Al Museo del Risorgimento, nel Vittoriano, proseguono le Celebrazioni per la Romania
La Grande Mostra, la Grande Guerra
e l’ Unificazione Romena
Dal 2 ottobre nelle sale monumentali del Museo Centrale del Risorgimento – Complesso del Vittoriano (Via dei Fori Imperiali), l’Accademia di Romania in Roma, in partenariato con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il Museo Nazionale di Storia di Romania e il Museo Centrale del Risorgimento a Roma, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia, celebra il Centenario della Grane Unione della Romania organizzando la mostra-evento “La Grande Guerra e l’Unificazione romena. Un percorso storico e visuale a 100 anni dalla nascita della Grande Romania”.
La mostra aperta al pubblico fino al 31 ottobre dalle 10 del mattino alle 7,30 del pomeriggio è ad ingresso libero.
L’iniziativa si inserisce in una serie di manifestazioni che stanno commemorando a livello europeo 100 anni dalla Grande Guerra. In particolare questa mostra si concentra sul momento della Grande Unità della Romania. La mostra storico-documentale è parte del messaggio che l’ attuale generazione ha il dovere di trasmettere alla generazioni future, ovvero il dovere del ricordo. Il ricordo di quelli che sacrificano la propria vita per realizzare i loro ideali nazionali, per difendere la propria patria, la propria terra, ma anche il ricordo della fragilità della pace. D’altronde, la commemorazione dei caduti nelle campagne della Grande Guerra deve riportare alla memoria dei popoli europei e dell’umanità in genere l’effimerità dell’esistenza e la necessità di compiere degli sforzi condivisi per la tutela dei valori umani.
L’Unione dei romeni nel 1918 ha rappresentato, per molti contemporanei e storici, la conclusione del progetto politico risorgimentale, definito dalle élites romene alla metà dell’Ottocento. Oltre ad essere un momento di gioia e di concordia, l’Unione ha avuto le sue valenze augurali, gettando le basi della Romania Moderna. I contemporanei reputavano necessaria una ridefinizione del paese e della nazione, e l’equivalenza tra la Romania Ricongiunta e la Romania Nuova, con struttura territoriale e istituzionale diversa (democratica e integrativa dal punto di vista sociale ed economico) ha rappresentato una costante del discorso pubblico. Inoltre, l’Unione del 1918 ha portato a compimento un progetto tuttora considerato come reperto fondamentale per i romeni di oggi, progetto intorno al quale si organizza la società, nel senso della partecipazione civica, della rievocazion***e di eventi, personaggi e valori determinanti per il nostro stato. La sua celebrazione coinvolge il dibattito accademico, professionale, del processo di unificazione politica dei romeni, avvenuto sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale. E’ una forma di riflessione continua sul nostro divenire storico, ma anche di costruire in modo onesto la narrazione sulla società romena attuale e sulle sue prospettive.
Poiché il 1° dicembre 2018 si celebrano i 100 anni della Grande Unione noi romeni abbiamo anche il dovere di ricordare ai nostri giovani, nonché ai nostri amici, che lo Stato romeno risultante dalla Grande Unione non fu un dono della storia o la conseguenza di una lotta tra le grandi potenze. L’ideale della Grande Unione fu realizzato con il sacrificio supremo di oltre 800 mila romeni, ma anche con il notevole sforzo diplomatico della generazione di allora.
Il percorso complesso dei romeni nella Prima Guerra Mondiale fino alla Grande Unione viene illustrato e documentato in questa mostra realizzata dagli specialisti del Museo Nazionale di Storia di Romania di Bucarest e dell’Accademia di Romania in Roma. La mostra contiene un itinerario foto-documentario della partecipazione della Romania nella prima conflagrazione mondiale, tra1916-1918,che ha portato all’unificazione del paese, una suggestiva selezione di oggetti storici (bandiere di battaglia; uniformi da campagna della famiglia reale e costumi da cerimonia di alcune delle personalità eminenti del tempo, soldati, diplomatici e intellettuali; decorazioni e brevetti, ecc.) e di repliche delle uniformi dell’Armata Romena, testimonianze di queste trasformazioni fondamentali della Romania, avvenute un secolo fa, i cui effetti sono visibili fino ad oggi” (cfr. prof. Francesco Guida).
Organizzatori: Istituto Culturale Romeno di Bucarest tramite l’Accademia di Romania in Roma e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il Museo Nazionale di Storia di Romania di Bucarest, il Museo Centrale del Risorgimento a Roma, il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Roma Tre e l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana.
Testi: prof. Francesco Guida e Cornel Ilie
# Media partner: TVRi e Radio Romania
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NOTE A MARGINE – A titolo personale – ma, credo, anche a nome di buona parte della Redazione – desidero annotare alcune precisazioni: A) tali eccezionali rassegne (attualmente situate presso il Complesso del Vittoriano) sono state già ammirate in altra esposizione che ha avuto luogo in settembre presso la prestigiosa Sede dell’Accademia di Romania, come da link qui di seguito indicato:
– B) Questa nuova edizione consentirà quindi di mostrare successivamente ad altri numerosissimi visitatori tali rassegne in una cornice monumentale e culturale particolarmente “nobile”. – C) Le attività ed iniziative della stessa Accademia vengono spesso – e da più anni – segnalate dalla Consul Press, nell’ambito delle rubriche dedicate agli “Eventi Culturali”. E a tale riguardo, desidero far presente come tali iniziative – a mio giudizio – debbano essere previlegiate ed evidenziate, in quante ci trasmettono i sentimenti di una “identità europea” che le Istituzioni della E.U. ed i tecnocratici burocrati di Bruxelles (i cui valori di rifeimento sono solo le “leggi di mercato”) cercano sempre più di cancellare dalle nostre memorie, tramite i propri sciagurati modus agendi. (G.M.)