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Cuba, culti magia e politica

         A Cuba, con Fidel Castro, il fenomeno del comunismo sembrò ricalcare alcuni riti culti e magie che accadevano già nella Cuba di Batista. Oggi il fascino di Cuba e della rivoluzione cubana non è più emanato dall’ideologia o sostenuto dal sostegno internazionale, piuttosto si basa sulla carica umana di parte della sua popolazione.

Cuba, prima di Fidel Castro: torniamo all’8 gennaio del 1959, Fulgencio Batista è asserragliato nel suo ufficio. Sente il rumore delle truppe castriste che invadono il palazzo presidenziale. Ancora pochi momenti e i rivoluzionari avrebbero fatto irruzione nella sua stanza. Il dittatore, però, non ha alcuna intenzione di farsi catturare: si punta una pistola alla tempia e, per premere il grilletto, aspetta solo l’arrivo dei soldati. I rivoluzionari sono sul punto di irrompere e Batista è già pronto a sparare, quando i rumori che giungono dall’esterno cambiano all’improvviso. Gli uomini di Castro non riescono più ad avanzare come immobilizzati da una forza invisibile. La situazione dura solo qualche minuto, tempo più che sufficiente per salvare la vita di Batista: compare, infatti, nel cielo un elicottero del suo esercito, si avvicina alla sua finestra, lo carica a bordo e vola via. La nazione è persa, ma lui – il vecchio capo – è vivo. Questa è la cronaca tratta da un giornale cubano dell’epoca, fa parte delle tante storie e leggende che circolano sulla rivoluzione cubana. Si disse che la forza invisibile che bloccava i rivoluzionari di Fidel Castro fosse stata inviata da Chango, il signore dei tuoni, esperto di magia e soprattutto potente Orisha. Questo aneddoto è indicativo delle legende e credenze tipiche di Cuba; secondo la tradizione della magia nera cubana, gli Orisha sono gli spiriti che risiedono nella natura, in ogni sua espressione, ed hanno ciascuno dei poteri soprannaturali. Quindi, Batista si credeva fosse stato protetto da quelle potenti divinità, mentre l’ateo Fidel Castro non potesse contare su protezioni soprannaturali. Eppure Castro vinse la guerra civile. A dare retta alle leggende locali, peraltro ancora largamente diffuse a Cuba, anche Fidel aveva al suo fianco il potere del maggiore degli Orish, il signore delle menti, o Obatalà. Come è noto, la rivoluzione produsse, oltre a Fidel un nuovo mito, quello di Che Guevara, divinizzato da numerose generazioni, dagli anni sessanta in poi, fino a perdere ogni connotazione ideologica. Le foto del suo cadavere hanno indubbiamente rafforzato questo mito. A Cuba, ancora oggi, l’immagine del Che ancora resiste, è molto popolare: ci sono ovunque monumenti e murales, la sua effige sulla moneta. Un aspetto trascurato dai media e dai politologi del mondo intero, ma fortemente radicato nella popolazione cubana, specialmente all’Avana, è la forte presenza della magia di origine africana che i neri – oggi stragrande maggioranza della popolazione a Cuba – praticano finalmente alla luce del sole, dopo anni di proibizione ufficiale del regime.

Nei primi anni novanta, finito l’appoggio a Cuba da parte dell’Unione Sovietica, Fidel Castro, praticamente isolato dal resto del mondo, fu costretto ad allentare certe limitazioni di libertà. La maggiore tolleranza nei confronti dei culti animisti non si accompagnò ad una tolleranza in materia di diritti civili. Tuttavia rafforzò la popolarità che Castro aveva presso la popolazione di origine africana, che continua a sostenerlo apertamente con culti e i rituali. Non bisogna dimenticare che Castro, non appena al potere, concesse dignità di cittadinanza a tutta la popolazione nera che sino allora viveva in condizioni di schiavitù.

  Il santero, o Babalao inizia la sua pratica con il cosiddetto registro, ovvero una sorta di consultazione preparatoria. Usando come mezzi di divinazione la sabbia e le conchiglie, interroga gli Orisha, gli dei primordiali della natura che gli illustrano le cause del problema e i passi da compiere per risolverlo. Sul suo braccio è tatuata l’effigie di Ernesto Che Guevara. Quindi, per chi crede in questa religione, non è il santero a decidere quali riti magici si debbano compiere, ma sono gli Orisha a comunicarlo tramite il santero. Per le magie più potenti, come questa – venne richiesta anche per la salute di Fidel Castro a seguito di un suo infortunio – viene richiesto un ebbò, ovvero un sacrificio cruento. Una pratica magica che a Cuba è prassi ed è anche molto cruenta. Solo alcuni iniziati hanno il diritto di praticare l’ebbò. In genere le vittime sacrificali sono polli ed altri volatili. Il sacrificio dei quadrupedi è raro ed è praticato solo da pochi iniziati. Il sangue degli animali è

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