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Per un approccio corretto al “Mondo della Finanza”

IMPARARE A CAPIRE IL MONDO DELLA FINANZA  
SENZA MAI GIUDICARE TROPPO  

inizia una nuova Rubrica “Pillole di Economia”
______________a cura di  GIUSEPPE  PINO * 

Gli analisti finanziari, spesso e volentieri, sono “pesati” a seconda delle capacità di saper valutare e analizzare contesti economici più o meno complessi ed in proiezione. Un mestiere difficile. Previsioni dove, sovente, immagini d’incertezza e fenomeni d’imprevedibilità regnano sovrani.
C’è chi, a fronte di valutazioni di bilanci gonfiati (nella migliore delle ipotesi), non veritieri, addirittura falsi, ha modificato, rivisto e talvolta rinnegato giudizi antecedenti formulati su multinazionali, aziende, società, banche d’affari (e non solo purtroppo).  Condotte non sempre giustificabili, se non altro, per deontologico difetto professionale di verifica puntigliosa.

Ma se questi inciampi rappresentano le cause endogene di un sistema per certi versi malato e da curare, il verificarsi di fattori esogeni trovano fondamento – di fatto – in ragioni più complesse, ancor prima che da analizzare. Chi può realmente calcolare e soppesare fenomeni finanziari e sbalzi di mercato al verificarsi di guerre, mutazioni climatiche, più in generale questioni ambientali; temi quanto mai sentiti oggigiorno? Penso pochi, anche fra i più brillanti accademici.
Per contro si può, almeno così è stato per alcuni colossali default registrati sullo scenario economico mondiale degli scorsi decenni, sottostimare i possibili scenari devastanti. Non comprendere le gravi ripercussioni sul sistema imprenditoriale ed anche sul tessuto sociale.
Gli effetti a reazione e catena generati da strumenti finanziari utilizzati con leggerezza, superficialità e per lungo tempo con disinvoltura (tipo mutui subprime) penso abbiano costituito l’esempio più evidente del problema. Le macerie lasciate a terra, come purtroppo nei terremoti veri, non sono ancora state del tutto rimosse. Altrettanto complicata l’opera di ricostruzione in un clima di sfiducia generale. Cosa ben diversa – invece – trattare, stimare, analizzare impatti e processi di criticità di cui difficilmente si possono comprendere appieno le cause. Dove magari tutti conoscono il problema all’origine, ma non l’effetto boomerang in termini economici. 
Ma questo non avviene nell’identica maniera in altri ambiti? Nella ricerca scientifica e tecnologica? Eppure, di fronte a negatività ed insuccessi, si affliggono meno “croci” da portare rispetto al mondo finanziario. Certo, i modelli economici devono essere continuamente affinati e implementati. Alla stregua di come si fa nella medicina, più in generale nei processi d’innovazione per rimanere al passo con i tempi ed anticiparne il futuro.
Nel mondo finanziario c’è sicuramente da migliorare una cultura economica di base a partire da una più puntuale formazione degli operatori: la stragrande maggioranza bravissimi ed efficienti. Ma è sempre buona prassi non crogiolarsi e adagiarsi sugli allori, partendo dall’analisi degli eventuali limiti strutturali; l’errore è altrettanto dietro l’angolo.

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*Giuseppe Pino, Owner & Founder della “Pino Management & Partners”. E’ anche Advisor specializzato in finanza straordinaria e strutturata d’impresa, nonché Presidente di CONFASSOCIAZIONI SUD ITALIA, Vice Presidente di CONFASSOCIAZIONI Cultura Spettacolo Moda con delega alle Istituzioni Museali e Teatrali. Socio e membro di AIFIRM (Associazione Italiana Financial & Industry Risk Managers). Precedentemente ha ricoperto ruoli manageriali in importanti Istituti di Credito, Compagnie di Assicurazione, Multinazionali. Successivamente senior partner & associato in primarie Società di Consulenza di Alta Direzione. Collabora da oltre dieci anni con i principali Studi Italiani Tax & Legal, importanti Fondi di Private Equity & Venture Capital e Investitori Istituzionali .

 

 

 

 

 

 

 

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