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Da Confucio alla Metropoli Ecologiche

La Cina è il paese che inquina più di tutti al mondo, pur adottando continue misure precauzionali. Tra queste iniziative, le città foreste in grado di assorbire tonnellate di anidride carbone e immettere nell’aria chili d’ossigeno.

La forte crescita economica e industriale ha reso la Cina il paese più inquinato del mondo. Per l’emissione di anidride carbonica?nell’aria, la più alta componente inquinante detta PM 2.5 che rende l’aria irrespirabile, facilita cancri, malattie cardiache e asma. Nel 2016 ci furono cinque giorni di allarme rosso nella città di Pechino: scuole chiuse, veicoli interdetti, intero centro urbano completamente bloccato.

Misure precauzionali non mancheranno,  perché il governo cinese migliorerà le emissioni inquinanti nel corso del tempo, come già ha fatto negli anni precedenti. Ogni anno 14 milioni di cittadini cinesi migrano dalla campagna alla città, per un Cinese è anche un tentativo di miglioramento, in quanto i cittadini di campagna sono considerati cittadini di serie b. Di tale rito di passaggio ci rimette l’ambiente.

La Cina  sta passando da un estremo all’altro anche con nuovi progetti Made in Italy idealizzati dall’ architetto, urbanista, teorico dell’architettura e accademico Stefano Boeri, colui che ha realizzato a Milano il famoso Bosco Verticale. Proprio sulla stessa linea la Cina ha proposto al suo studio aperto a Shanghai dei progetti per creare città verdi o addirittura città foreste. Edifici sostenibili, ecologici a sostenibilità zero. Per la città cinese di Nanjing. Due torri di 28 piani rivestite da oltre 2.500 arbusti a cascata, per hotel di lusso con 247 camere, per mercato, sale esposizioni, club privato, sale di architettura verde, negozi e ristoranti. Una struttura in grado di emettere 60 chili di ossigeno al giorno, aspirando 25 tonnellate di anidride carbonica.

Progetti più complessi sono nella città cinese di Luizhou, con abitazioni, scuole, ospedali e negozi che dovrebbero aumentare di 300 mila abitanti gli attuali 1,5 milioni che ospita la città, rivoluzionando il consumo energetico a sistema solare e impianti geotermici. Nascerà poi a nord Luizhou Forest City. Assorbirà 10 mila tonnellate di CO2 e oltre 50 tonnellate di polveri sottili. 40 mila alberi di oltre 100 specie produrranno 900 tonnellate di ossigeno. Previsti anche costruzioni a Shijiazhuang, una delle città più inquinante del mondo.

Se esiste un solo paese al mondo in grado di fondare per il futuro una città foresta è la Cina. Una scelta dettata anche per il forte inquinamento. Altri progetti simili sono stati proposti in altri luoghi del mondo e sono stati infatti tutti bocciati. Il deserto dei Gobi minaccia Běijīng (Pechino), avvicinandosi pochi metri l’anno. Un progetto agricolo è quello di creare un polmone verde più grande della Gran Bretagna per contrastare la desertificazione. Città verdi del genere saranno stagionali, cambieranno colore in base alle stagioni, come le foglie degli alberi. Un’idea green per il futuro non solo adatta alla Cina ma visto l’inquinamento mondiale potrebbe essere una grande arma per contrastare il riscaldamento globale e l’inquinamento.

 

                                                                                                                                                      om Enrico Paniccia

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