’Europa”.  Il Tatarstan  gode d’autonomia particolarmente marcata all’interno della Federazione Russa. Lasciatemi aprire una piccola parentesi giuridica La Costituzione federale russa dove si recita: “La sovranità della Repubblica consiste nel pieno possesso delle autorità statali (legislative, esecutive e giurisdizionali) che vanno a coordinarsi con le competenze della Federazione Russa ed i poteri di quest’ultima”.  La  Costituzione tatara del 2000, senza contraddirla, tuttavia  parla esplicitamente di “sovranità nazionale” e il fatto stesso che Capo della Repubblica e deputati del Parlamento siano di fatto solo tatari, andando in contrasto con l’ordinamento federale che vieta qualsiasi discriminazione politica su base etnica, definisce già da sé il livello di autonomia che questa Repubblica comunque  è riuscita a conservare.

Fa riflettere – e concludo – anche la circostanza che l’insegnamento della lingua tatara sia  facoltativa, pur essendo riconosciuta  pienamente come lingua ufficiale al pari del russo a conferma di  quanto sia collaudato, visto da parte Nostra, di Noi occidentali, nella grande Madre Russia, il meccanismo di interazione tra Federazione e Repubbliche federate, sopratutto quando la Repubblica federata ha una maggioranza etnica dalla storia millenaria come il Tatarstan.

In effetti per capire cosa sarà “l’Europa dopo l’ Europa” (Titolo di un convegno magistralmente tenuto per noi in occasione della firma dei Trattati Europei, con la partecipazione del Dr. Lucio Caracciolo, Direttore di Limes nota rivista italiana di geopolitica)  il cammino è lungo ma è anche grazie all’impegno di importantissimi punti di riferimento come il Centro Culturale Russo che possiamo acquisire tutti gli elementi per muovere i primi passi.

Per dirla con un noto  proverbio cinese: un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo.

Grazie ancora al Direttore a tutti i suoi validissimi collaboratori e al Pubblico per la cortese e paziente attenzione prestata.

Avv. Eleonora Di Prisco

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