Baby Squillo ai Parioli: tra cronaca e serie tv
UNA VOLTA …. erano allora gli anni ’60, si parlava della “DOLCE VITA”
____________ di MATTEO PLATANIA
Nel 2013, le pagine di cronaca romana parlavano del fenomeno delle Baby Squillo dei Parioli, ragazze minorenni che dopo la scuola andavano a prostituirsi. Lo scandalo interessava principalmente due adolescenti, della cosiddetta “Roma Bene” coinvolte in un giro di sesso e trasgressioni. La piattaforma Netflix, il 30 novembre, ha rilasciato Baby, la nuova serie incentrata proprio su questi fatti di cronaca. Prodotta da Fabula Pictures e diretta da Andrea De Sica e Anna Negri, le serie, consta di sei episodi visibile in 190 Paesi.
Baby ha come fine quello di analizzare i rapporti familiari tracciandone una visione negativa, ed è proprio da questo rapporto /non-rapporto con i genitori, dove gli uni non conoscono gli altri e viceversa, che i figli iniziano ad assumere atteggiamenti sbagliati, da cui non è sempre facile uscirne.
Protagoniste della serie Benedetta Porcaroli e Alice Pagani, nelle rispettive vesti di Chiara e Ludovica.
Entrambe conducono una vita normale, tra pressioni familiari, bugie e segreti. Questi ingredienti danno vita a un cocktail di non ritorno. Le due ragazze, per diverse ragioni iniziano a prostituirsi, affidandosi a Saverio (Paolo Calabresi), il quale ha rapporti malsani con avvocati, dentisti, ingegneri e informatici.
Chiara e Ludovica sono personaggi complementari: la prima è integrata nel gruppo scolastico, mentre la seconda bullizzata e presa in giro a causa di un video osè. Tutte e due hanno una cosa in comune, l’insicurezza. È proprio Alice Pagani che commenta: “Ludovica è molto fragile, ha in sé la luce e il buio, ma in maniera opposta a Chiara. Ludovica cerca legami autentici, amore, sicurezza, un rapporto stabile con la sua famiglia, il che forse la rende così tormentata. Quando ho letto la sceneggiatura mi sono commossa. Spero che la serie comunichi alle ragazze che la guarderanno che bisogna cavalcare le proprie emozioni, sentirsi libere di essere anche sbagliate a volte, senza avere paura dei giudizi”.
Accanto e inglobando il microcosmo di Chiara e Ludovica, si colloca il macrocosmo. Di questo fanno parte varie identità, quali Damiano (Riccardo Mandolini), Camilla (Chabeli Sastre Gonzalez), Fabio (Brando Pacitto), Brando (Mirko Trovato), Niccolò (Lorenzo Zurzolo), Simonetta (Isabella Ferrari), Monica (Claudia Pandolfi), Elsa (Galatea Ranzi), Arturo (Massimo Poggio), Fiore (Giuseppe Maggio).
Protagonista silenzioso della serie è la Roma bene, che qui viene messa a nudo, svelandone difetti e ambiguità. È la Roma ricca dove i ragazzi frequentano licei privati costosi, dove l’abbigliamento è solo quello firmato. È come se gli adolescenti fossero uccelli che albergano in gabbie dorate, ma, quando l’uccello riesce a liberarsi e a volare, è quasi impossibile che torni prigioniero, e questo è quello che succede anche alle protagoniste.
Il regista Andrea De Sica, in un’intervista ha dichiarato: “La cronaca delle baby squillo dei Parioli è stata soltanto uno spunto, il punto di partenza per mettere in luce alcuni aspetti di uno dei quartieri più ricchi di Roma. Da lì abbiamo cominciato a costruire dei personaggi, ciascuno con le sue ambiguità e problemi. La questione della prostituzione è solo una delle declinazioni all’interno di questo mondo complesso.
Si parte dai personaggi per arrivare solo in seguito alla prostituzione, non vuole esserci niente di pornografico o sensazionalistico. Ci sono sì dei momenti pruriginosi, ma si entra in questo mondo con lucidità e chiarezza. Si arriva alla prostituzione, ma ciò che è interessante è il modo in cui ci si arriva. Questa di Baby è la storia di come un gruppo di giovani possa avventurarsi nei labirinti della trasgressione, anche perdendosi. Abbiamo cercato di rendere il più fedelmente possibile i loro conflitti e le loro scelte”.