….. una Società Disumana
RIFLESSIONE POETICA DI UN GIOVANE VENTENNE …. non sappiamo se sussurrata od urlata
AI NOSTRI LETTORI, LA FACOLTA’ DI INTERPRETAZIONE ….
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Maledetta società, maledetta umanità
O maledetta società, maledetta umanità che è ceca, sorda, muta e fredda come la roccia invernale.
L’ umanità ha smesso di pensare,
la società non coesiste più, piccoli pezzetti che non compongono più il puzzle, la tecnologia avanza, l’umanità regredisce.
L’egoismo, l’arroganza, l’ignoranza, la superbia e la materialità riempiono il cuore degli uomini.
Il simposio del ventunesimo secolo ha inizio, tutti brindano allegramente, giacciono insieme, parole di qua e parole di la , ma nessuno comprende e colui che ha dato inizio a questo allegro simposio non si è mai visto.
La festa è finita, tutti vanno a casa, senza consapevolezza di se, si coricano storditi e chiudono gli occhi, la mattinata seguente li riaprono, ma tutto è finito e non c’è più nulla da fare.
Gabriele Ciulla