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Psicologia in Italia. La professione che guarda al Futuro e alla programmazione della politica

IL CONTRIBUTO DEGLI PSICOLOGI
NELLA PROGRAMMAZIONE DEI POLITICI
  

di Raffaele Panico

L’Agenzia Giornalistica Consulpress, con attenzione sensibile alla ripresa dell’anno scolastico – per alunni. genitori, corpo docente, dirigenti e realtà territoriali – ha formulato questa domanda, inserita nel dibattito sulla fase di rientro dopo il periodo di “confinamento” o lockdown: “come possiamo tutti collaborare e partecipare al percorso formativo e  informativo, finalizzato alla migliore garanzia didattica e prevenzione della integrità per la salute e la didattica stessa, anche, e soprattutto, a fronte di non evidenti certezze. Una puntuale corretta informazione tra pubblico e privato, e le famiglie, diventa in queste settimane fondamentale per affrontare questa nuova sfida risposta cui dare indicazioni e indirizzi per la piena ripresa dell’anno scolastico”.

Durante il corso della lunga trasmissione articolata con molti punti di vista, discettata con dovizia di particolari e puntuali precisazioni, è apparso un dato primario: in Italia abbiamo un iscritto all’Ordine degli psicologi, ossia un psicologo ogni 500 abitanti a fronte di una media europea di uno a 2000. La psicologia è considerata una disciplina non primaria, un ospedale, un pronto soccorso può funzionare anche senza reparto psicologia e uno psicologo al primo soccorso… 
Un supporto psicologico in queste settimane di crisi generale sanitaria ed economica che ha visti molti suicidi, un supporto, avrebbe evitato tante tragedie… la psicologia può consentire risparmi di scala, in termini di costi economici e non solo, sostenuti dallo Stato, regioni, municipi, enti e strutture civili amministrative e di comunità, con una attenta programmazione sulla progressione di interventi nella società. Psicologia anche come verifica della programmazione del futuro che spetta al decisore politico e alla direzione di un ufficio, che veda e pre-veda in senso ampio la salute la tutela e l’integrità di scelte, che passano per l’esistenza e la vita delle persone, scelte vitali programmate e contingenti alle persone e alla comunità territoriale cui si appartiene.    

Covid19: il ruolo e le proposte degli psicologi nella fase3:  moderatore Marco Barbieri

Lazzari: “Il piano Colao chiede più Psicologia” 
Torricelli: “Necessaria la competenza degli Psicologi”

Roma, 9 giugno 2020.

Che ruolo avrà la Psicologia nella cosiddetta fase3? Quale sarà il contributo degli Psicologi affinché sia offerto a famiglie, imprese, figli, anziani, comunità, e alla collettività tutta, il supporto necessario per superare l’eco lungo del disagio della pandemia da Covid19? Questi i due principali temi dibattuti dai Presidenti David Lazzari del CNOP – Consiglio dell’Ordine degli Psicologi e Felice Damiano Torricelli dell’ ENPAP – Ente di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi, durante la diretta Facebook di ieri sera 9 maggio alle 18.00, durata fino quasi alle 20.00 e  trasmessa in contemporanea sulle pagine di ENPAP e CNOP. Moderatore della serata dibattito in video conferenza, il giornalista Marco Barbieri, direttore di wewelfare.it.

«Di fronte ai vissuti drammatici di impotenza, incapacità solitudine che fanno parte della nostra esperienza da molti anni e che l’emergenza COVID ha ulteriormente amplificato, appare inevitabile il ricorso alle competenze professionali degli Psicologi – esordisce Torricelli». 
«Cambiamenti incessanti, a volte catastrofici, attraversano e attraverseranno la società e l’economia. Per fronteggiarli avremo bisogno di orientamento nella complessità, di supporto nel gestire le novità, di competenze per sviluppare le competenze e la creatività degli individui. E al contempo serveranno radicate capacità professionali per mobilitare le migliori risorse delle comunità territoriali, dei gruppi, delle aziende nel fronteggiare le trasformazioni sociali ed economiche che si affastelleranno nel post-COVID. Sarà una grandissima prova di resilienza, individuale e collettiva e gli Psicologi dovranno dare il loro contributo professionale per affrontarla al meglio, guardando al benessere di tutti e al rilancio del Paese. È quindi il momento di fare comprendere ancora più chiaramente, ai decisori e all’opinione pubblica, che gli Psicologi possono aggiungere un valore enorme agli sforzi che si faranno per la ripartenza – continua Torricelli – Lavoreremo fianco a fianco, con il CNOP e con le altre istituzioni degli Psicologi, per aiutare la Politica a prendere i provvedimenti scientificamente più efficaci ed efficienti per ammodernare il sistema di Welfare italiano, sia in campo sociale che sanitario».

«Lo ‘sviluppo del capitale psicologico’ – ha dichiarato David Lazzari – è tema strategico del piano ‘Rilancio Italia’. Il documento, messo a punto dalla Task Force di esperti nominata dal Governo e coordinata da Vittorio Colao, sottolinea l’importanza degli aspetti psicologici per la società, la salute e un nuovo sviluppo. Il Piano, che prende vita in un contesto dedicato soprattutto all’economia e al lavoro, avanza interessanti proposte specifiche che coinvolgono gli Psicologi in modi diversi e significativi. È auspicabile che queste proposte siano ascoltate attentamente dai decisori politici».

 

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