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ENPAP, Torricelli: “Si all’emendamento dell’On. Francesca Troiano sul DL Rilancio”

UNA INTERESSANTE SINERGIA TRA CLASSE POLITICA  E L’ENPAP  

Oramai dato che la cosiddetta Fase 3 è iniziata, il Presidente dell’ENPAP, Felice Damiano Torricelli ha dichiarato di aver bene accolto l’emendamento dell’Onorevole Francesca Troiano al DL “Rilancio Italia”. Quello che si è passato in queste ultime settimane è una catastrofe come altre affrontate in precedenza. Occorre pertanto far tesoro di ogni esperienza affrontata e prepararsi per tempo e per il futuro, con questa nuova consapevolezza. Il Presidente Torricelli si esprime così a nome dei tanti Psicologi liberi professionisti fortemente impegnati nelle attività di volontariato avvenute durante questa emergenza.
Gli effetti della pandemia sono anche afferenti agli aspetti psicologici, possono pertanto mettere a rischio la capacità delle persone, e delle comunità, di reagire adeguatamente ai problemi nuovi che dobbiamo insieme affrontare. L’emendamento dell’onorevole Francesca Troiano consentirà di intervenire subito con l’azioni risolutive per le equipe psico-sociali, volte a limitare gli effetti duraturi di una crisi dagli aspetti molteplici e ancora in essere come questa in corso in questi mesi e nel prossimo futuro.

Massimiliamo Morreale 

Roma, 5 giugno 2020

 Affinché tutto riparta davvero, economia compresa, la fase3 non può prescindere dalla presa in considerazione di un benessere individuale e collettivo a tutto tondo, che non trascuri nemmeno la salute psichica dei cittadini duramente provati dal lockdown. Perché l’eredità della pandemia da Covid-19, purtroppo, farà sentire i suoi effetti ben oltre la fase emergenziale. Ma per far sì che non si trascinino le conseguenze del malessere accumulato durante la fase 1 e 2, è stato proposto un emendamento al Decreto Rilancio con l’obiettivo di aiutare i cittadini e la comunità a ripartire, grazie all’aiuto e al supporto delle equipe psico-sociali.  

«L’emendamento – spiega l’On. Francesca Troiano, tra i componenti della XII Commissione Affari Sociali – riprende quanto già definito dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2006 concernente “Criteri di massima sugli interventi psico-sociali nelle catastrofi” istituendo le equipe per il supporto psico-sociale alla popolazione in particolari momenti dovuti per accadimenti catastrofici. Seppur non abbiamo dovuto fronteggiare catastrofi naturali, di fatto, solo adesso, a distanza di tre mesi, stiamo iniziando a riprenderci da un cataclisma che ha visto le abitudini, gli affetti e la quotidianità, relegata in un unico ambiente, mettendo a dura prova le liberà individuali.
Abbiamo affrontato un periodo di crisi socio-sanitaria senza eguali e l’applicazione della legge è tardata ad arrivare. Le stesse equipe sono state attivate con molto ritardo a causa della mancata organizzazione preventiva dalle ASL, ritardando così anche il supporto necessario ai cittadini. Abbiamo bisogno di strumenti di sostegno per la diffusione di iniziative di supporto psicologico in modo permanente, non solo per tutti i cittadini che hanno vissuto sulla propria pelle tutte le conseguenze del Covid-19, ma anche per medici e personale socio-sanitario che in questi mesi hanno fronteggiato, in prima linea, l’avanzata del virus trascurando famiglia e se stessi. Tornare alla vita normale, passa dalla normalità personale di uno stato psico-sociale: più lo Stato fornirà strumenti di supporto, più torneremo a rivivere ai livelli ante Covid-19».

Le equipe psico-sociali in questa emergenza sanitaria non sono state attivate con tempestività: «In molti territori erano istituite solo sulla carta e in altri non c’erano proprio – puntualizza Felice Torricelli.
Il volontariato di intere comunità professionali ha provato a sopperire a questa mancanza. Gli Psicologi, per esempio, hanno dato in migliaia la loro disponibilità a sostenere a distanza le persone provate dalla pandemia attraverso il Numero Verde messo a disposizione dal Ministero della Sanità e attraverso tantissime altre iniziative condotte a livello locale. È mancato però il coordinamento istituzionale che le equipe dovevano condurre, così come è mancato il monitoraggio delle necessità ed è mancata la connessione degli interventi volontari con i servizi sociali e sanitari, in modo da dare continuità alle azioni e impedire che i problemi si cronicizzino in limiti funzionali sempre più difficili da recuperare.
Per questo abbiamo accolto con favore l’emendamento all’art.7 ‘Metodologie predittive del fabbisogno di salute della popolazione’ che l’Onorevole Francesca Troiano ha proposto in Parlamento nell’ambito delle procedure di approvazione del Decreto Rilancio, in cui si dispone che entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, le Regioni e le Province autonome siano tenute a istituire in modo permanente le equipe per il supporto psico-sociale alle popolazioni colpite da calamità».

«Abbiamo imparato, dolorosamente, che alle catastrofi occorre prepararsi per tempo e, per il futuro, dovremo far tesoro di questa consapevolezza riacquistata» aggiunge Felice Torricelli, Presidente ENPAP, che parla anche a nome dei tanti Psicologi liberi professionisti, fortemente impegnati nelle attività di volontariato durante questa emergenza. Più volte in passato, infatti, si è visto quanto sia stato importante prestare subito la massima attenzione ai problemi di ordine psicologico che si manifestano nelle popolazioni colpite da calamità. «Questi effetti – continua Torricelli – possono palesarsi già durante la fase acuta o evolvere in modo subdolo, ma hanno comunque ripercussioni pesanti sul benessere delle persone e sulla loro capacità di essere cittadini, lavoratori, genitori, studenti, membri di una comunità».

«L’emergenza Covid-19 ha portato cambiamenti che hanno pesantemente investito il lavoro, le abitudini, la scuola, le disponibilità economiche – aggiunge Federico Zanon, Vicepresidente ENPAP – cambiamenti come questi, subiti e non cercati, hanno un impatto violento su famiglie, persone e comunità. Parliamo di un’intera popolazione sottoposta a un enorme stress da adattamento. L’aumento diffuso delle difficoltà anche psicologiche è praticamente una certezza, in una situazione come questa. Sappiamo che il valore di un Paese proviene in larga misura dallo ‘stock umano’, cioè dalle persone e dalle loro capacità.Lo stock umano italiano vale 8,5 volte il PIL. È impensabile non curarsi di una tale riserva di valore, lasciare al caso la cura delle capacità psicologiche e umane delle persone in un momento così delicato».

 

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