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Corruzione, Delinquenza, Droghe … Lega (ex Nord) e Movimento 5 Stelle

“UNA CROCIATA a favore della DELINQUENZA  ….” 

ARTICOLATA ANALISI a 360° SU LEGA E DROGHE LEGGERE
a cura  dell’ Ambasciatore Torquato Cardilli

 A SEGUIRE, IN REPLICA, “UNA CONTRO-CROCIATA”    a cura di Giuliano Marchetti

Il vice Presidente del Consiglio, nonché Ministro dell’Interno e capo assoluto della Lega (un tempo Lega Nord per l’indipendenza della Padania, ferocemente anti Roma e anti Meridione) persona rozza, di modesta cultura, assolutamente priva di garbo istituzionale, cattivo frequentatore, in casa e all’estero, di ambienti poco rispettosi dei principi democratici, ha impresso alla politica italiana una deriva censurabile nel linguaggio e nei comportamenti.

Parla come un tribuno della plebe da curva da stadio con una fraseologia da osteria, puntellata da un’ossessiva ripetitività di balle inverosimili che finiscono per conficcarsi, quasi fossero delle verità, nelle teste dei suoi simili. Del resto da uno che insultava i napoletani e invocava l’eruzione del Vesuvio per fare un po’ di pulizia ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa di diverso?

Negli ultimi giorni ha subito un paio di batoste che lo hanno stordito. Si sente accerchiato: prima l’inchiesta sul sottosegretario Siri, conclamato bancarottiere fraudolento, defenestrato dal Governo non tanto perché indagato per corruzione dalla Procura di Roma per i legami con Paolo Arata, re dell’eolico siciliano, ma per il conflitto di interessi avendo sponsorizzato più di una volta, al di là delle proprie competenze, modifiche ad una legge per favorire i suoi amici.

Sono trascorsi venti giorni di polemiche inutili e di arroccamento nel bunker, al termine dei quali gli è arrivato un altro colpo. Non solo il tesoriere della Lega Centinaio è sotto indagine a Roma per finanziamenti illeciti, ma al governatore della Lombardia, il leghista Fontana, è stato notificato un avviso di garanzia per abuso d’ufficio nell’ambito delle indagine sulle tangenti nella regione che si è trasformata nella sentina della più estesa corruttela: in un sol colpo ci sono stati 43 arrestati e 95 indagati come ai tempi del maxi processo per mafia di Palermo.

Si è trattato in termini pugilistici di una pesante sequenza di colpi per Salvini, un uno-due che lo ha fatto barcollare e a complicargli ulteriormente le cose è emerso il sospetto che sfiorerebbe il Sottosegretario alla Presidenza Giorgetti che ha assunto a contratto proprio il figlio di Arata e che viene nominato in due occasioni dal faccendiere arrestato Gioacchino Caianiello, e dal deputato di FI Diego Sozzani, sul cui capo pende la richiesta al Parlamento di arresto da parte della Procura di Milano per un presunto sistema di corruzione.

Salvini benché stordito (i sondaggi in calo ne danno ampia testimonianza) o proprio perché in perdita di lucidità, in preda a delirio di onnipotenza per aver comprato il consenso a buon mercato, ha tirato fuori la crociata anti cannabis spacciandola per lotta esistenziale. 
Le sue parole sono raggelanti e violano il dovuto rispetto della legge e della Costituzione su cui ha giurato: La droga è un’emergenza nazionale. Da domani darò istruzioni agli uomini della sicurezza per andare a controllare uno per uno i presunti negozi turistici di cannabis, luoghi di diseducazione di massa. Vanno sigillati uno per uno. Saranno proibite e vietate anche tutte le cosiddette feste e sagre della cannabis perché siamo contro ogni sperimentazione e regolamentazione della cannabis”.
Più che un moto di stizza verso il M5S, che aveva chiesto la testa di Siri, vi si vede un messaggio chiaro e rassicurante alla malavita perché possa continuare nello spaccio illegale e nell’accumulare profitti senza pagare le tasse.

Dall’alto delle sue cariche di Governo fa finta di non sapere che in Italia esiste la legge 242 del 2016, votata anche dalla Lega, (GU n.304 del 30-12-2016) fortemente auspicata dalla OMS, che rende lecita la produzione e commercializzazione della canapa con contenuto in THC fino allo 0,2% (e tolleranza di fatto fino allo 0,6%). 

Ma v’è di più. La Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 4920, depositata il 31.1.2019 ha formalmente stabilito che la vendita della cosiddetta “cannabis light” è legale e pur riconoscendo che la legge del 2016 non parla esplicitamente della sua commercializzazione, ritiene che è del tutto ovvio che essa la contempli. Se a Salvini non piace la legge, piuttosto di lanciare proclami ed invettive, faccia una proposta al Parlamento, che resta l’unico luogo autorizzato a legiferare.

In questo bailamme propagandistico gli sfugge che la legalizzazione è di per sé un’opportunità perché riduce il fatturato delle organizzazioni criminali, porta benefici economici allo Stato, evita che i consumatori abituali si rivolgano agli spacciatori di frodo che imperversano in tutte le città italiane sotto gli occhi delle forze dell’ordine. E’ stato accertato che su 106 province italiane le mafie dello spaccio hanno perso tra i 90 e i 170 milioni all’anno, mentre gli arresti per spaccio sono calati del 3%.
Oltretutto Salvini, in questa crociata proibizionista, difetta di coerenza. Venti anni fa, quando era già in politica al Comune di Milano, come leader della corrente dei “comunisti padani” sosteneva di in un’intervista al giornale Il Sole delle Alpi, di “rapportarsi alle tematiche classiche della sinistra, dalla forte presenza statale alla liberalizzazione delle droghe leggere”. Quant’acqua è passata sotto i ponti! 

Sarebbe opportuno che dia una ripassata alla storia o che ne legga per la prima volta qualche trattato sul proibizionismo. 
Nel 1920, negli Stati Uniti d’America, per impulso di ambienti conservatori e puritani, fu approvata la legge sul proibizionismo che bandiva la fabbricazione, la vendita, l’importazione e il trasporto di alcool. I legislatori americani, affetti da miopia economica e sociale, individuarono nell’alcol l’origine della povertà, della criminalità, della crisi economica che sarebbe esplosa in modo devastante, delle violenze contro le donne, e anziché porre le basi per una società migliore, determinarono la comparsa di alcol adulterato, realmente pericoloso per la salute perché non soggetto a controlli sanitari e qualitativi, nonché il depauperamento delle entrate fiscali e l’arricchimento spropositato della criminalità. La legge entrò in vigore il 16 gennaio 1920 e nella sera precedente in tutto il territorio degli USA decine di migliaia di persone presero letteralmente d’assalto i negozi, i bar, le osterie per fare rifornimento delle ultime bottiglie legalmente in vendita.

Già appena scoccata la mezzanotte del 15 gennaio, a Chicago, una banda armata assaltò un treno che trasportava un carico di whisky dal valore di 100.000 dollari, dando così ufficialmente il via al contrabbando criminale e sanguinario per il controllo dello spaccio.
Milioni di cittadini, specialmente i più facoltosi, vollero continuare a consumare alcol ed erano disposti a pagare. Il prezzo in un batter d’occhio aumentò di dieci volte, non solo di quello importato illegalmente da paesi di confine come Messico e Canada, ma anche di quello fabbricato in distillerie clandestine che realizzavano prodotti pessimi, colorati e adulterati venduti alle classi sociali meno abbienti.

Il gangsterismo, che fino ad allora si limitava alle rapine a banche e a privati si tuffò in questo mare di opportunità di guadagno e portò alla ribalta un sistema di corruttela diffusa in cui comprava dirigenti di polizia, dell’amministrazione civile, delle dogane e della politica, pur di continuare gli affari lucrosi che consentivano di reinvestire enormi capitali in attività anche lecite. In quel periodo crebbe il mito di Al Capone che si macchiò di parecchi delitti efferati pur di conseguire il controllo del commercio in Florida, New York, Michigan, Illinois e che fu arrestato per la caparbietà degli agenti federali. Il reato di frode allo Stato per uno che si dichiarava nullatenente con un giro d’affari di centinaia di milioni di allora, in completa evasione fiscale, gli costò la condanna a 11 anni di reclusione.

Nel 1933 fu abolito il proibizionismo e decretata la liberalizzazione: la conseguenza immediata fu il crollo repentino del prezzo dell’alcol, l’aumento delle entrate erariali per le tasse sul consumo, la creazione di un milione di posti di lavoro collegati all’industria degli alcolici. Contemporaneamente migliaia di criminali videro andare in fumo, da un giorno all’altro, un business da miliardi di dollari. Se il ministro Salvini studiasse un po’, si applicherebbe per tagliare gli illeciti guadagni delle bande di trafficanti e spacciatori, risparmierebbe a tutti di assistere alle sue sceneggiate e all’Italia continue figuracce internazionali.

TORQUATO CARDILLI 

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NOTE A MARGINE SULLA “CROCIATA” – Dopo una attenta lettura di quanto esposto dall’ Ambasciatore Torquato Cardilli, con cui intercorrono reciprocamente rapporti di stima e di amicizia, personalmente ritengo doveroso esprimere alcune mie puntualizzazioni su taluni apprezzamenti e giudizi (A), nonché un mio fermo dissenso su talune tematiche (B).
Vengo al dunque affrontando i seguenti punti: 
A.1) E’ ben vero che una volta esisteva la Lega Nord – grezza, rozza e secessionista – che, con i suoi beceri rappresentanti (Umberto Bossi & C) urlava contro “Roma Ladrona”, insultava “i Terroni del Sud”, invocando l’eruzione del Vesuvio e dell’Etna. A quel tempo, con la Lega Nord, c’era anche Matteo Salvini, poveniente dai “Gruppi Comunisti Padani”….  ma da allora ad oggi, per dirla come dice Torquato Cardilli, “Quant’acqua è passata sotto i ponti !“. E sarebbe opportuno notare come oggi la Lega Nord si sia tramutata in una “Lega Nazionale” e rigenerata con una nuova Classe Politica, così come Matteo Salvini sia maturato ed abbia acquisito un senso della Comunità e dello Stato decisamente migliore sia dei suoi tanti “Oppositori”, sia di molti dei suoi attuali “Pentastellati Alleati di Governo”, molto più inclini a cantare “Bella Ciao” che non l’ Inno Nazionale. 
A.2) E se è pur vero che Matteo Salvini possa essere – come afferma l’amico Torquato Cardilli – “persona di modesta cultura, assolutamente priva di garbo istituzionale, cattivo frequentatore, in casa e all’estero, di ambienti poco rispettosi dei principi democratici”, non ritengo che siano degni di stima e di rispetto i “suoi avversari democratici” che gli auspicano la morte ogni giorno [come i tanti “Attivisti di Sinistra” (ex PCI) e “Zecche” dei Centri Sociali] o l’inferno per l’eternità [come i tanti “Buonisti pseudo Cattolici” (ex DC) e Preti Progressisti].
A.3) Circa la “modesta cultura” di Matteo Salvini e della Lega, rivolgendo un pur rapido sguardo sugli ospiti dell’ Hotel a 5 Stelle, sarebbe pur troppo facile ironizzare sul disinvolto uso del congiuntivo da parte del loro “Capo Politico” (costretto poi ad un corso di full immersion grammaticale e sintattico), nonché delle imperterrite gaffe geo-politiche e storiche del “Numero Due”, attualmente impegnato a tempo pieno – per sua e nostra fortuna – in attività vacanziero/turistiche.
Sempre in campo culturale, il Capo Politico del Mov.5-Stelle quando parla del “Ritorno al Medio-Evo” in occasione del recente Raduno di Verona, (ignorando come quei secoli furono anche la Culla della Cultura e delle Spiritualità delle Abbazie) si trova in ottima compagnia con numerosi ex-sessantottini, becere femministe e/o Nobil-Donne della più folkloristica sinistra, come l’ex First Lady della Camera o di altra ex Giovane Animalista che  ama paragonare il Trinomio “Dio, Patria, Famiglia” ad una  (sua?) “Vita di Merda”! 
A.4) Per quanto riguarda inoltre le indagini ed arresti per corruzioni, illeciti, abusi di potere (ecc. ecc.),  scagli pure la prima pietra chi è senza peccato !    A parte il Partito Democratico, sempre coinvolto per sue consolidate tradizioni, anche i Pentastellati – nonostante si divertano a scandire lo slogan  “Onestà, Onestà !”- non sono immuni da scandali & scandaletti individuali o collettivi. Vedasi, a tale proposito, le tante incriminazioni che hanno coinvolto i vari “eletti” nelle Amministrazioni Locali, così come le false restituzioni parziali delle indennità percepite, così come l’uso ricorrente al “lavoro in nero”, presso le Aziende di Famiglia o per i propri Collaboratori Domestici; così come le varie zone d’ombra (per usare un eufemismo) e veri uragani che hanno sconvolto la Giunta Capitolina, per non parlare di strane polizze di assicurazione incomprensibilmente emesse a favore della stessa Vestale del Campidoglio.
B.5) Infine, concludendo, desidero esprimere il mio dissenso sulla Condanna verso la Crociata Anti-Cannabis, come richiesta dall’ Amico Torquato e dai suoi “Amici a 5 Stelle”, entrambi sostenitori dell’opportunità di legalizzare la droga e contrari al proibizionismo. A prescindere da una accurata analisi sul gangsterismo nell’ America degli Anni ’20, dettagliatamente illustrata dall’ Ambasciatore, io personalmente ritengo che uno “Stato Etico” non dovrebbe consentire la libera vendita della droga, salvo per motivi terapeutici …. così come uno Stato Etico dovrebbe non incrementare, ma limitare al massimo, anche il gioco d’azzardo esasperato con continue estrazioni quotidiane e settimanali del lotto, super-enalotto e “Gratta e Vinci”. 
Così come uno “Stato Organico” dovrebbe arginare i fenomeni di bullismo scolastico, prestare maggior attenzione all’ educazione/ istruzione e cultura dei propri giovani. Uno Stato Organico dovrebbe impedire che tanti imprenditori siano spinti al suicidio da un sistema tributario ferocemente oppressivo e predatorio, cosi come quello di tanti poveri Cirenei sfrattati da casa e che non riescono a giungere a fine mese, in quanto rovinati dalle Banche o privi di lavoro; così come le numerose vittime di una Mala-Magistratura bieca e forcaiola….. basti ricordare i vari “suicidi eccellenti” al tempo di “Mani-Pulite” !
Ma, purtroppo, questo Stato – democraticamente permessivista, buonista e neo-liberista – non può essere certamente ritenuto uno Stato serio, nonostante gli inutili sermoncini dell’ Illustre Inquilino, oggi dimorante al Quirinale !

Giuliano Marchetti