30 Settembre 2018 a Roma:
Visita alla Tomba dei Caduti di Rovetta
XIII^ Visita alla Tomba dei 43 Martiri di Rovetta al Verano di Roma
Ricca di contenuti, la XIII^ Visita annuale dell’Associazione Reduci Tagliamento del 30 Settembre 2018 alla Tomba dei Caduti di Rovetta al Verano di Roma, realizzata con la collaborazione del Comitato Onoranze Caduti di Rovetta.. Hanno spedito messaggi i camerati impossibilitati a presenziare di persona all’Incontro. Il prof. Stelvio Dal Piaz ha scritto: “ Purtroppo non ci sarò. Lascio un pensiero riverente ai Ragazzi immolati come agnelli sacrificali sull’altare del giudaismo internazionale per mano di italioti che ancora credono di aver vinto la guerra. In alto i cuori ! Stelvio”.
Il prof. Mario Varesi ha scritto: “Spietata e atroce fu la strage del 28 aprile 1945 a Rovetta e con disgusto ancora meditiamo quell’odio di arbitrio e sacrilegio contro i 43 legionari adolescenti. Da questa liturgia di memorie e dalla venerazione di tanto sacrificio, ecco allora la volontà di rinascita a testimoniare il nostro debito di amore verso di loro. Questo è il comandamento dei 43 Eroi, oltre ogni disfatta. Mario Varesi”.
Il dr. Mario Troviso ha scritto: “ Ricordiamo i 43 legionari della Tagliamento uccisi dopo la resa dai partigiani con commozione e dolore, ma insieme con orgogliosa fierezza. Mario Troviso”.
Erano presenti, fra gli intervenuti, i camerati Juan Carlos Gentile dell’A.N.C.I.S., Associazione Nazionale dei Combattenti Italiani in Spagna, Antonio Bacolini, fratello di un caduto in Spagna, la signora Alina Mitrofanova e il Reduce della Tagliamento Luigi Ferretti, il solo pluridecorato e il solo rimasto a rappresentare la ‘invitta Legione’, che a più di novantuno anni ancora interviene con giovanile vigore a queste Celebrazioni in onore dei nostri Caduti sia a Roma che a Rovetta. La Visita ha avuto l’onore della presenza dell’illustre ed emerito camerata professor Antonio Romano Pantano, fra i maggiori conoscitori della nostra Storia, che ne è stato guida culturale e su cui s’è polarizzata l’attenzione degli astanti desiderosi di apprendere i veri volti dei personaggi e i veri motivi delle vicende e degli eventi cruciali verificatisi in specie nell’ultima fase della 2^ guerra mondiale in Italia. Grazie a lui, la annuale Visita prosegue ad alto livello il solco storico e culturale che la contraddistingue da tutte le altre similari Celebrazioni esistenti nella capitale.
Ha aperto l’incontro il cav. Paolo Piovaticci, Rappresentante dell’Associazione Reduci, che dopo aver salutato i 43 Martiri, e tutti i convenuti a onorarli, ha ricordato due Camerati da poco venuti meno: Sergio Cardoni e Mirella Bordin Marcandelli. Del primo, ha tenuto a ricordare che fu Socio Fondatore del Circolo Canottieri Tirrenia To, fondatore della storica Caserma romana della Camilluccia che accolse e iscrisse tutti i giovani che dopo l’8 Settembre accorsero volontari per combattere nella RSI a difesa dell’Italia e del suo onore; quindi che fu coistitutore della presente annuale Visita creata tredici anni fa dall’Associazione Reduci della Tagliamento, Sodalizio fondato dal compianto Tenente Gregorio Misciattelli, e che intervenne di persona, da lui invitato, alla sua prima edizione, del 21 Settembre 2006, data voluta per ricordare quella della fondazione della sopradetta Camilluccia. Della seconda, ha tenuto a ricordare che l’ausiliaria Mirella Bordin Marcandelli ha rappresentato non solo l’Associazione Reduci della 1^ Legione d’Assalto ‘M’ Tagliamento di cui è stata fermo pilastro spirituale e operativo che l’ha fatta crescere e imporsi nei Valori della compostezza e della religiosità voluti dal suo fondatore, ma rappresenta l’Italianità autentica della Donna fascista e l’Amore sconfinato per i nostri giovanissimi Martiri di Rovetta della cui tomba rovettese era la custode. Che infine dove questi caddero piantò la famosa ‘siepe roseto’ per smorzare lo squallore del luogo, cantata poi nelle poesie della Raccolta ‘Il Roseto fiorito’ del poeta romano Paolo Piovaticci scritta per Lei e che ricevette il Premio Alto Morale dell’Associazione con Diploma e Medaglia raffigurante il viso del Duce.
La Commemorazione dei 43 Ragazzi di Rovetta è stata fatta dal prof. Pantano, che, in un inedito accostamento nel ‘sacrificio della vita per la patria’ di tali Caduti con quello di una giovane eroina, ha voluto ricordare il gesto eroico di tale giovane donna di Romagna, che pochi conoscono, cantato dal poeta Ezra Pound, di cui il Pantano è eminente studioso. A fianco alla tomba dei nostri 43 Ragazzi, egli ha letto il Canto LXXIII, di 43 versi scritti dal Pound in lingua italiana alla maniera di Cavalcanti mutando una ‘Nota’ riportata su ‘Corrispondenza Repubblicana’ che veniva al 90% compilata di persona dal Duce, in un Poema. In questo Canto egli fa rivivere, con un andamento poetico leggiadro quasi a elevare la drammaticità del gesto terribilmente patriottico compiuto della eroina di Romagna, in una intima rivalsa contro il nemico invasore ‘canaglia’ dal quale prima era stata stuprata, e di intima gioia d’amore per la Patria.
Con non casuale squisita disponibilità, Ella infatti si prestò a far da guida di persona il 23 Settembre del 1944, in quella Rimini ridotta a pezzi dai bombardamenti aerei e navali, a quel gruppo di soldati canadesi che gli domandarono dove era la Via Emilia per andare a ‘spugnar’ i tedeschi, ai quali rispose: “Quest’è la strada/ andiamo andiamo/ a Via Emilia!”, e condusse la truppa in un campo minato dove quelli, e lei con loro, morirono travolti dallo scoppio degli ordini pestati.
Dopo la lettura del toccante sacrificio della giovane romagnola, il prof. Pantano ha annunciato il suo intento di elevare un monumento, fra i tanti elevati agli eroici soldati Caduti della R.S.I., dedicato al ricordo del nobile sacrificio di una ‘Donna’.
Sono seguiti i saluti ai nostri Martiri del pluridecorato Reduce Luigi Ferretti, che all’ospedale dove giaceva grave per le ferite riportate ricevette dal Generale delle truppe tedesche in Italia Kesslering e dal Comandante della Tagliamento Zuccari, le loro decorazioni al suo valore sul campo, cui dopo seguì la nomina a Legionario Scelto.
Quindi di Antonio Bacolini, definito dal Piovaticci ‘fedele e puro Camerata amante della Patria’, quella stessa Italia per la quale il fratello ha immolato la vita nella guerra in Spagna, e del quale ha ricordato le decorazioni avute, fra cui la medaglia conferitagli da Francisco Franco.
Infine del Camerata Juan Carlos Gentile, che ha portato il saluto dell’Ass.ne ANCIS che si batte per il ricordo della eroica guerra spagnola malgrado il folle antifascismo che oggi vorrebbe sradicare ogni testimonianza del suo eroico recente Passato, e che ha portato anche il saluto della famiglia Muti Caporilli, su incarico di Jolanda Muti, precisando che la sua presenza programmata per questa Visita non ha potuto aver luogo a causa della morte recente del rmarito Memmo Caporilli. Egli infine ha espresso un elogio per il prof. Pantano e detto che i Caduti per la Patria – indicando la Tomba dei 43 giovani Martiri ‘non sono morti invano finchè ci sarà uno di noi a ricordarli’.
A testimoniare che essi sono per noi sempre vivi, è la consegna del Premio Alto Morale annuo dell’Associazione Reduci assegnato postumo per il 2018 al Reduce indimenticabile Ezio Baldi, e consegnato, in mancanza del figlio dr. Stefano non potuto esserci, alla da lui delegata signora Alina Mitrofanova, alla quale è stato dato il Diploma e la Medaglia raffigurante il volto del Duce. E’ stato dal Piovaticci letto anche un passo della motivazione, che ricorda la sua risposta alla domanda se, secondo lui, tornerà il Fascismo, cui egli rispose: “Esiste sempre! E’ in noi, come seme gettato che si tramanda, come la vita che non muore con le singole morti dei corpi. E’ connesso nel cuore e nella mente degli italiani; è nella Storia che continua infinita oltre ogni fine naturale o forzata. E’ nella Storia che oggi sotto veste di apparente pace post-bellica lo dimostra esistente attraverso Commemorazioni e Celebrazioni del suo Passato pur in un suo apparentemente dimesso ‘presente’, per merito di ‘chi non dimentica’ e di Associazioni finalizzate alla sua ‘Memoria storica e al ricordo dei suoi Caduti per l’Italia, come quella dei Reduci della Tagliamento, che non sono altro che nodi di riallaccio di esso con l’ignoto, ma certo futuro”.
A conclusione della 13^ Visita, dopo l’Appello ai 43 Caduti per i quali gli astanti hanno risposto tre volte ‘Presente!’, il Piovaticci, fratello di Guido, uno di loro, ha voluto, a costo, come ha detto, di apparire impopolare, esprimere due sue intime riflessioni. La prima è una interrogazione ai Caduti stessi, che domandava loro se, di fronte a questa Italia ripugnante di oggi, si dicessero pentiti di aver dato la vita per la Patria. Egli ha concluso alla fine, di ‘no’, dopo aver considerato che, di fronte all’offerta di ‘fuggire’ fatta a Guido per conto della mamma da Aldo, un soldato del Regio esercito amico di famiglia in licenza, che gli disse: “Guido, qui si mette male, vi ammazzeranno tutti. Scappa! Faccio tutto io!”, Guido gli rispose, come documenta la risposta portata poi alla mamma dal suddetto Aldo: “ Grazie, Aldo, del tuo volermi salvare la vita, ma ti rispondo che io non abbandono i miei compagni né abiuro il giuramento fatto alla Patria. Noi combatteremo, e vinceremo, o moriremo insieme”. Dopo tale risposta il cav. Piovaticci ha dedotto di essere sicuro che non si sono pentiti, ma che se rinascessero, farebbero lo stesso quello che hanno fatto allora, perché il loro intento era UNA ITALIA MIGLIORE. E difronte a un’Italia che oggi ha bisogno di aiuto come non mai per esserlo, loro il proprio aiuto non gli lo avrebbero negato..
La seconda riflessione è questa: “Si è detto, e a ragione, che i Caduti di Rovetta non sono stati vendicati. Ma se si riflette la vera vendetta non è la fine fisica degli assassini, ma la coltivazione della Continuità della Memoria dei Martiri, che loro, e i loro ciechi discendenti e seguaci, vorrebbero stroncata con la cessazione di manifestazioni come questa indette in loro ricordo e onore, e che li condanna a esserne sommersi e abbuiati dalla gloria sempiterna di Loro, che si rivelano, in tale superiore luce, i veri Vincitori”.
Il saluto finale ai 43 Martiri e agli astanti, è stato l’arrivederci alla Visita dell’anno 2019.
Paolo Piovaticci