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ll restauro del Mausoleo di Augusto: quando la faziosità ignora la storia

Le “Falsità Storiche” in un cartello esplicativo 
in cui si chiama in causa Mussolini

 Egidio Maria Eleuteri*

A piazza Augusto Imperatore, a Roma, è in corso da anni (sic!) il restauro del Mausoleo di Augusto. Osservando gli eterni lavori, sono stato colpito da alcuni cartelli esplicativi messi per indicare la storia e l’importanza del monumento. Questi cartelloni indicano in modo succinto la storia della piazza e gli interventi per il suo risanamento. Sembra dal tono che a certi Architetti dispiaccia l’abbattimento di alcune fatiscenti ed insignificanti casupole, o dei loro avanzi  smozzicati e sbrecciati.
Queste costruzioni erano quasi tutte risalenti all’ottocento (meno una, ma senza particolare importanza storico ambientale da tutelare o da difendere).
Queste casette furono demolite per poter costruire (a spese dell’Assicurazioni) una piazza in stile razionalista. Una mirabile  rappresentanza di quell’arte che valorizzava gli artisti dell’epoca. Basta osservarla in un momento di tranquillità.

Orbene in  alcuni cartelloni esplicativi, di cui pubblico la foto, si legge che l’allora Presidente del Consiglio Benito Mussolini nell’imporre la costruzione della piazza disse “Tra qualche anno togliete la statua di Augusto e ponete la mia”. Con l’aggiunta ma la storia non andò così. Niente di più falso, anche se nel cartellone correttamente hanno scritto sembra.
Probabilmente una svista, o una lettura affretta della  Nuova Bibbia del Sapere: “Internet”, od il consueto balzo sull’antifascismo più di maniera.
Mi spiego: Mussolini decise che, poiché,  i Reali venivano seppelliti al Pantheon, i Presidenti del Consiglio avrebbero potuto trovare l’eterna dimora in quel luogo. A tale scopo fu commissionata all’artista Dova (di cui allego la foto del bozzetto) la decorazione dell’importante monumento tombale. Il maestro volle recuperare, quale omaggio alla romanità, la memoria della Tellus immortalata nel gruppo marmoreo dell’ Ara Pacis. 
Ovviamente dopo il 25 aprile del 1945 l’artista diventò, giustamente, anti.

* Storico d’Arte, già Docente Emerito,
Saggista, Conferenziere e Politologo
 

 

 

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