Pasqua di sangue a Ceylon
Circa trecento morti, cinquecentoquaranta feriti, di cui alcuni molto gravi. La Pasqua cristiana è stata battezzata a Ceylon, con il sangue degli innocenti. Il terrorismo esplode ancora una volta, becero e inutile.
Sono morti dolorose. Perché il terrorismo non trionfa. Si nasconde nell’agguato e fa paura, colpisce innocenti e fa spendere milioni in sicurezza, ma non ha nulla da risolvere o da proporre. Non ha una strategia, una politica, una destinazione ragionevole che giustifichi i suoi atti. Il suo obiettivo è uccidere, fare un cimitero sterminato. Non va oltre. Ma non può uccidere sette miliardi di persone e nemmeno un miliardo e mezzo di Cristiani. Il mondo è troppo grande perché il terrorismo prevalga.
Siamo in guerra, una guerra che i politici negano, che i pacifisti nascondono, che i media frammentano in notizie su singoli eventi. Siamo in guerra, contro un nemico impalpabile, che può colpire in ogni luogo e comunque e che nessuno realmente contrasta, se non a parole.
Bravi, bravissimi. Quanti ne avete ammazzati, fino ad ora? Mi raccomando, prima di tutto i cristiani, soprattutto donne e anziani. Meglio ancora se bambini. Fanno più effetto. Poi, anche tutti gli altri infedeli, ebrei, induisti, buddhisti, animisti e così via.
Non vi preoccupate della polizia. Tanto arriva sempre dopo. Se riuscite a fuggire siete buoni per un’altra volta. Se restate invalidi, potete sempre insegnare agli altri come fare per uccidere meglio. Se non ce la fate e perdete la vita, vi attende il paradiso di Allah.
L’importante non è uccidere ma seminare il terrore. Squartate, sgozzate, stuprate, lapidate, impiccate, più orrore si fa più la causa di Dio trionfa sugli infedeli. Colpite nel mucchio, tanto sono bestie da macello.
Il meglio è quando ci sono le feste religiose, le riunioni private, i funerali. Ci va tanta gente. Ottimo. Magari ci sono anche le autorità. A Dresda, nell’ultima guerra mondiale, i crociati inglesi distrussero la città. Poi, quando arrivarono i soccorsi, fecero peggio e li massacrarono. Per un raggio di 300 km non c’erano più un medico, un infermiere, un’ambulanza.
Il nostro non è terrorismo. Non è pulizia etnica. È un’opera voluta da Dio.
A fronte di tutto ciò ci sono i giochetti della diplomazia, sempre cautissima, le connivenze con gli Stati ispiratori indiretti dei massacri, finanziatori del terrorismo, le preoccupazioni per l’euro, per le diatribe governative giallo-verdi, le elezioni europee ..
Il mondo cammina, con o senza i terroristi. Sarebbe meglio senza. Per fare senza, occorre cercarli, stanarli, metterli in condizione di non nuocere. Lo fa qualcuno, realmente, in tutto questo Occidente cristiano, imbelle, mollaccioso, ricco e tragicamente incerto sul suo futuro?
La piaga dell’ISIS è ancora aperta. Davvero è stato sconfitto, se ancora oggi rivendica su Internet il suo attentato? Dove si nascondono i suoi capi che tessono nell’ombra le loro trame oscure e assassine? Le prigioni sono piene di suoi affiliati, pronti appena liberi a riprendere gli esplosivi, soprattutto in Europa, se saranno liberati i valorosi foreign fighters, quelli che andarono ad arruolarsi con l’ISIS a sgozzare i prigionieri, nel tragico rito delle vesti rosse e dei coltelli per scannare, quelli che hanno distrutto Palmira e bombardato la statua di Buddha.
Ricordate? Hanno sgozzato perfino un illustre e anziano archeologo siriano che voleva salvare le vestigia del passato, la storia millenaria del suo Paese. Non c’è altro Dio che Allah. Tutto gli altri o si convertono o devono morire.
Il Sri Lanka esce da pochi anni da una guerra intestina sanguinosa con la minoranza Tamil. Cerca la pace, il benessere, il turismo. La strage di Pasqua lo riporta indietro di mille anni. La barbarie esulta. Ammazzate il turista, specie se occidentale, bianco e cristiano, come a Tunisi, a Nizza, a Strasburgo o nel Sinai!
Occorre una levata di scudi di tutti i Paesi civili per estirpare questa voluttà di morte. Il terrorismo è il male endemico delle società evolute, ma non è un male mortale. Va curato.
Le nazioni stanno scomparendo, nonostante i populismi nazionali affioranti. Si stanno creando dei continenti-nazione: l’America di Trump, la Russia di Putin, la Cina, l’India e, forse il Brasile. Hanno uomini e mezzi, ma nessuno muove un dito. Sono tutti sotto il ricatto di una banda di fanatici assassini.
Il male è oscuro e s’illumina solo con gli attentati. Il bene è affidato solo alle parole di pochi. Esprimono costernazione. Un’arma formidabile.