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Qualche domanda all’Editore Gremese – La “latitanza” del Comune di Roma

Consul Press intervista GREMESE  a  “Più LIBRI – Più LIBERI”

Cercando un testo scritto in doppia lingua, italiano ed inglese, per chi ha facile accesso in pieno centro dell’Urbe, la Libreria Gremese, un esercizio noto da moltissimi anni ai cittadini, anche nella sua primaria sede di Piazza Cola di Rienzo, era meta sicura.

Ma con stupore si è visto che il negozio di via Mario de’Fiori era sbarrato, con saracinesca, lucchetti, tutto buio e solitario, con un vago disordine all’interno. La Editrice è notissima, e dunque dopo poche informazioni l’indirizzo è stato la Fiera Editoriale Più Libri più Liberi, all’EUR. Facendosi largo nella fiumana di curiosi, clienti, amici, un largo stand carico e brioso occupava lo spazio proprio al centro del locale, con il nome di Gremese sull’architrave.

L’ Editore in persona, un uomo giovane e cortesissimo, ha accettato di rispondere a qualche domanda.

Si è richiesto perchè la bella libreria fosse un luogo abbandonato e triste, e la risposta è stata: ” la pioggia torrenziale si è massicciamente infiltrata nel soffitto ed ha fatto crollare il controsoffitto: ho dovuto salvare il salvabile e chiudere, avvertendo subito Vigili e Comune di Roma”.

“S’immagina il perchè: è un fabbricato storico, quindi sottoposto a vincoli come permessi delle Autorità relative, calcolo di danni e di rifacimenti, accesso ai ripristini a cura del Comune o di chi per lui, eccetera. Bene, com’è andata?”

L’uomo ha sorriso: “Il più fermo silenzio – ha risposto – nonostante le mie lunghe insistenze con fotografie del danno subito, la dolorosa ragione di aver dovuto allontanare i dipendenti, ed il blocco dell’attività che mi è vitale, oltrechè di natura: non ho più guadagnato nulla, ma ho dovuto onorare fornitori e pagare comunque le tasse. Ho fatto causa, e mi batto, ed insisto, e protesto a viva voce e con ogni mezzo …ha visto il cartello, dietro la vetrina del negozio? Bene, è anche qui…” e me la indica.

” Ma non le hanno detto nulla, non sono almeno venuti a vedere la sua libreria semidistrutta?”

“No, assolutamente nulla, nessuno si è visto, nessuno ha risposto alle mie numerosissime istanze, agli avvocati da me incaricati: la mia è una Editrice storica, di discendenza familiare, di assoluta probità…. ed eccomi qui, fortuna che chi mi conosce mi ha raggiunto alla Fiera. Ma dopo? Ancora cause su cause e neanche un cenno! E poi, è il centro storico di una Capitale di Stato!!! Non gliene importa proprio?”.

Non si può aggiungere altro. Resta ogni male, dentro, per la bruttura perpetrata alla Grande Bellezza ed a un Editore di nome, un uomo ed una famiglia onesti e diffusori di cultura. Non si hanno parole, quelle buone, quelle corrette, quelle beneauguranti: resta solo la voglia di riprendere Sindaci ed ex Sindaci e metterli alla gogna.

Buon Natale, Gremese, e Buon Anno Nuovo, quello che distrugge questa turpe e sterile montagna di ignoranza.

Marilù Giannone