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Bertolucci, maestro del 900 e della trasgressione

Lunedì 26 Novembre, all’età di 77 anni, si è spento Bernardo Bertolucci.

Nato a Parma, suo padre era Attilio Bertolucci, noto poeta italiano. Bernardo inizialmente seguì le orme paterne e solo in un scendono momento decise di intraprendere quella che diventò la sua strada: il cinema. Bertolucci, però, era anche documentarista, produttore, polemista, autore per eccellenza del cinema italiano, star del cinema internazionale. Aveva rapporti con molti attori, soprattutto francesi e americani. La sua maturazione a livello registico ha avuto esito, passando da un cinema d’avanguardia a uno d’autore, da produzioni low budget a grandi produzioni, solcando un panorama strettamente provinciale, con le pellicole Prima della rivoluzione (1964) e Novecento (1976) girate nella sua Parma, fino ad approdare a uno internazionale.

Bertolucci, nel mondo cinematografico, inizia a muovere i primi passi come assistente di Pier Paolo Pasolini. Su un’idea di quest’ultimo girerà la sua prima pellicola la “La Comare secca”, influenzato dal maestro soprattutto per quanto concerne le atmosfere.

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Tra le sue migliori pellicole troviamo Ultimo tango a Parigi (1972). Nel 2018 il film è uscito in versione restaurata come evento per sole giornate del 21, 22 e 23 maggio. Bertolucci aveva avuto modo di prender parte all’anteprima del restauro al Biefest di Bari. Alla base di Ultimo tango a Parigi c’è l’idea di amore, trasgressione e libertà, sentimenti portati alla luce da un uomo (Marlon Brando) e una donna (Maria Schneider) che non si conoscono e che si incontrano in un appartamento vuoto. In questo luogo avviene una timida iniziazione conoscitiva, che sfocia in quella sessuale. Decidono di continuare a vedersi, senza mai approfondire la conoscenza al di fuori.

Il film in quegli anni fece scalpore e lo stesso Bertolucci dovette presentarsi dinnanzi al giudice. La stessa pellicola, anni e anni dopo, venne rivalutata e considerata ad oggi come un film che ha valicato le censure. Immagine iconica ed entrata nell’immaginario collettivo, quella che vede Marlon Brando e Maria Schneider che si abbracciano nudi sul pavimento. Un esperimento ripreso da questa pellicola è sicuramente Undressed, serie televisiva statunitense andata in onda dal 1999 al 2002, che vede l’incontro tra due giovani che si incontrano per la prima volta su un letto.

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Il 25 novembre è stata la giornata nazionale Stop alla violenza sulle donne. In Novecento le donne intonano: “Sebben che siamo donne paura non abbiamo, per amor dei nostri figli, per amor dei nostri figli. Sebben che siamo donne paura non abbiamo, per amor dei nostri figli in lega ci mettiamo, stendendosi a terra formando un tappetto”. Novecento è girato nella terra natia, città di contadini. Parma rappresenta un microcosmo della storia d’Italia.

E’ la sua undicesima pellicola. Fu sequestrato per oscenità e blasfemia dal Pretore di Salerno nello stesso anno di uscita, in quanto erano presenti una scena di pedofilia di Attila Melanchini  (Donald Sutherland) nei confronti di un ragazzino e per la bestemmia in dialetto. Nulla, invece, venne detto riguardo una scena che vede la giovane prostituta Neve (Stefania Casini), mentre nuda si appresta a masturbare Olmo Dalcò (Gérard Depardieu) e Alfredo Berlinghieri (Robert De Niro).

Questo a dimostrazione che i tempi cambiano e che la soglia dello scandalo va ad alzarsi anno dopo anno.

Ultimo Imperatore
Ultimo Imperatore

Il film con il quale ha vinto 9 premi Oscar è L’ultimo imperatore (1987), un colossal che analizza in tutte le sue sfaccettature il mondo cinese e che, di fatto, consacra Bertolucci come grande regista italiano e soprattutto internazionale. Gli oscar ricevuti nel 1988 sono: Miglior film a Jeremy Thomas;  Migliore regia a Bernardo Bertolucci; Migliore sceneggiatura non originale a Mark Peploe e Bernardo Bertolucci; Migliore fotografia a Vittorio Storaro; Migliore scenografia a Ferdinando Scarfiotti, Bruno Cesari e Osvaldo Desideri; Migliori costumi a James Acheson; Miglior montaggio a Gabriella Cristiani; Miglior sonoro a Bill Rowe e Ivan Sharrock e Miglior colonna sonora a Ryūichi Sakamoto, Cong Su e David Byrne. Vincitore anche di 4 Golden Globe: Miglior film drammatico; Migliore regia a Bernardo Bertolucci; Migliore sceneggiatura a Mark Peploe, Bernardo Bertolucci e Enzo Ungari e Miglior colonna sonora a Ryūichi Sakamoto, Cong Su e David Byrne.

Bernardo Bertolucci, malato da tempo e costretto su una sedia a rotelle, si è spento all’età di 77 anni. La camera ardente è allestita in data odierna, martedì 26 novembre dalle ore 10 alle 19, in Campidoglio, presso la Sala della Promoteca. Sarà prevista anche una cerimonia di commemorazione aperta al pubblico, ma al momento non è stata definita la data.