Plinio il Giovane e le sue Chiumachelle
Un animale ermafrodita dai mille usi
La lumaca, nel dialetto romano è detta “chiumaca” e nella lingua francese “escargot” ed è una pietanza largamente consumata in diverse ricette locali in tutto il vecchio Continente. L’usanza di cibarsi di lumache risale ai tempi antichi: in Grecia e nell’antica Roma, il primo ad aver creato un allevamento di lumache per i Patrizi romani è Lippino, come narrano le cronache di Plinio il Giovane.
L’importazione avveniva da tutte le parti del mondo allora conosciuto e le bestiole venivano ingrassate con farina di cereali ed erbe aromatiche. L’Italia è uno dei principali Paesi europei produttori ed esportatori di questo raffinato cibo, considerato afrodisiaco e con equilibrate proprietà nutrizionali. Può sorprendere infatti la considerazione che la carne di lumaca può essere sostituita come pasto al pesce magro ma è bene sapere che questo piccolo essere cornuto è anche curativo.
Dalla lavorazione della bava di lumaca si ottengono cosmetici per la pelle e si associa la forma dei suoi occhi, che vengono scambiati per corna, la funzione di scacciare e scongiurare tradimenti e sono benaugurante per le riappacificazioni. . Il 24 giugno è la festa dell’accrescimento del Sole ma con il diffondersi del Cristianesimo era necessario sostituire tale rito con una ricorrenza religiosa della nuova fede. La tradizione vuole infatti che, durante la notte di San Giovanni Battista, il consumo di limax -acis serva a scacciare gli spiriti maligni e a digerire contrasti e rancori accumulati durante l’anno.
om Enrico Paniccia