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il “Caso Bibbiano”:scontro tra Angeli e Demoni

SENZA LA TUTELA DELLA “FAMIGLIA NATURALE”,
ECCO IL PERICOLO DEI  “CASI ALLA BIBBIANO” 

Sono, ormai, settimane che la ribalta della cronaca è ampiamente occupata dal caso di Bibbiano, comune della provincia di Reggio Emilia, dove ad una locale comunità terapeutica, denominata La Cura,  sono stati affidati per lungo tempo diversi bambini, sottratti pretestuosamente alle famiglie d’origine, anche ricorrendo all’intimidazione e alla coercizione psicologica. Tutto è partito nell’estate del 2018 da un’indagine del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia per chiarire la notevole crescita di denunce dei servizi sociali dei 7 comuni dell’Unione della Val D’Enza circa casi di abusi e/o maltrattamenti di minori in quel territorio.

 

Al momento risultano circa 70 i bambini che sono stati strappati alle loro famiglie, accusate ingiustamente di averli abusati o maltrattati, e che, quindi, sono stati affidati di forza ad altri nuclei familiari o a qualche comunità; per ora sono 27, ma nulla esclude che il numero possa crescere, le persone a diverso titolo sotto indagine, tra psicologi, medici, assistenti sociali: è nata così la terribile inchiesta “Angeli e Demoni che subito ha svelato un presunto sistema di gestione illecita di minori  proprio nel servizio socio-assistenziale  La  Cura di Bibbiano. Inevitabile, poi, per l’intreccio tra politica, amministrazione comunale e servizi sociali, che in questa vicenda sia rimasto coinvolto pure il locale Partito Democratico a partire dal sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, al quale sono stati contestati i reati di falso ed abuso d’ufficio.

Con grande impegno la magistratura di Reggio Emilia sta dipanando una matassa vergognosa di responsabilità e complicità. Sicuramente è emersa una vicenda di affidi illeciti, contrari alla legge e gestiti con chiare finalità di lucro, considerato che molti erano “affidi retribuiti” ad amici, conoscenti, strutture private, veri complici di questo ripugnante “traffico” : pare che anche una coppia omosessuale risulti tra questi affidatari illegali.

Da una parte, dunque, si individuavano e colpivano famiglie con evidente fragilità sociale, culturale ed economica, sottraendo ad esse la prole; dall’altra, si affidavano i bambini sottratti a chi desideroso di colmare il proprio vuoto genitoriale o a chi partecipe della sospetta gestione degli affidi nei 7 comuni della Val D’Enza. Ma come è stato possibile giungere a tanto cinismo? Cosa mai può giustificare la distruzione di alcune famiglie e, soprattutto, la negazione senza motivo a tanti bambini del loro diritto ad un’infanzia normale, pur se non felice, con i genitori naturali?

La mia convinzione è che tanto cinismo, tanto disprezzo per il valore della famiglia possano essersi radicati proprio in quella situazione di crescente incuria, scarsa attenzione con la quale la sinistra politica italiana sempre più considera la famiglia naturale: quando nell’ambito dei diritti civili e dei rapporti etico-sociali la sinistra tutela le minoranze di genere, non escludendo di estendere ad esse pure l’acquisizione di una genitorialità adottiva o affidataria, e quando, ancora, la sinistra pretende di non distinguere più tra padre e madre, ma solo tra “genitore 1” e “genitore 2”, beh, allora, credo che davvero si spalanchino le porte ad un atteggiamento complessivamente sprezzante, insensibile, freddo verso il valore umano, etico e sociale della famiglia naturale, tradizionale di un uomo, una donna, i loro figli e ancora di più penso che si acconsenta ad una palese violazione degli artt. 29, 30 e 31 della nostra Costituzione a difesa dell’istituto familiare.

Da tempo per la sinistra la famiglia non è più un fondamento e un fine della nostra società, ma solo uno strumento di consenso, quindi di esercizio del potere, dando quindi voce, spazio anche a tutte quelle realtà che sono ben diverse e tutt’altra cosa rispetto alla famiglia naturale. Né la tutela legittima delle minoranze di genere può includere pure la tutela di quella paternità e maternità, proprie soltanto della famiglia tradizionale.

Ecco, proprio da questo rosso cinismo dei Demoni della sinistra è nato il caso di Bibbiano per strappare Angeli a famiglie sprovvedute e indifese. 

FRANCO D’EMILIO 

Risultati immagini per IL CASO DI BIBBIANO

 

Note a margine – I temi e gli argomenti esaminati da FRANCO D’EMILIO e la necessità legislativa – oltre che morale ed etica – di tutelare la “FAMIGLIA NATURALE” mi ricordano le tesi discusse in un  vibrante Convegno organizzato a Roma  nel marzo del 2015 dal Quotidiano online “L’INTELLETTUALE DISSIDENTE” e dal Circolo PROUDHON , con Relatori di alto profilo, a cui ha assistito anche la Redazione della Consul Press e una cui sintesi è visionabile tramite il Link  qui  di seguito indicato 


 https://www.consulpress.eu/l-era-del-post-umano/

 


Franco D'Emilio

Storico, narratore, una lunga carriera da funzionario tecnico scientifico nell'Amministrazione del Ministero per i beni e le atiività culturali

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