Carlo Urbani, diamo significato al “Protocollo Urbani”, parliamo di un grande medico italiano
CARLO URBANI medico eroe,
che nel 2003 ha salvato il Mondo dalla SARS
Raffaele Panico
Oggi, 29 marzo, nel 2003 scomparve a Bangkok Carlo Urbani. È divenuto il problema del nostro tempo, la vita data all’Italia dai tanti eroi. Nel cuore degli italiani non dimentichiamo i Nostri Eroi, per seguire oggi l’esempio e salvare l’Italia.
Carlo Urbani, è stato il medico italiano in prima linea nel Mondo, quando nel 2003 aveva individuato la Sars. La pandemia della Sars 2002-03 è molto riconducibile all’attuale Covd-19. Urbani è stato un vero eroe, e disse “non venitemi a prendete sappiate che io sono infetto…”.
L’epidemia della Sars ha un “Protocollo Urbani”; detto in parole povere i virus spariscono attraverso il protocollo da seguire che porta il suo nome. L’evidenza scientifica del protocollo richiede vari passaggi nell’affrontare l’infezione, ma non è questo il tema centrale di queste poche righe vive del ricordo del medico Carlo Urbani.
Questo eroe italiano, è stato medico dell’ OMS – Organizzazione mondiale della sanità e tra pochi giorni, il 29 marzo prossimo, sono 17 anni dalla sua scomparsa causata dalla Sars – Sindrome respiratoria acuta grave. Aveva solo 46 anni, è stato il primo medico dell’Oms ad aver identificato il primo focolaio della nuova malattia, e aveva diagnosticato la sindrome in un uomo d’affari americano che era ricoverato ad Hanoi. Carlo Urbani in Indocina lavorava nel quadro della programmazione per la salute pubblica in Cambogia, nel Laos e nel Vietnam. La sua tempestiva informativa sulla nuova sindrome Sars aveva messo in allarme il sistema di sorveglianza globale definendo quindi i casi circoscritti, al fine di poterli isolare prima che il personale sanitario ospedaliero potesse esserne contagiato.
La sua pronta lucidità e la sua esperienza è stata unica nella compagine di medici, assistenti e infermieri. Tanto che oggi si parla di Protocollo Urbani in caso di emergenza sanitaria. Il suo sacrificio limitò così il diffondersi del virus Sars – polmonite atipica – che causò oltre 8.mila contagi e 775 morti accertati. Urbani rimase al suo posto di combattimento, in prima fila, tra i malati e continuando a seguire caso per caso i degenti. Rimase a sua volta contagiato e dopo un ricovero in isolamento a Bangkok di 19 giorni si spense a sua volta, nell’adoperarsi totalmente nella risposta che aveva dato da medico e da uomo nel compimento del suo lavoro e dovere.
Nel 1999 il Nobel per la Pace venne assegnato a MSF, ed allora è stato Carlo Urbani che andò a ritirarlo in quanto presidente “MSF Italia”. Oggi, in suo nome, esiste l’ AICU – Associazione italiana Carlo Urbani. Riconoscimenti che oggi ogni italiano e cittadino del Mondo intero dovrebbe ricordare con il dovere della memoria, nel silenzio del dovuto rispetto per la sua intelligenza pronta lungimiranza e capacità di abnegazione al dovere, in scienza e per la coscienza di uomo che ha dato il sacrificio della vita per stoppare sul nascere, fin da subito e in tempo nei pressi di un ospedale in Indocina una pandemia.
Diciassette anni fa, e tanto più oggi, ricordare, dato che non abbiamo avuto la prontezza di agire nel segno del suo insegnamento. Marchigiano, era nato nel 1956 a Castelplanio, ed è scomparso il 29 marzo 2003 a Bangkok. Gli sono stati conferiti vari riconoscimenti, intitolati vari istituti, scuole, luoghi pubblici, parchi, strade, biblioteche ed ospedali in Italia e nel mondo, e onorificenze in Italia, la Medaglia d’Oro al merito della Sanità Pubblica il 2 aprile 2003 “Alla memoria del dottor Carlo Urbani” e il 12 maggio 2003 il ministro della Sanità del Vietnam conferisce alla sua memoria due medaglie, al medico Carlo Urbani, una per la “Sanità del Popolo” e altra medaglia dell’“Ordine dell’Amicizia”.