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L’Europa vista come un mosaico: Progetto su Progetto

ANALISI ed INTERPRETAZIONI
proposte da VISION GLOBAL TRENDS

Martedì 26 marzo a Palazzo Theodoli Bianchelli di Roma ha avuto luogo il Seminario ‘Costruire Europa’ promosso da Vision Global Trends & Co., a cura di Filippo Romeo. E’ stato un lungo excursus, corredato da slide, sui mali dell’Europa che il Relatore  Francesco Boccia, della Commissione Bilancio, ha aperto con un panorama di programmi riguardanti l’impiego, l’inquinamento, la cultura e la finanza. Non è mancato l’opportuno cenno sui migranti e sulla questione Tav che il Responsabile del Settore Studi Trasporti, Giovanni Saccà, ha ricordato come essenziale per lo snellimento dei trasporti commerciale e la diminuzione dell’inquinamento. Giovanna Zappa ha esposto slide sul progetto Metrofood, essendo l’Italia all’avanguardia nel settore alimentare per indirizzare le relative ricerche con ampio impiego di dati.

Roberto Battiston, Professore all’Università di Trento, ha sottolineato l’importanza dell’attività spaziale, pur se con qualche perplessità da parte di alcuni fra gli astanti, collegati ai problemi economici e di sicurezza. Lo steso Battiston e Tiberio Graziani,  hanno fatto riferimento anche agli USA e della loro maggior attenzione per la tecnologia e per i costi delle produzioni militari. La riunione è proseguita con interventi di Lisa Calamanno sulla coesione sociale da molti ritenuta come la chiave di volta dell’Unione Europea.

Il tema centrale è stato affrontato da Vera Negri Zamagni, dell’Università di Bologna, autrice di un’esposizione chiara e sintetica sulla creazione di un codice di condotta per combattere i paradisi fiscali e per armonizzare la “bilancia vita-lavoro”, soprattutto per le donne, a ripartire il Welfare per evitare povertà. La Docente ha esaminato inoltre tutti i porti del “Paese Europa”, consigliando di rivedere il Frontex ed augurando l’avvento di un prossimo futuro, ove lo Stato non sia solamente un’ente assistenziale.

L’Europa è stata esaminata sotto ogni aspetto ed in  tutti i lati, con asserzioni e proposte che spesso sono similmente riscontrabili nei vari gruppi politici e sociali. E’ sempre così, soprattutto in prossimità di elezioni, ed è giusto, ma anche più auspicabile è l’augurio che tutte queste lucide disamine e gagliarde intenzioni non restino, come già purtroppo è accaduto in passato, solo tali.

Ma non fermarsi è doveroso: si prenda dal passato tutto il buono che può esserci e si costruisca un’Europa futura non sui discorsi e le imprese economico-finanziarie ma, veramente ed urgentemente, sui popoli.

Marilù Giannone

 

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