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Lo Schiaccianoci di Volpini: connubio perfetto tra classico e moderno

L’ambientazione post-apocalittica e il connubio tra danza classica e moderna fanno dello schiaccianoci pensato da Massimiliano Volpini, in scena dal 17 al 22 dicembre al Teatro Quirino di Roma, una sintesi perfetta tra innovazione e tradizione.

Nella nuova rilettura di Volpini l’ambientazione originale del primo atto viene totalmente ribaltata. All’enorme casa borghese in festa si sostituisce la strada di un’immaginaria periferia metropolitana dove una comunità di ribelli invisibili vivono una quotidianità di stenti, adattandosi agli scarti della città.
I rimandi alla trama originale sono tanti, ma soldatini e topi scompaiono totalmente, sostituiti da briganti senza tetto e bande di uomini oscuri. Due strati di società separati fisicamente e idealmente da un imponente muro che segrega una fetta di umanità disagiata in un angolo di vita nascosta.
Al classico protagonista si sostituisce il Fuggitivo che, con la sua amata, tenterà il grande salto oltre il muro.
Per farlo i due giovani dovranno affrontare inquietanti orde di vigilanti contro i quali, aiutati dai ribelli, ingaggeranno un cruento scontro di strada.
Il secondo atto, invece, si riaggancia a personaggi della tradizione. Agli incubi grigi del primo atto si sostituisce un’ambientazione serena e giocosa fatta di danze e personaggi bizzarri.
Un incanto che dura poco, e che lascia il posto alle inquietudini di Clara, la protagonista, che malinconicamente guarda il muro, simbolo della sua prigionia, con la consapevolezza di un’impossibile liberazione: dall’altra parte continueranno a vivere gli invisibili, pezzi mancanti di un’umanità irrisolta estranea al suo nuovo mondo.
Gli spunti di riflessione sono tanti. Volpini utilizza il più classico dei balletti natalizi come mezzo per parlare della contemporaneità. L’ambientazione, cosi come i costumi, creati attraverso materiali grezzi e alla tecnica del riciclo attivo, sono elementi che ci invitano a riflettere sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento dell’identità sociale, sulla necessità di riscoprire noi stessi e il mondo che ci circonda.
Volpini ci invita a riflettere sulla possibilità di cambiare e migliorare la realtà; quella quotidianità, alla quale spesso con noia ci si arrende, che sembra unica e immutabile, ma che può mutare avendo la tenacia di perseguire un sogno.

Per ulteriori informazioni e per visionare prezzi ed orari: 
https://www.ballettodiroma.com/it/compagnia/nei-teatri-della-capitale-2019-2020/lo-schiaccianoci-roma-teatro-quirino/

 


Edoardo Maria Franza

Giornalista Pubblicista e Praticante Forense

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