L’uomo spaesato: il libro di Luigi Fenizi, un viaggio lungo le frontiere della società contemporanea
Il 14 novembre scorso, Luciano Pellicani, docente emerito di Sociologia politica alla LUISS di Roma, nella sala Atti parlamentari della Biblioteca del Senato, ha presentato il libro di Luigi Fenizi “L’uomo spaesato-Nel vortice delle mutazioni” (Roma, Scienze e Lettere ed., 2019).
Un saggio che rappresenta, in sostanza, un viaggio lungo le sottili frontiere della società contemporanea tra progresso e corsa forsennata allo stesso, sviluppo economico e involuzione dello sviluppo, ricerca della felicità e ossessivo perseguimento dell’edonismo fine a sé stesso.
Il libro offre diversi spunti interessanti: “Scienza, tecnologia e mercato hanno prodotto, dal Rinascimento in poi, la società attuale. Con risultati incredibilmente positivi rispetto ai secoli precedenti, risultati che sarebbe folle negare”.
Pensiamo agli enormi progressi fatti nella medicina, nella lotta a malattie che prima mietevano in tutto il mondo milioni di vittime ed oggi, invece, in buona parte del pianeta, sono quasi completamente scomparse.
Però questo saggio, senza voler negare tutto ciò, apre gli occhi anche contro i rischi che oggi l’umanità corre per un impiego eccessivo e distorto di scienza e tecnologia, e per l’esaltazione del liberismo selvaggio, che ha portato alla concentrazione della maggior parte delle ricchezze mondiali nelle mani di pochi gruppi privilegiati.
Sono stati molti i temi affrontati dall’autore: l’uso parossistico del fenomeno Internet, il rapporto cultura-spettacolo, la memoria postmortem, la ricerca del sacro. E, aggiungiamo, in politica, un’appassionata difesa delle ragioni del socialismo democratico e riformista, oggi più che mai attuale.
Ed infine Cesare Milanese, giornalista collaboratore di varie testate, già responsabile delle pagine culturali di “Mondoperaio”, ha ripercorso l’evoluzione del pensiero dell’Autore.
Si è soffermato sulla simpatica, quanto ironica, immagine di copertina, una vignetta che raffigura due innamorati su una panchina che, smartphone in mano, scambiano tenerezze non tra loro, ma chissà con quali partner (molto probabilmente più immaginati che reali), che stanno cercando in Rete.