In base allo studio, presentato nel corso di un incontro organizzato da Centergross con il sostegno di UniCredit, tra il 2014 e il 2018 la produzione della moda italiana, “nonostante un contesto macroeconomico ancora debole e incerto, ha continuato a crescere, grazie al contributo favorevole di tutti i comparti e alla dinamica delle esportazioni. Le vendite oltre confine, dopo il rallentamento del 2016, tornano a crescere sostenute soprattutto dai mercati extra europei, Asia in primis. Il settore è caratterizzato da una forte propensione all’export, con oltre il 70% della produzione totale destinata ai mercati esteri. Pelletteria e calzature gli articoli più richiesti, insieme con quelli di concia e abbigliamento”. Inoltre, viene evidenziato nella ricerca, “aumentano i mercati di sbocco, in particolare verso Asia e Nord America, e si aprono nuove opportunità di sviluppo commerciale soprattutto in Cina, Paese verso il quale tra il 2008 e il 2018 si registra un crescita degli scambi dall’Italia superiore al 230%”.
Nel complesso, viene sottolineato nello studio, “per il comparto moda italiano, si riscontra un potenziale ancora da valorizzare in tema di business oltre confine, implementazione di organizzazione e capacità commerciale delle imprese, miglior collegamento con le catene produttive e distributive internazionali e promozione dei processi di integrazione della filiera”