In coda in un anonimo ufficio di Equitalia
La solitudine di un uomo qualunque
Un Maurizio Micheli bravissimo, in I pensieri di Pasquale nella rappresentazione teatrale, per la regia di Luca Sandri, di “UN UOMO IN FILA”, accurato lavoro di comicità che vuole divertire rivolgendosi a tutti e senza distinzione di eta’.
L’interpretazione del Micheli, a tratti, é accompagnata, da un gradevole ed appropriato sottofondo musicale del pianista Gianluca Sambataro.
La trama è quella della solitudine di un uomo in coda in uno sconosciuto ufficio di Equitalia che con altri esseri umani, come lui, aspettano di conoscere il loro destino. Dopo frasi di circostanza scambiate con sconosciuti personaggi immaginari, la lunga ed estenuante attesa induce Pasquale a mettersi in fila con se stesso.
Vera protagonista è “l’attesa” unitamente all’incomunicabilità ed alla solitudine dell’uomo moderno in cui trovano spazio pensieri, attese, apprensione, manie, ed a volte liberatorie illusioni.
Per ingannare la lunga attesa Pasquale riflette con umorismo sul molto del niente dell’esistenza di una vita di “uomo qualunque” e solo con il confronto con il proprio vissuto può svelare il senso profondo della vita.
Interpretando il personaggio di Pasquale, Maurizio Micheli, porgendosi al pubblico con l’ironia che gli è propria, con l’uso di dialetti italici, con un tono di voce misurato e gradevole e con la gestualità che induce al sorriso, vuole significativamente denunciare con acutezza una società priva di valori.
Doveroso, quindi, per ogni spettatore domandarsi quali siano le motivazioni di tanta noncuranza per il prossimo, quali le origini della crescente assenza di valori ed il diffuso disinteresse per un serio impegno sociale. E’ sufficiente e gratificante per ciascuno considerarsi libero in un contesto che in realtà e’ falsa libertà in una ipocrita democrazia?
Di manzoniana memoria “ai posteri l’ardua sentenza “ nella incerta speranza che vi sarà un futuro migliore !!!